Originariamente pubblicato in francese sul numero di ottobre 2024 dell’Héraut de la Science Chrétienne e successivamente in inglese sul numero del 18 novembre 2024 del Christian Science Sentinel
Frequentando la Scuola Domenicale della Scienza Cristiana, ho appreso innumerevoli cose meravigliose, come ad esempio a guarire. Alla Scuola Domenicale ho imparato a rivolgermi a Dio in preghiera per trovare una soluzione a qualsiasi situazione si presenti.
Per esempio, una notte mi svegliai paralizzato sul lato destro. Non riuscivo a muovermi, né a parlare per svegliare mio fratello, che dormiva accanto a me. Quella notte avevo avvertito dolori in tutto il corpo. La paura che fosse giunta la fine mi assalì.
Ma come allievo della Scuola Domenicale della Scienza Cristiana, sapevo di poter negare questo fatto che non era altro che una suggestione aggressiva della mente mortale (la contraffazione dell'unica Mente, Dio). Mi rivolsi quindi a Dio in preghiera per comprendere la mia vera natura di figlio di Dio: sempre spirituale, permanente e puro, anche in quel momento.
In Scienza e Salute con Chiave delle Scritture di Mary Baker Eddy si legge che: «La paralisi è una credenza secondo cui la materia governa i mortali e può paralizzare il corpo immobilizzandone alcune parti. Distruggete la credenza, mostrate alla mente mortale che i muscoli non hanno alcun potere da perdere dato che la Mente è suprema, e guarirete la paralisi» (p. 375).
Questa affermazione mi ricordò la storia biblica dell'apostolo Paolo, che fu morso da una vipera (vedi Atti 28:3-5). Quando le persone intorno a lui «videro la serpe che gli pendeva dalla mano», pensarono che la sua vita sarebbe presto finita. Ma Paolo «scossa la serpe nel fuoco, non ne risentì alcun male».
L'uomo creato a immagine e somiglianza di Dio non consiste in un corpo mortale e materiale. Al contrario, siamo spirituali, immortali e indistruttibili. Solo Dio e la Sua creazione - che sono interamente buoni - sono veri e reali. Quindi, il male deve essere irreale. Paolo lo dimostrò nella vicenda della vipera.
In quel momento, nel mio letto, pregai per capire che Dio riempiva tutto lo spazio e che, in quanto figlio di un Dio infinito e onnipresente, riflettevo la libertà e la giusta attività in ogni momento.
Ispirato da queste idee profonde, riuscii a parlare e svegliai mio fratello. Egli mi incoraggiò a parlare con lui delle verità sul rapporto tra Dio e l'uomo. Quella notte parlammo di molte cose, tra le quali la storia di Paolo citata prima. Ricordo di aver percepito come la stanza fosse ricolma di Verità. Questo eliminò la paura di poter venire separato da Dio, l'Amore, che si prende cura dei suoi figli in ogni momento.
Il mattino seguente ero completamente guarito. Il dolore e la paralisi non sono mai più ricomparsi. Sono grato al Padre-Madre Dio.
Christian Makengo
Kinshasa, Repubblica Democratica del Congo