Respingile. Ero da sola nella mia auto quando sentii questa parola.
Respingile. Era forse la risposta a una mia preghiera? Stavo infatti pregando, tuttavia non sapevo proprio come interpretare questa parola. Chiesi così a Dio di aiutarmi a capire.
Mi sovvenne il ricordo di quando vivevo a New York e prendevo la metropolitana sovraffollata. Se quando sei in piedi sul treno in movimento lasci che gli altri ti spintonino, potresti cadere. Devi quindi mantenere la tua posizione e opporre delicatamente resistenza a tua volta. Quel tanto che basta per non venire sballottati.
Ma che cos’era che dovevo respingere?
Ricordai allora una guarigione di qualche anno prima. Come sempre, avevo iniziato la mia giornata con la lettura della lezione biblica settimanale, che si trova nel Libretto Trimestrale della Scienza Cristiana, pregando per me stessa. In seguito, mentre stavo andando a piedi in ufficio, mi era preso all’improvviso un forte mal di stomaco, insopportabile ed allarmante, talmente intenso che mi ero dovuta fermare. Mentre ero lì ferma, chiedendomi cosa mi stesse accadendo, mi erano venute in mente queste parole: «suggestione mentale aggressiva».
La mia prima reazione era stata che il dolore che stavo provando non sembrava proprio essere una questione mentale. Sentivo che stava succedendo qualcosa di grave a livello fisico. Ma sapevo anche che quelle parole non erano sbucate fuori dal nulla. Le avevo già lette negli scritti di Mary Baker Eddy (Manuale della Chiesa Madre, pag. 42). E in quel momento erano la risposta alla mia preghiera di essere guidata e confortata da Dio, Mente divina. Così avevo mentalmente respinto il dolore e la paura prendendo in esame quelle tre parole, una per volta:
Aggressiva. Certo, quelle sensazioni erano molto aggressive e parevano intollerabili. Eppure, esaminando la parola, mi ero subito resa conto che l’aggressività era la tattica tipica dei prepotenti. In che altro modo avrebbero potuto attirare la mia attenzione?
Mentale. Benché il problema sembrasse essere decisamente fisico, sapevo, grazie allo studio della Scienza Cristiana, che tutto ciò che affrontiamo è in verità soltanto pensiero. Per dirla in modo molto semplice: quale che sia la situazione, o rispondiamo a un pensiero buono proveniente da Dio, o dobbiamo respingere un pensiero cattivo che tenta di ribaltare la bontà ed il potere di Dio. Quindi, il fatto di riconoscere che questo dolore era in realtà soltanto mentale — un pensiero negativo che si può sempre contestare — mi diede delle possibilità di scelta, di controllo della situazione. Quantunque non sembrassi in grado di risolvere il problema corporalmente, sapevo però come correggere il mio pensiero. Questa parola, mentale, mi aveva fatto capire che non avrei dovuto far altro.
È con la terza parola, suggestione, che tutto mi era divenuto chiaro e avevo pensato: «Se è soltanto una suggestione, allora non devo ascoltarla, anche se mi dice in modo aggressivo che c’è qualcosa che davvero non va nel mio corpo».
Mi ero rivolta a Dio con tutte le mie forze, con tutta la mia fede e fiducia e Gli avevo detto: «Lo so che non sei la causa di questo dolore, vediamo allora di farlo sparire. Adesso. Dopotutto, le suggestioni non sono definitive». E il dolore era sparito. Come se nulla fosse stato, mi ero rialzata e avevo ripreso a camminare. Il dolore non tornò più e avevo appreso un’importante lezione su come respingere le suggestioni mentali aggressive.
Ma allora, che dire del pensiero respingile che avevo avuto in auto poco prima? Dopo aver riflettuto su quella guarigione, mi resi conto che quella mattina stavo accettando ogni sorta di suggestione mentale aggressiva contro di me e gli altri. Suggestioni che apparivano molto reali, finché ricevetti quel messaggio da Dio che mi diceva di contestarle. Allora le respinsi, con tutta l’autorità concessami dalla Verità e un’assoluta fiducia nel bene, e realizzai che non erano nient’altro che questo: suggestioni. Le osservai dissolversi una per una alla luce del bene che sapevo essere invece, e a tutti gli effetti, reale e presente.
Una delle cose che amo del fatto di essere una Scientista Cristiana, è la forza che la Scienza Cristiana mi ha dato di ribellarmi a qualsiasi pensiero che non sia giusto o buono; di sapere che non sono obbligata ad accettare le suggestioni come reali o dotate di qualsivoglia autorità e che nessuno di noi lo è. Che le suggestioni si presentino camuffate da odio per se stessi, scoraggiamento o perfino da malattia, se respingiamo tutto quello che non è originato da Dio, «egli fuggirà da voi» (Giacomo 4:7). Proprio come avevano fatto il dolore che avevo provato e i pensieri negativi di quella mattina in automobile.
Come ho compreso in metropolitana, dobbiamo sia mantenere la nostra posizione che respingere tutto quello che tenta di farcela perdere, e abbiamo la fermezza e la forza che provengono da Dio per poterlo fare. Così facendo scopriremo che il risultato sarà ciò che tutti desideriamo: la guarigione.
In qualsiasi circostanza, o rispondiamo a un pensiero buono proveniente da Dio, o dobbiamo respingere il pensiero cattivo che tenta di ribaltare la bontà di Dio.
Abbiamo da Dio la forza sia per mantenere la nostra posizione che per respingere tutto quello che tenta di farcela perdere.