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Costruire una strada nel deserto

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 18 aprile 2024

Originariamente pubblicato sul numero del 7 aprile 1945 del Christian Science Sentinel


In un recente articolo della rivista Fortune, il bulldozer, una lama d'acciaio spinta da un trattore, viene definito l'eroe inanimato dell'attuale guerra. Il motivo è che si tratta di un mezzo che sposta la terra, sradica gli ostacoli, traccia sentieri, costruisce strade e fa molte altre cose utili più velocemente e spesso meglio di quanto gli uomini siano stati in grado di fare prima. «Il ritmo di questa guerra», si legge nell'articolo, «è stato determinato dalla velocità con cui è stata spostata la terra». Uno straniero, osservando la rapidità con cui le nostre forze armate, utilizzando bulldozer e altre attrezzature, costruivano strade, ha commentato: «Non hai idea di come gli americani facciano le strade; stendono il cemento come fosse dentifricio».

Sentieri, strade e autostrade, nel loro sviluppo progressivo, sono stati per secoli indicativi del desiderio degli uomini di facilitare gli spostamenti e le comunicazioni. I Nativi americani usavano e perfezionavano i sentieri percorsi dagli animali selvatici. Gli uomini bianchi, con i loro carri, allargavano e battevano questi sentieri trasformandoli in strade, e ora sono arrivate le autostrade a scorrimento veloce per i viaggi in automobile. Man mano che il pensiero umano supera i suoi limiti e scopre le sue capacità, appaiono mezzi di trasporto più sicuri, più rapidi e più confortevoli.

Ma il solo fatto di facilitare il trasporto di corpi e cose fisiche aggiungerà poco al progresso umano. Occorre che gli uomini e le nazioni trovino e utilizzino le strade del pensiero intelligente e retto che offrono una via d'uscita dal deserto dei fallimenti materiali, superando il pantano del dubbio e le montagne della paura, fino alla meta della realtà: il regno della vita, dell'armonia e della pace, dove la legge di Dio è sovrana e la volontà dell'Amore suprema.

Isaia riconobbe il valore delle strade e predisse la richiesta di Dio e del suo Cristo, quando invitò gli uomini che si trovavano nel deserto della materialità: «Preparate la via dell'Eterno, raddrizzate nel deserto una strada per il nostro Dio». Gli uomini hanno imparato, con macchinari e ingegno, a costruire strade diritte nel deserto, a colmare gli avvallamenti e a livellare le montagne, a raddrizzare le storture e a smussare le asperità. 

Ora i leader delle Nazioni Unite, e gli uomini e le donne di buon senso di tutto il mondo, si trovano di fronte alla necessità di creare nel deserto del pensiero mondiale, del cinismo, degli interessi etnici e nazionali in conflitto, dei sospetti, delle rivalità e degli interessi personali, una strada - una via di comprensione e di giusti propositi - attraverso la quale la marcia del progresso umano possa procedere verso la regola del diritto e il godimento della pace che ne deriva. 

Anche nelle famiglie più armoniose si verificano divergenze di opinioni, a volte lievi e a volte acute. Tuttavia, il rispetto reciproco e la buona volontà impediscono ai loro membri di mettere a rischio il rapporto familiare. Applichiamo la stessa ragionevolezza e lo stesso senso dei valori alla famiglia delle nazioni. Se noi e i nostri alleati non siamo sempre d'accordo sulla linea d'azione da seguire in situazioni umane difficili, dovremmo forse mettere a repentaglio il raggiungimento dei nostri importanti obiettivi comuni ammettendo nella nostra coscienza i pensieri disgreganti del moralismo, dell’amor proprio e del sospetto? Il Presidente Roosevelt, in un recente messaggio al Congresso, ha opportunamente ricordato a tutti che «le nazioni, come le singole persone, non vedono sempre le cose allo stesso modo né la pensano allo stesso modo, e la cooperazione internazionale e il progresso non sono aiutati da una nazione che presume di avere il monopolio della saggezza o della virtù». Chi vorrebbe che la sua nazione fosse come un fariseo? 

Ci sono molte valli di pensiero da colmare, molti problemi colossali da sormontare e abbattere, molte linee di pensiero distorte di persone e nazioni - tutte da raddrizzare, e molti punti di attrito da smussare. Ma una critica accesa dell'altro o della nazione non aiuta mai a raggiungere questo obiettivo, né in patria né all'estero.

La Scienza Cristiana mostra a ciascuno di noi come pensare in modo da aiutare enormemente la nostra e tutte le nazioni a discernere i modi saggi in cui costruire, nel deserto del pensiero umano, una strada aperta a tutti gli uomini affinché possano progredire con sicurezza verso un mondo più unito e una pace duratura. Gli Scientisti Cristiani imparano che Dio è il Principio universale, l'unica Mente, l'unica vera sostanza. Tutti gli uomini appartengono completamente e permanentemente all'unica Mente divina e vivono per esprimerla. La caricatura dell'esistenza materiale, con la sua mentalità materiale, la volontà personale, la lotta, l'odio, la paura, l'afflizione e la morte, non costituisce la realtà, ma un concetto erroneo della creazione e dell'uomo, che può essere superato e soppiantato solo dalla vera idea di Dio e dell'uomo, il Cristo eterno, la Verità che traccia la strada di pensiero che conduce a un mondo migliore.

Uomini e nazioni stanno cercando sinceramente di trovare la via per contrastare il male e incoronare il bene. Sebbene ostacolati da antagonismi secolari e dalla sfiducia originata dalla paura, il loro miglior senso sente ancora che c'è un modo per sventare la forza distruttiva del male e per vivere insieme nella comprensione e nell'unità. La Scienza Cristiana alimenta questa speranza intrinseca agli uomini e mostra come raggiungerla. Mary Baker Eddy dichiara: «Lo sterminatore dell'errore è la grande verità che Dio, il bene, è l'unica Mente, e che l’opposto immaginario della Mente infinita — chiamato diavolo o male — non è la Mente, non è la Verità, ma è l’errore, senza intelligenza o realtà» (Scienza e Salute con Chiave delle Scritture, pag. 469). 

Dobbiamo riconoscere che questo è un fatto e che ogni nazione, popolo e individuo è subordinato al controllo di quest'unica Mente onnisciente. Riconosciamo che le leggi della Mente, le forze dell'intelligenza, sono disponibili ogni giorno e ogni ora e operano attraverso le idee giuste per raddrizzare nel deserto delle speranze umane la strada del Dio vivente, la via del Cristo, che conduce il pensiero umano, individualmente e collettivamente, fuori dal suo deserto di disgregazione e sfiducia per realizzare la presenza costante del regno dell'Amore, discernibile attraverso il senso spirituale, in cui l'unità del bene, l'onnipotenza di Dio, abbraccia tutti gli uomini nel Suo regno, il regno della pace permanente.

Paul Stark Seeley

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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