Skip to main content Skip to search Skip to header Skip to footer

Cosa fa muovere il Movimento?

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 5 novembre 2024

Originariamente pubblicato sul numero di novembre 1978 de The Christian Science Journal


Il Movimento della Scienza Cristiana è correttamente definito tale perché rappresenta una grande rivoluzione alla base del pensiero umano, al di là di qualsiasi cosa il mondo abbia conosciuto dai tempi di Gesù. Cosa fa muovere il Movimento? L’impulso proviene da Dio, ma la crescita dipende da noi, dalla crescita spirituale individuale dei membri. Perciò il Movimento cresce nella misura in cui i suoi membri crescono e rallenta quando lo fa il singolo membro della chiesa.

Cristo Gesù disse: «Ed io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me» (Giov. 12:32). Gesù cresceva ogni giorno verso lo Spirito, dimostrando, attraverso le sue meravigliose opere di guarigione, la sua consapevolezza dell'identità cristica dell'uomo.

Come possono i singoli Scientisti Cristiani essere certi di compiere ogni giorno il progresso spirituale che desiderano? Quali sono gli aspetti della vita che dovrebbero conformarsi alla crescita spirituale?

Innanzitutto dobbiamo considerare come pensiamo a noi stessi. Mi sto identificando in termini spirituali? Si può essere consapevoli della corporeità o della propria individualità spirituale. Seguendo l’esempio di Cristo Gesù, dobbiamo identificarci correttamente e costantemente con Dio come nostra fonte, la nostra unica causa. Per vederci come un’idea nella Mente, che emana da Dio, il cui essere è il frutto dello Spirito onnipotente, dobbiamo abbandonare un senso fisico della nostra identità, costretta entro un corpo materiale. Non si possono mantenere entrambi i concetti. Mary Baker Eddy scrive: «Le limitazioni sono tolte in proporzione allo scomparire della natura carnale, e l’uomo appare nel riflesso dello Spirito» (Ret. p. 73).

Gli Scientisti Cristiani sono chiamati ad essere sempre immediati nel rifiutare l’identità mortale e nell’accettare l’immortalità come verità dell’uomo. Non si può contemplare l’immortalità e al contempo mantenere nel pensiero un mal di testa o un muscolo slogato, né ci si può identificare correttamente come espressione di Dio continuando a pensare di essere zoppi, malati, peccatori o morenti. Mary Baker Eddy, la scopritrice e fondatrice della Scienza Cristiana, lo afferma chiaramente: «Non potrete mai dimostrare la spiritualità finché non dichiarerete di essere immortali e comprenderete di esserlo. La Scienza Cristiana è assoluta: non si trova indietro rispetto alla perfezione, né sta avanzando verso di essa, ma si trova proprio al punto della perfezione e da questo punto deve essere messa in pratica. Se non percepite pienamente di essere figli di Dio, quindi perfetti, non avete alcun Principio da dimostrare e nessuna regola per la sua dimostrazione» (The First Church of Christ, Scientist, and Miscellany p. 242).

Un secondo punto da considerare per verificare la nostra crescita spirituale è il modo in cui vediamo il nostro prossimo, compresi i membri della nostra famiglia. Potremmo chiederci: «Espando la mia visione spirituale per includere mio fratello?» Ogni contatto quotidiano è un’opportunità per vedere il figlio di Dio. È nostro privilegio riconoscere la verità dell’uomo in ogni occasione e respingere le imposizioni della mente carnale, la sua suggestione che l’uomo sia un essere fisico con una mente personale. La nostra Leader, Mary Baker Eddy, scrive: «L’uomo è più di una personalità fisica, o di ciò che noi percepiamo attraverso i sensi materiali». Più avanti continua: «Secondo una legge della “sopravvivenza del più adatto”, l’uomo sopravvive alle definizioni finite e mortali di se stesso. L’uomo è l’idea eterna del suo divino Principio, o Padre. Egli non è né materia né un modo d’essere della mente mortale, poiché egli è spirituale ed eterno, un modo d’essere immortale della Mente divina. L’uomo è l’immagine e somiglianza di Dio, coesistente e coeterno con Lui» (No e sì, p. 25) . 

