Anni fa, mentre stavo passando dal lavoro con un corpo di ballo della zona a una nuova carriera, guarii da un’infiammazione dell’occhio. Anche se non lavoravo più ufficialmente per quella compagnia, a volte mi chiedevano di partecipare alle prove per suggerire ciò che poteva essere migliorato. Una sera andai a una prova generale per un'importante inaugurazione prevista per la sera successiva. Le prove furono un disastro. I ballerini erano poco preparati, l'illuminazione era pessima, i costumi non si adattavano... insomma, avete capito la situazione.
Sembrava impossibile rimediare alla maggior parte di questi aspetti entro la sera successiva, così dissi il minimo indispensabile e me ne andai. Mentre tornavo a casa, rimuginai mentalmente su quanto tutto fosse scadente e come le cose sarebbero state diverse se avessi ancora lavorato lì.
Quando mi svegliai la mattina seguente, avevo un occhio infiammato dolorante e gonfio. Chiamai una practitioner della Scienza Cristiana e le chiesi di pregare per me. Mi invitò a studiare questi versetti della Bibbia: «Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio di tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Ovvero, come puoi dire a tuo fratello: “Lascia che ti tolga dall’occhio la pagliuzza”, ed ecco, c’è una trave nel tuo occhio? Ipocrita, togli prima dal tuo occhio la trave e poi ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall'occhio di tuo fratello» (Matteo 7:3-5).
Capii che c'era una grossa trave nel mio occhio e che si chiamava critica. Mentre pregavo per affrontarla, mi venne in mente un altro versetto: «La lampada del corpo è l'occhio; se dunque il tuo occhio è puro, tutto il tuo corpo sarà illuminato» (Matteo 6:22). Mi resi conto che necessitavo di un occhio puro, di un unico modo di vedere le cose. Dovevo vedere le cose solo dal punto di vista dello Spirito, di Dio che è Amore, piuttosto che altalenare avanti e indietro tra una visione materiale e una spirituale. Cominciai a pregare sinceramente per riconsiderare ogni elemento dello spettacolo dal punto di vista di Dio, che è l'unico vero punto di vista.
Quella sera io e mio marito ci recammo all'inaugurazione. L'occhio era ancora infiammato, ma non ci pensai perché mi stavo veramente godendo lo spettacolo, sforzandomi di vedere tutto come espressione della bellezza, della gioia e dell'amore di Dio. Non riuscivo a credere che fosse lo stesso gruppo che avevo visto la sera prima. Rimasi sbalordita dal modo in cui avevano ribaltato la situazione. A posteriori, so di aver visto le cose in modo diverso perché c'era stato un cambiamento di base nel mio pensiero.
Dopo lo spettacolo, fummo invitati alla festa del cast. Andai in bagno e quando mi guardai allo specchio vidi che il mio occhio era completamente normale. Anche il dolore era scomparso.
Ho imparato molto da questa guarigione. Mi ricorda sempre quello che Mary Baker Eddy scrisse sull'opera di guarigione di Gesù Cristo: «Gesù vedeva nella Scienza l'uomo perfetto, che a lui appariva proprio dove i mortali vedono l'uomo mortale peccatore. In quest'uomo perfetto il Salvatore vedeva la somiglianza stessa di Dio, e questa visione corretta dell'uomo guariva i malati» (Scienza e Salute con Chiave delle Scritture, pp. 476-477).
Seguendo l'esempio di Gesù e sforzandoci di vedere «nella Scienza» l'espressione perfetta di Dio, troviamo una rapida guarigione e una gioia profonda.
Julie Ward
Cumming, Georgia, Stati Uniti