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L’Amore, il solvente universale

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 8 luglio 2024

Originariamente pubblicato sul numero del 25 gennaio 1930 del Christian Science Sentinel


Riflettendo sul bisogno universale di amore, ci si ricorda con devozione quel memorabile mattino in cui, sulla riva del mare di Tiberiade, Gesù «si fece vedere di nuovo dai discepoli». Dopo che ebbero cenato, egli chiese a Pietro: «Mi ami tu più di costoro?». Rispondendo, Pietro disse: «Certo Signore, tu lo sai che io ti amo». Seguì l’esortazione: «Pasci i miei agnelli». Il Maestro chiese una seconda e una terza volta: «Mi ami tu?». E una seconda e terza volta giunse anche il tenero comando: «Pasci le mie pecore» (Giov. 21:1, 15-17). Il desiderio fondamentale del Maestro avrebbe potuto essere espresso in modo più significativo? Come appare semplice questo appello all'inizio! Quanto la sua vasta portata pervade gradualmente il cuore dello Scientista Cristiano!

Non c'è da stupirsi che gli studenti della Scienza Cristiana provino un amore e una gratitudine illimitati nei confronti della loro Leader, Mary Baker Eddy, le cui visione e obbedienza le permisero di donare all'umanità la sua inestimabile scoperta, che svela riccamente i tesori delle Scritture! In Scienza e Salute con Chiave delle Scritture afferma: «La parte vitale, il cuore e l'anima della Scienza Cristiana, è l’Amore» (pag. 113).

Cercando di liberarsi dalle false suggestioni di mancanza e limitazione, una studentessa ha avuto l'opportunità di dimostrare in modo tangibile la forza delle parole della nostra Leader contenute in Scienza e Salute: «In paziente obbedienza a un Dio paziente, lavoriamo dunque a dissolvere con il solvente universale dell'Amore la durezza adamantina dell'errore — l'ostinazione, l'autogiustificazione e l’amore di sé — che lotta contro la spiritualità e che è la legge del peccato e della morte» (pag. 242). A seguito di eventi imprevisti, le fu richiesto il pagamento di un debito che rappresentava una somma superiore a quella di cui le sembrava possibile disporre in quel momento. Quando le nubi del senso apparvero più scure, la verità spirituale delle parole appena citate fece breccia nella coscienza turbata, rivelando il grande fatto che in ogni momento, in ogni circostanza, l'Amore è il vero solvente. Immediatamente la studentessa si chiese se stesse esprimendo sufficiente considerazione per i suoi simili. Stava sfruttando al massimo ogni minima opportunità che le si presentava di amare e incoraggiare ogni persona con cui entrava in contatto? La tenerezza e l'amorevole compassione avevano permeato ogni suo pensiero, parola e azione? In caso contrario, poteva differire di un solo momento l’adempimento di questi importanti compiti? Questo solo barlume della vera idea fu sufficiente a dissipare rapidamente il senso di paura, e i cupi presentimenti lasciarono il posto alla serena fiducia nell'amorevole sollecitudine del Padre, che provvede immancabilmente ai Suoi figli, a Lui sempre vicini e cari. Inutile aggiungere che il debito fu ripagato, e senza la necessità di delineazioni umane.

Un dizionario inglese definisce il termine «solvente», in parte, come «sufficiente a pagare tutti i debiti; ... avente il potere di dissolvere». Non cominciamo a trovare il rimedio universale per il superamento di tutto ciò che si oppone a Dio, al bene? Vediamo chiaramente che il denaro da solo non può pagare i nostri debiti. È necessario l'amore per cancellare completamente i nostri obblighi. Cristo Gesù, il nostro esempio di tutti i tempi, svelò i tesori di un bene senza limiti e ci incoraggiò: «Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno sopraggiunte» (Matteo 6:33). Un attento esame delle sue parole ci mostra che non intendeva dire che dobbiamo cercare le cose temporali ritenute necessarie in un falso concetto di ciò che costituisce il vero benessere. Piuttosto, la ricerca diligente delle idee spirituali di Dio, sempre presenti e disponibili, ci permette di comprendere la verità dell'essere e, di conseguenza, di cogliere nella nostra vita quotidiana i frutti di un pensiero armoniosamente governato dall'Amore divino. Solo così siamo sostanzialmente arricchiti e il nostro cielo mentale diviene più luminoso.

Lentamente, forse, ma certamente, gli Scientisti Cristiani dimostrano il modo di adempiere alla legge, il modo di pagare completamente tutti i propri debiti; e la coscienza risvegliata dell'odierno discepolo di Cristo Gesù sente il vero desiderio di aiutare il prossimo, di essere pronto ad alleggerire i fardelli imposti dal pensiero materiale, a confortare chi ha il cuore spezzato, chi sembra abbattuto da false credenze. Vigilando affinché non siamo mai indifferenti al bisogno umano di coloro che ci circondano, attraverso la nostra obbedienza al comando del Maestro: «Pasci le mie pecore», dimostriamo la costante presenza del solvente universale, l'Amore divino che «non viene mai meno».

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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