Non esiste qualcosa di esterno alla totalità di Dio. Egli è onnicomprensivo, e l’uomo e l’universo sono la Sua espressione infinita. L’uomo, il frutto di Dio, ne riflette la natura e la pienezza. È il prodotto dell’Amore. Accettare questa verità riguardo al prossimo implica rinunciare alla credenza che l’uomo sia un mortale fisico con tendenze ereditate e debolezze fisiche che possono causare sofferenza e preoccupazione. Nella misura in cui abbandoniamo sistematicamente il falso per accettare il vero, cresciamo nella nostra convinzione della verità e avanziamo nel nostro progresso spirituale.

La Chiesa è un laboratorio vitale per la crescita spirituale. Le nostre chiese crescono solo nella misura in cui noi cresciamo. L'attività vibrante di una chiesa è segno di una solida crescita nella vita dei suoi membri. Quali sono i punti da controllare in questo caso? Possiamo chiederci: Qual è il mio atteggiamento nei confronti del consiglio della mia chiesa? Vedo costantemente la natura più profonda della Chiesa in quanto idea divina? Vedo i membri della chiesa come idee spirituali abbracciate nella Mente e obbedienti solo alla guida della Mente, o sto forse vedendo dei mortali con piccole menti e piccole opinioni umane che gestiscono la mia chiesa? Il nostro compito non è quello di rigenerare l’altro membro o di insegnargli a condurre gli affari della chiesa. Il nostro compito è di sforzarci a vederlo come Dio lo vede e riconoscere il controllo divino dello Spirito nel nostro pensiero e nel pensiero del nostro prossimo. Questo contribuisce a guarire tutto quello che può esservi di sbagliato nella condotta dell’altro.

«Carissimi, amiamoci gli uni gli altri» (I Giov. 4:7) fu il consiglio di Giovanni ai seguaci delle prime chiese, ed è ancora ciò che manterrà vigorosa la nostra crescita e assicurerà il movimento del Movimento. La critica distruttiva, l’ostinazione, il giudizio e la condanna, ci rallentano lungo il cammino. L’amore, l’affetto, l’incoraggiamento e la preghiera costante per la Chiesa sostengono ogni membro nel compimento della sua funzione individuale. Questa elevazione di pensiero, portata nel nostro lavoro nei comitati e nell’interazione con i membri, benedice la nostra chiesa, e dà chiara evidenza che noi non solo crediamo, ma comprendiamo le verità di Dio e dell’uomo insegnate nella Bibbia e in Scienza e Salute con Chiave delle Scritture di Mary Baker Eddy.

La Chiesa del Cristo, Scientista non assomiglia a nessun’altra chiesa al mondo. La Scienza Cristiana ci spinge ad elevarci verso lo Spirito dal momento stesso in cui prendiamo in mano il libro di testo, Scienza e Salute, o in cui varchiamo la soglia di una chiesa filiale. Nella misura in cui gli Scientisti Cristiani si sforzano di elevare continuamente il pensiero, la comunità sentirà di essere veramente la benvenuta nelle nostre chiese e risponderà alla potenza delle verità che la Scienza insegna.

Nel mondo del lavoro quotidiano abbiamo molte opportunità per dimostrare la nostra spiritualità. La cortesia, l’onestà, l’integrità, la pazienza, la gentilezza, la compassione, la carità e la tolleranza testimonieranno l’elevazione della nostra visione. Vedere il figlio di Dio in ogni persona con cui ci si relaziona contribuisce di più al progresso di quanto si possa misurare.

Ogni sera possiamo valutare il progresso della nostra giornata. Se ci accorgiamo che alcuni punti devono essere rafforzati, possiamo porci la meta di migliorare quella particolare zona del nostro pensiero. Quando miglioriamo, andiamo avanti, e il Movimento avanza con noi.

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

Scopri di più su l’Araldo e sulla sua missione.