In Isaia leggiamo: «Preparate la via dell'Eterno, raddrizzate nel deserto una strada per il nostro Dio» (40:3).
Molti anni fa, vivevo in una comunità che a volte rimaneva isolata a causa delle condizioni delle strade. Era stata tracciata un'autostrada ben progettata, ma il fondo stradale era stato lasciato sedimentare per un periodo di anni prima di venire asfaltato. Quando le piogge erano abbondanti, il terreno fangoso risultava inaccessibile se non per quei pochi coraggiosi che viaggiavano anche in condizioni avverse. Alla fine di questa strada non asfaltata, quindi, si trovava una comunità di persone. Alcune erano completamente soddisfatte della loro situazione e il progetto della strada rappresentava ben poco per loro. Ma per altre persone significava migliori strutture educative, un ampliamento delle possibilità di acquisti, una vita sociale più attiva, un contatto più stretto con gli altri. In breve, significava progresso e sviluppo del bene.
Queste ultime erano pronte e attendevano di poter fare buon uso della nuova strada. Ma la strada non era ancora stata terminata. Una parte del lavoro era stato fatto, ma non tutto; e fino a quando non fosse stata completato, solo coloro i cui bisogni erano più urgenti e che erano essi stessi perseveranti sarebbero stati disposti a percorrere quella strada chiaramente indicata, ma non ancora agibile.
Così è per una conferenza della Scienza Cristiana. Molte persone desiderano la comprensione di Dio come rivelata da questa Scienza, ma non sanno dove trovarla. La strada deve essere preparata in modo che possano essere interessate alla conferenza. In pochi, spinti da necessità impellenti, cercheranno e troveranno la verità, indipendentemente da quanto poco accurati siano i nostri preparativi o quanto indifferente sia il nostro atteggiamento. Ma molti di coloro che desiderano ardentemente il Cristo, Verità, che già ora pregano per comprendere il Consolatore, troveranno la strada per la conferenza solo se i nostri preparativi saranno accurati e completi. Tali preparativi devono essere fatti da tutti i membri della chiesa promotrice, non solo dal conferenziere e dal comitato per le conferenze.
Un punto di partenza logico per questo lavoro di preparazione è quello di elevare il Cristo nel nostro pensiero, poiché le Scritture ci dicono: «Ed io, quando sarò innalzato dalla terra, attirerò tutti a me» (Giovanni 12:32). Dobbiamo innanzitutto purificare, spiritualizzare ed elevare il nostro pensiero individuale, riconoscendo e dimostrando la nostra vera natura di riflessi di Dio. Quindi dobbiamo rivendicare l'identità spirituale di tutti nella nostra comunità. In questo modo ci prepariamo «per la sovranità dello Spirito». Come dice Mary Baker Eddy in Scienza e Salute con Chiave delle Scritture: «Istruiamoci sul reale ed eterno, e prepariamoci per la sovranità dello Spirito, il regno dei cieli — la sovranità e il governo dell'armonia universale, che non può essere perduta né rimanere per sempre non vista» (pag. 208).
Nei libro dei Proverbi leggiamo: «Le disposizioni del cuore appartengono all'uomo, ma la risposta della lingua viene dall’Eterno» (16:1). Quando il cuore è pronto e abbiamo fiducia, allora riceviamo risposte dall'Eterno — l'ispirazione con cui procedere con gioia e saggezza nel diffondere il riconoscimento che lo Spirito, Dio, è l'unica attrazione. A quel punto siamo pronti a pensare ai passi umani pratici da compiere. Prima dobbiamo dedicarci ad un lavoro metafisico approfondito e completo, poi questo potrà essere tradotto in una linea d'azione umana. Se ci rivolgiamo all'assoluto in preghiera, i passi da compiere per raggiungere il pensiero ricettivo saranno rivelati.
Un invito, anche se utile, non è sempre sufficiente. Qualcuno potrebbe aver bisogno di un passaggio o di un aiuto; gli indecisi e i timidi potrebbero aver bisogno di essere rassicurati. I modi e i mezzi per richiamare le persone alla conferenza sono tanto diversi quanto lo sono i bisogni dell'umanità. Pertanto, diventa un privilegio e una responsabilità cristiana della chiesa promotrice individuare tali bisogni e rispondere in modo adeguato.
Gesù guarì il peccatore, il malato, il disabile e coloro che avevano tante altre necessità. Mary Baker Eddy suggerisce in Rudimenti della Scienza Divina: «La guarigione della malattia fisica è la parte minima della Scienza Cristiana. È solo il suono di richiamo della tromba al pensiero ed all'azione, nell'ordine più elevato della bontà infinita. Lo scopo più importante della Scienza Cristiana è la guarigione del peccato» (pag. 2).
Quindi, per le nostre conferenze: «Prepar[iamo] la via dell'Eterno, raddrizz[iamo] nel deserto una strada per il nostro Dio», la strada che gl’infermi, i sensuali, gli zoppi, i solitari, gli storpi, i ciechi, quelli che hanno il cuore spezzato — tutti coloro che sono pronti a ricevere il Cristo — possono trovare.