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CREDETEMI, LA PREGHIERA È EFFICACE!

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 23 luglio 2024

Originariamente pubblicato sul numero del 18 settembre 2006 del Christian Science Sentinel


Credo che sia molto importante aspettarsi di progredire in tutto ciò che si fa. A volte è molto facile pensare di non riuscire a risolvere un problema, che si tratti di questioni relazionali, scolastiche, sportive o altro. Ma ho scoperto che con Dio non si può far altro che progredire costantemente.

Svolgo molte attività e, come molti dei miei amici, ho un’agenda molto fitta, ma il tempo che dedico alla preghiera quotidianamente, anche se solo cinque o dieci minuti, è essenziale per me. Dato che sono cresciuta nella Scienza Cristiana, è diventato naturale per me cercare le soluzioni di tutti i miei problemi attraverso la preghiera. Ho avuto alcune esperienze che mi hanno particolarmente ispirata e mi hanno portato a studiare questa Scienza con impegno ancora maggiore.

Ad esempio, circa quattro anni fa, mentre mi stavo allenando a karate, mi infortunai gravemente alla caviglia. Lo praticavo da quando avevo otto anni e mi piaceva molto. Ero a pochi giorni dal mio esame per conquistare la cintura rossa, ovvero la cintura che precede quella nera (quella di grado più alto che si possa ottenere). Mi stavo preparando a saltare in aria e calciare una borsa, e invece atterrai malamente sulla caviglia e sentii un forte crack. Mentre ero stesa sul pavimento, devastata dal dolore, uno dei miei istruttori venne da me per esaminare il piede. Questi era, come secondo lavoro, infermiere presso un ospedale, quindi, dopo aver esaminato il mio piede, espresse il suo timore che mi fossi rotta la caviglia.

Mia madre venne a prendermi e con il suo aiuto riuscii ad arrivare zoppicando fino alla macchina. Nell’arco di mezz’ora, il mio piede era talmente gonfio che non riuscivo né a camminare né a caricarci del peso. Nonostante ciò, non avevo alcun dubbio sul volermi affidare alla Scienza Cristiana per una guarigione completa dall’infortunio.

Mi sistemai sul divano ed iniziai a pregare con il sostegno della mia intera famiglia.  Una delle prime idee che ci venne in mente fu che la Mente divina non conosce nessun incidente. Mary Baker Eddy scrive in Scienze e Salute con Chiave delle Scritture: «Sotto la divina Provvidenza non possono accadere infortuni, poiché non vi è posto per l’imperfezione nella perfezione» (pag. 424). Questo mi ricordò che Dio mi aveva creata perfetta e che la mia perfezione era immutabile. Pregai anche pensando al mio passaggio preferito da Scienza e Salute: «Il senso spirituale è una capacità cosciente e costante di comprendere Dio. Esso mostra la superiorità della fede dimostrata con le opere sulla fede a parole» (pagg. 209-210). Potevo considerare la circostanza come una perfetta opportunità di dimostrare le leggi della Scienza Cristiana e vedere l’efficacia della preghiera, come era già successo in passato.

Mi rivedo quella sera, seduta sul divano a leggere la Lezione Biblica settimanale diverse volte. Il giorno successivo, ero nuovamente sul divano, praticamente immobilizzata, ma sempre continuando a pregare. Nonostante fossi molto determinata a riuscire ad eseguire il mio esame per la cintura di Karate che si sarebbe tenuto pochi giorni dopo, misi da parte quello che pensavo sarebbe dovuto succedere e mi affidai invece a Dio per trovare pace e per approfondire le idee che Lui mi dava. Nonostante il mio piede fosse ancora abbastanza gonfio e dolorante, mi resi conto che la preghiera stava elevando i miei pensieri e lo sconforto causato dall'essere bloccata sul divano a poco a poco fu sostituito dall'ispirazione e dalla fiducia.

Ad un certo punto, mentre stavo parlando con una delle mie sorelle, decisi di prendere una cosa dalla cucina. Mi alzai e improvvisamente mi ritrovai a camminare, senza aiuto. Stentai a credere a quello che avevo appena fatto in modo assolutamente naturale. La guarigione era avvenuta così velocemente che un momento prima non riuscivo ad indossare scarpe normali o a camminare senza stampelle, mentre quello successivo il piede era completamente normale. Ero felicissima ed ero certa che la guarigione fosse permanente.

In seguito, riuscii effettivamente ad ottenere la mia cintura rossa a karate, ma soprattutto non vedevo l'ora di raccontare ai miei amici della Scuola Domenicale della mia guarigione. Sentivo di essere davvero progredita nella mia comprensione della Scienza Cristiana in quel breve lasso di tempo, ovvero un solo giorno dopo l’infortunio. Questa Scienza funziona davvero, e velocemente!

Questo non vuol dire che le cose si risolvano sempre tanto velocemente quanto vorrei. Infatti, ho dovuto impegnarmi molto per imparare ad essere paziente e rinunciare ciò che avevo pianificato per la mia vita. Suppongo si possa dire che ho la tendenza a voler organizzare e analizzare tutto, cosa che può costituire un ostacolo quando sto pregando per comprendere la visione che ha Dio delle cose.

Ad esempio, qualche inverno fa, mentre ci trovavamo a Taos, in New Mexico, per sciare, rimasi separata della mia famiglia per quasi cinque ore. Avevamo programmato di incontrarci su una certa pista ma, per qualche motivo, non trovai gli altri. Si stava avvicinando la sera, faceva freddo e il tempo era burrascoso. Continuai a salire e scendere per quell’unica pista alla ricerca della mia famiglia, ma ogni volta mi ritrovavo sola, salvo qualche altro sporadico sciatore. Le piste stavano per chiudere per la notte, ed io ero spazientita e spaventata per tutte le variabili che potevano entrare in gioco sciando su una montagna con il brutto tempo.

Ad un certo punto, urtai una roccia e caddi, cosa che interruppe le mie continue discese sulla pista. Non mi ero fatta male, ero solo infastidita. Mi ricordo di aver finalmente pensato ad un verso di una delle mie poesie preferite di Mary Baker Eddy: «Come devo andar pastor, su per l’erto col» (Poems, pag. 14). Questo verso sembrava adattarsi perfettamente alla mia situazione, e mi scaldò il cuore. Riuscii così a concentrarmi su Dio, il mio Pastore, e sulla Sua infallibile protezione, invece che sulla mia paura e frustrazione. Dopo aver trascorso alcuni attimi per calmarmi e ritrovare la pace, mi venne in mente di alzarmi e scendere un’ultima volta dalla pista. Arrivata giù trovai la mia intera famiglia ad attendermi, non uno solo di loro, ma tutti! La soluzione si era presentata in modo molto semplice, ma io ero infinitamente felice.

La Scienza Cristiana è molto preziosa per me perché mi sono resa conto di prima persona della sua efficacia, e non conosco nient’altro di altrettanto efficace.Ora che ho iniziato il college sono ancora più grata. (La mia agenda non si è certamente alleggerita!) Ogni giorno prego silenziosamente riconoscendo che niente può interrompere il mio senso di pace, perché Dio ha tutto sotto controllo. Lui tiene le redini e su di Lui posso contare in ogni circostanza. Quando arrivo a questa certezza, preoccupazione e paura non sono più nulla. Credetemi, la preghiera è efficace!

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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