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Eliminare le false suggestioni che ci impediscono una pratica più completa

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 23 luglio 2024

Originariamente pubblicato su numero di ottobre 1976 de The Christian Science Journal


La guarigione spirituale è sempre stata indivisibile dal Cristianesimo. Quando Mary Baker Eddy scoprì la Scienza del Cristianesimo, non solo ristabilì l’elemento perduto della guarigione spirituale, ma scoprì anche gli strumenti spirituali con i quali distruggere, sistematicamente e scientificamente, le suggestioni che ci impediscono di mettere in pratica la guarigione Cristiana.

Tuttavia, ancora oggi non sempre affrontiamo tali suggestioni in modo corretto, perciò il nostro scopo è di ricordarci che sappiamo come guarire e che possiamo, e lo faremo, superare le false suggestioni che ci impediscono questa pratica guaritrice.

L’errore è molto ripetitivo. Tutte le sue false suggestioni si riducono a tre argomentazioni di fondo: non lo farò, non posso farlo e non so come farlo.

«Non lo farò» è una dichiarazione proveniente dall’amor proprio. «Non posso farlo» implica che ci sono dei fattori oltre il mio controllo che mi impediscono di vivere il bene che conosco. «Non so come farlo» implica che la Verità è assente o al di là della mia comprensione.

L’assenza della verità, la mancanza di attività, l’amor proprio sono la negazione della presenza di Verità, Vita e Amore divini. Ogni problema che l’umanità abbia mai affrontato a partire da quando il serpente parlò ad Eva deve la sua apparente esistenza a queste argomentazioni dell’anti-Cristo.

Per esempio, quando Golia sfidò l’esercito di Saulo, Israele «non sapeva» cosa fare. Nella loro incertezza non «furono in grado» di affrontare la situazione, e quindi «mancò loro la volontà» di accettare la sfida. Non erano Saulo ed i suoi uomini ad essere sotto attacco. Era l’idea divina rappresentata dai figli di Israele che il male voleva distruggere. Mary Baker Eddy indica il significato spirituale dei figli di Israele quando dice di Giacobbe (Israele): «Egli doveva divenire il padre di coloro che, attraverso sinceri sforzi, lo avrebbero seguito nella sua dimostrazione del potere dello Spirito sui sensi materiali…» (Scienza e Salute, pag. 309)

Questo è ciò di cui tratta la Scienza Cristiana. Quindi un attacco alla nostra pratica, un attacco a noi come practitioners oppure alla nostra chiesa, deve essere trattato per ciò che è veramente: un attacco al Cristo guaritore.

Come probabilmente ricorderete, quando Davide andò ad affrontare Golia, portò con sé cinque pietre lisce. Tali pietre rappresentano delle solide e ben collaudate certezze spirituali. Con esse, Davide aveva la vittoria assicurata. Anche noi dobbiamo armarci delle certezze spirituali che ci permettono di difenderci efficacemente e di proteggere la dimostrazione della guarigione cristiana. Oggi approfondiamo il significato di queste pietre lisce che, grazie alla mia esperienza, so costituire una preparazione per essere dei buoni practitioners.

La prima di queste pietre è fondamentale per la nostra pratica. Si tratta della certezza espressa dalla nostra Leader, Mary Baker Eddy, nel primo articolo di fede della Scienza Cristiana: «Quali aderenti della Verità, noi prendiamo la Parola ispirata della Bibbia come guida sufficiente alla Vita eterna» (Scienza e Salute, pag. 497).

La Scienza Cristiana trova la sua autorità nella Bibbia. Come possiamo, quindi, essere buoni Scientisti Cristiani — per non dire buoni practitioners —se non sappiamo cos’è «la Parola ispirata» e non ne conosciamo il significato? Senza un apprezzamento profondo e informato della Bibbia non possiamo controbattere alle argomentazioni che affermano che la nostra religione non è basata sulle Scritture e che è poco cristiana. All'opposto, riconoscere che la nostra pratica è veramente l’espressione del volere di Dio, e che è coerente con la Parola di Dio, fornisce la spinta del potere divino al nostro lavoro di guarigione.

Inoltre, se la Parola ispirata è «la nostra guida sufficiente», dobbiamo essere certi che la Verità è tanto efficace oggi quanto lo è sempre stata. A volte si è forse tentati di pensare che la Scienza Cristiana guarisse meglio all’epoca di Mary Baker Eddy, per esempio, quando non c’erano ancora convinzioni mediche così aggressive? Non credeteci. Una bugia è sempre una bugia, che sia gridata o sussurrata. Il modo di affrontare queste convinzioni è di compiere un buon lavoro di guarigione, così che il mondo possa vedere che esiste un’alternativa alla medicina materiale. Tuttavia, siamo noi i practitioners che dovranno svolgere questo compito.

La seconda pietra - o certezza -  spirituale è che io stesso posso dimostrare la verità. Ognuno di noi è responsabile di compiere la propria salvezza. L’affermazione che siamo tutti practitioners implica una continua applicazione individuale della Verità all’esperienza umana. Sviluppando la certezza di poterlo fare, troveremo le qualità più adatte a noi che permetteranno lo sviluppo della pratica nella nostra vita. È importante comprendere che dimostriamo queste qualità come risultato della nostra fiducia, non il contrario.

La terza certezza spirituale è desiderare fortemente di mettere in pratica la Scienza Cristiana. Se non pensiamo davvero di volerlo, allora la nostra preghiera deve essere indirizzata a questo. Dobbiamo scoprire che mettere in pratica la verità è ciò che ci conduce verso il successo in ogni attività umana e, come dice la nostra Leader: «La preghiera non può cambiare la Verità inalterabile, né può la sola preghiera darci una comprensione della Verità; ma la preghiera, unita ad un abituale desiderio fervente di conoscere e fare la volontà di Dio, ci condurrà in tutta la Verità» (Scienza e Salute, pag. 11).

La quarta pietra liscia è la certezza che io so come mettere in pratica. Quando studiamo e preghiamo regolarmente, possiamo essere fiduciosi che il nostro Padre celeste ci rivelerà qualsiasi cosa di cui abbiamo bisogno per prenderci cura di noi stessi e di coloro che Lui ha affidato alle nostre cure. Non abbiamo bisogno di immagazzinare idee su idee per sovvenire ai bisogni umani; la guarigione arriva attraverso l’ispirazione. Come Davide, anche noi possiamo procedere con fiducia, sapendo che le idee specifiche di cui abbiamo bisogno sono già a portata di mano. La Mente le conosce, e noi le riflettiamo.

Il significato della quinta ed ultima pietra è forse il più importante: io sto dimostrando la verità. Come disse il nostro Maestro, Gesù Cristo, «il Padre mio opera fino ad ora, e anch’io opero» (Giov. 5:17). Tutto ciò che abbiamo detto fino ad ora ha valore solo se lo mettiamo in pratica.

La verità della questione è che non possiamo fare a meno di metterlo in pratica se siamo convinti di poterlo fare, di volerlo fare e di sapere come farlo. Perché allora riflettiamo l’Amore divino che provvede a tutti i bisogni umani.

Non sappiamo quale delle pietre Davide abbia usato per uccidere il suo Golia. Ma sappiamo che si presentò al duello pronto, armato di ognuna di esse. Allo stesso modo, non sempre sappiamo di quale di queste certezze spirituali potremmo avere bisogno in una determinata situazione. Ma possiamo sempre essere fiduciosi che, quando siamo attrezzati con ognuna di esse, abbiamo tutto ciò che ci occorre per eliminare le false suggestioni che ci impedirebbero la pratica.

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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