Se ti piacciono i traghetti, una traversata con questo mezzo ha qualcosa di meraviglioso. Ma se lo prendi solo per arrivare dall’altra parte, rischi di perdere il piacere del viaggio. Chi apprezza il tragitto osserva con gioia i colori mutevoli del cielo e dell’acqua, i riflessi del sole sulle onde, le piccole imbarcazioni e le grandi navi che solcano le acque a ritmo serrato, avanti e indietro; poi ci sono i suoni: il cinguettio di un uccello, il fruscio delle onde contro la prua, il sibilo della schiuma nella scia, lo scricchiolio dei pali mentre il traghetto attracca alla banchina, il clangore delle catene e delle pulegge mentre la passerella viene abbassata. Ogni istante della traversata porta gioia. Che modo meraviglioso di raggiungere l’altra sponda!
La vita umana è una traversata. È una transizione dal senso all’Anima. Tuttavia, differisce dal viaggio in traghetto perché la destinazione non è l’ultima fermata in cui si sbarca per entrare in un mondo diverso. La destinazione è spirituale: una realizzazione della realtà del bene e dell’irrealtà del male.
La traversata chiamata vita umana continua fino a quando impariamo ciò che è reale e comprendiamo il nulla dell’irreale. In altre parole, il viaggio non è un attraversamento, ma, simbolicamente, si dirige verso l’alto. E il percorso inizia con la gratitudine.
Ogni momento della vita umana è pieno di cose belle da notare e di cui godere, realtà donateci dal nostro Dio Padre-Madre. Insieme a queste realtà, apparentemente, vi sono anche cose brutte: difficoltà, sofferenze, paure, incertezze, che ci inducono nella tentazione di desiderare un punto finale dove poter scendere e dare inizio a un’altra vita.
Tuttavia la Scienza Cristiana rivela la Vita in Cristo, Verità. Ci mostra come dimostrare, qui e ora, la bellezza della Vita, l’armonia dell’Anima, la gioia del Principio divino. Ci insegna molto più che sopportare le prove: ci permette di trasformare ogni prova in una vittoria. Con la Scienza del Cristo, vediamo che l’apparente presenza del male è solo un’opportunità per contemplare il bene che esiste dove sembra esserci il male. Quando vediamo il bene e lo riconosciamo come reale, poiché Dio è il bene, il male scompare.
Indipendentemente da quanto possa sembrare difficile la prova, c’è sempre qualcosa per cui si può essere grati, e questo qualcosa non è semplicemente il pensiero che le cose potrebbero essere peggiori; è la verità — la bontà di Dio — che risplende in ogni situazione umana.
La gratitudine non consiste nel forzarsi a pensare pensieri felici; è una questione di Verità. La Mente è Dio, e l’idea perfetta della Mente è l’intera creazione. Nulla esiste al di fuori della Mente e della sua idea. Pertanto, la coscienza divina è la coscienza del bene perfetto. Nella Scienza, l’uomo riflette questa coscienza. Dio è la sua Mente.
La gratitudine è essenziale nella Scienza Cristiana perché è un modo per cogliere la verità della coscienza divina e dell’uomo come idea della Mente. Affermare di riconoscere la verità di Dio e dell’uomo, ma non riuscire a essere grati, vuol dire ingannare sé stessi. In ogni giorno della vita umana ci sono molte manifestazioni individualizzate della luminosità e della bontà di Dio. Passare un solo giorno senza notarne significa perdere la gioia del cammino verso l’alto. Anzi, la mancanza di gratitudine indica che non siamo nemmeno in viaggio.
Ricordo numerose mie guarigioni ottenute attraverso la preghiera nella Scienza Cristiana che non si sono avviate fino a quando non non ho cominciato ad essere grato. La gratitudine di per sé non ha portato le guarigioni, ma ha aperto la strada per comprendere le verità spirituali e scientifiche che hanno poi vinto la malattia o la discordia in ciascun caso.
Ho capito che anche quando non mi sembrava di comprendere abbastanza chiaramente la verità di Dio e dell’uomo da poterla applicare al problema per cancellare l’errore, sapevo comunque abbastanza per riconoscere parte del bene presente e per riconoscerne Dio come la fonte. Inoltre potevo sempre lavorare sul mio atteggiamento per eliminare l’errore dell’egoismo o dell’ostinazione che mi impedivano di rendere grazie a Dio. Quando lo facevo, scoprivo che ogni riconoscimento del bene rivelava più bene. E ogni riconoscimento di Dio come fonte del bene apriva la mia comprensione a una verità spirituale che non avevo ancora compreso. Questa verità portava guarigione.
È facile capire se siamo realmente grati per la Vita, la Verità e l’Amore. Possiamo chiederci se stiamo davvero godendo della nostra esistenza qui e ora. Mary Baker Eddy scrive in Scienza e Salute con Chiave delle Scritture: «Siamo realmente grati per il bene già ricevuto? Allora trarremo profitto dalle benedizioni che abbiamo e così saremo in grado di riceverne di più» (p. 3) Inoltre nei Salmi leggiamo: «Entrate nelle sue porte con ringraziamento e nei suoi cortili con lode, siate riconoscenti verso di lui, e benedite il suo nome» (100:4, secondo la versione King James).
Carl J. Welz