In Scienza e Salute con Chiave delle Scritture, Mary Baker Eddy scrive: «Un granello di Scienza Cristiana fa meraviglie per i mortali, tanto è onnipotente la Verità, ma bisogna acquisire una maggiore conoscenza della Scienza Cristiana per continuare a fare il bene» (pag. 449). Questa affermazione è incoraggiante per coloro che si trovano all’inizio dello studio della Scienza Cristiana, così come per coloro che la studiano da tempo. Chi sta affrontando una malattia o sta lottando contro il peccato ha bisogno di tale incoraggiamento.
Dio è onnipotente e l'uomo, a Sua immagine e somiglianza, non si trova mai al di fuori del potere della Mente o della portata del controllo dell'Amore. Quando si medita la verità relativa a Dio e all'uomo, essa agisce in modo spontaneo e inevitabile. Non è necessario attendere una conoscenza profonda della Scienza Cristiana per godere dei suoi primi frutti. La rivelazione della Verità e dell'Amore divini porta alla coscienza umana una certezza immediata e un sollievo istantaneo.
Aspettare la Verità non significa stare pigramente in attesa di qualcosa. Aspettare Dio significa servirLo, e il servizio nella Scienza Cristiana porta con sé una ricompensa scientifica, cioè certa. «Perché ve ne state qui tutto il giorno senza far nulla?», chiese il padrone della vigna ai disoccupati che si trovavano alla sua porta. «Perché nessuno ci ha presi a giornata», fu la risposta. «Andate anche voi nella vigna e riceverete ciò che è giusto», rispose il padrone (Matteo 20:6,7). In questa parabola si nota che alcuni lavoratori rimasero nella vigna tutto il giorno, mentre altri lavorarono solo per una breve ora; eppure la ricompensa fu uguale per tutti. Questo fatto è un incoraggiamento per coloro che credono di aver atteso a lungo fuori dalla vigna del Padre e di dover quindi attendere a lungo per ricevere la loro ricompensa.
Perché uno studente della Scienza Cristiana dovrebbe credere che sia necessario aspettare la liberazione dalla sofferenza e che la guarigione possa arrivare solo col passare del tempo, con un piccolo compenso rispetto ai suoi sforzi? È vero, uno Scientista Cristiano ha spesso bisogno di ritirarsi dal tumulto della mente mortale per rinnovare la sua ispirazione spirituale. Anche il Maestro, Cristo Gesù, trovò opportuno farlo; ma nessuno dovrebbe intrattenere una visione della vita priva di ispirazione. Non tratteniamo il nostro cavallo facendolo zoppicare sul palo dello stop, ma teniamoci piuttosto pronti ad agganciare il nostro carro a una stella.
Il tocco dello Spirito è gentile, e la sua leggerezza ed amorevolezza sono nostre. Chi pensa in modo spirituale non è piegato dal peso delle preoccupazioni terrene, perché il mondo della materia, con le sue fatiche e le sue lotte, è per lui irreale. Come l'avvento della primavera, così il tocco dello Spirito risveglia l'umanità dal lungo e stancante inverno di attesa alla gioiosa spontaneità dell'Amore con la sua radiosità e i suoi doni.
Nella primavera dell'Anima possiamo percepire il ritmo dello Spirito e la leggerezza e la rassicurazione confortante dell'Amore. Le maree della Verità scorrono nella nostra esperienza, fluendo rapidamente e trasformandola in modo naturale. Un granello di Verità messo a dimora in un buon terreno inizia a svilupparsi immediatamente. Non c'è un periodo di attesa, di letargo mentale o di ottusa ibernazione.
In un mondo appesantito e degradato a causa della falsa conoscenza, la gioia dello Spirito porta rinnovamento, guarigione e pace. San Marco, che era giovanile e spontaneo nella sua visione, vide l’immediatezza degli effetti del Cristo, Verità. Leggendo i primi capitoli del suo Vangelo si può notare la frequenza di termini come subito e immediatamente.
C'è forza e vitalità nelle opere del Cristo, un movimento rapido e non affannoso, un'attività spirituale che sposta le montagne e una spontaneità spirituale che spazza via i progetti convenzionali. La Verità opera perché la Verità è sempre all'opera, e nulla nella Verità è pigro o disoccupato.
L’uomo, a immagine e somiglianza dello Spirito, non porta pesi terreni. È il figlio di Dio. Sente il vigore della gioia spirituale, la leggerezza della sostanza spirituale, la fiducia e la sicurezza dell'Amore spirituale. Coloro che portano pesi devono risvegliarsi dal dare peso ai problemi e lasciare che il pensiero sia pronto a cogliere il granello di Verità che opera in loro.
La Scienza Cristiana non è una lotta di mortali che vogliono mantenere un'organizzazione religiosa. Ogni giorno successivo è un giorno di rinnovamento e rigenerazione, non un ritorno alla fatica. L'organizzazione è essenziale per il progresso; bisogna mantenere una procedura ordinata; ma nella Scienza Cristiana l'organizzazione non può mai rubare le gioie della dimostrazione.
La coscienza spiritualizzata ci insegna sempre a dare meno peso all'esistenza mortale. Diamo sempre meno credito alle speranze e alle preoccupazioni materiali; impariamo a non fidarci delle une e a non temere le altre. Se il seme della Verità non sta spuntando spontaneamente, qualcosa nel sottosuolo potrebbe richiedere attenzione. Mary Baker Eddy dichiara in Scienza e Salute: «È nel terreno di un "cuore onesto e buono" che il seme deve essere seminato; altrimenti non darà molto frutto, perché l'elemento bestiale della natura umana lo sradicherà» (pag. 272).
Se i risultati tardano ad arrivare, esaminiamo le nostre motivazioni e i nostri obiettivi. A cosa miriamo? Verso dove siamo diretti? Desiderare di migliorare l’esistenza materiale non è sufficiente per la salvezza. Per progredire è necessario un sincero desiderio di spiritualità, che è universalmente presente e naturalmente nostro. Mary Baker Eddy afferma: «Partendo da un punto di vista più elevato, ci innalziamo spontaneamente, proprio come la luce emette luce senza sforzo; perché "dov'è il tuo tesoro, quivi sarà anche il tuo cuore”» (Scienza e Salute, pag. 262).