Pregare sistematicamente per un giusto governo della nostra nazione e del mondo apre il nostro pensiero a includere tutta l’umanità dandoci una veduta più ampia della salvezza di Dio. Mary Baker Eddy una volta chiese ai membri della sua chiesa, che erano riuniti a Boston per un culto di comunione, di pregare per il loro governo. Ella disse: «Pregate che la presenza divina possa ancora guidare e benedire il nostro capo dello Stato, coloro che condividono la sua responsabilità esecutiva e la nostra magistratura; che dia saggezza al nostro congresso e sostenga la nostra nazione con la destra della Sua giustizia» (Christian Science versus Pantheism, pag. 14).
Non si trattava della richiesta di pregare specificamente per singole persone del governo per cercare di aggiustare le cose nella loro vita. Al contrario, la preghiera scientifica per coloro che governano ha lo scopo di purificare il nostro pensiero. Noi preghiamo per elevare il nostro pensiero riguardo agli altri, lasciando che sia Dio a governare i loro affari.
Comunemente qual è il concetto che riteniamo vero di un governo? Umanamente parlando, sembra che i governi, come gli esseri umani, siano un miscuglio di elementi buoni e cattivi, ma Dio non mescola mai il bene col male per ottenere un terzo prodotto chiamato mediocrità e mortalità. Dio è buono senza alcun elemento di male. Egli è Mente perfetta e immortale, e l’uomo è la Sua immagine e somiglianza. Dio governa tutto; il Suo governo è tutto buono, e tutto ciò che Egli governa è buono. La preghiera ci conduce a fare i passi appropriati per sostenere l’espressione umana di governo che si avvicina il più possibile al modello di Dio.
Soltanto un falso senso di mente – la mente carnale, o mortale — è solito presentare una mescolanza di elementi buoni e cattivi nel governo, e per mezzo della preghiera noi possiamo correggere questo falso senso. Possiamo negare potere ed azioni corrotte, riconoscendo che la nostra speranza non è riposta in persone che possono sbagliare, ma nella manifestazione del governo di Dio nel pensiero umano. Le azioni malvagie sono un’espressione di anarchia, la supposta assenza di un vero governo. In Scienza e Salute con Chiave delle Scritture, Mary Baker Eddy ci assicura: «L’uomo malvagio non può tiranneggiare il suo fratello retto» (pag. 239). Dall’inizio alla fine i personaggi storici della Bibbia confermano questo fatto, e certamente la risurrezione di Cristo Gesù ne fu la prova definitiva.
Non possiamo semplicemente pretendere di essere esenti da false imposizioni che ci vorrebbero governare. E lo farebbero se ci lasciassimo dominare dal peccato; il corpo ci comanderebbe; le tendenze materialistiche della società ci reprimerebbero; ed un falso governo soffocherebbe la nostra crescita spirituale. Ora, qualunque cristiano che rifletta, comprende la necessità di lasciare che Dio regni pienamente nei suoi affari. Dovrebbe essere chiaro, allora, quanto sia indispensabile sostenere nel nostro pensiero, con consapevolezza e devozione, la verità che è proprio Dio che ci governa. E man mano che lo facciamo efficacemente, ci verrà da chiederci come mai non abbiamo cominciato prima questo lavoro così importante!
Espresso nel modo giusto, il nostro «capo dello Stato» è Dio. I governi della terra certo hanno dei governanti, tuttavia è un comune malinteso vedere i governanti come il governo stesso. Il cittadino che prega attivamente sa che tutte le idee buone vengono da Dio, e che ognuno, ogni incaricato di governo incluso, è capace di seguire la guida di Dio — che sia consapevolmente o inconsapevolmente. La prima epistola a Timoteo dice: «Esorto dunque, … che si facciano suppliche, preghiere, intercessioni e ringraziamenti … per tutti quelli che sono in autorità… Questo infatti è buono e accettevole davanti a Dio, nostro Salvatore, il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati, e che vengano alla conoscenza della verità» (1 Tim. 2:1-4).
Un paio d’anni fa cominciai a pregare con costanza per una migliore comprensione del governo di Dio. Mi misi a pregare per i bisogni specifici che vedevo intorno a me. Da allora, mentre pregavo per il mondo — cioè per la percezione che io ho di esso — ho avuto guarigioni fisiche. Il fatto più significativo è che ho potuto dimostrare con maggior sicurezza il potere guaritore insegnato dalla Scienza Cristiana. Ho anche compreso più chiaramente che, poiché la preghiera è stata così efficace per la soluzione dei miei problemi, dev’essere pure possibile risolvere i problemi del mondo.
La preghiera costante per un giusto governo della nostra nazione e del mondo rende il tono delle nostre preghiere meno egoistico. Invece di esacerbare le incapacità altrui e le nostre, vengono messe in luce le capacità e le buone opere. Ma non ci fermiamo qui. Questo genere di sostegno per mezzo della preghiera trasforma in modo naturale il nostro punto di vista su tutto e si estende ad ogni aspetto nell’ambito del nostro pensiero.
La prima epistola di Giovanni dice: «…chi non ama infatti il proprio fratello che ha visto, come può amare Dio che non ha visto» (4:20). Questa affermazione non fa certo eccezione riguardo al nostro atteggiamento verso coloro che ricoprono incarichi di governo.
Espandere i confini della preghiera non è in alcun modo una forma di imperialismo, mentre si tratta di imperialismo quando l’espansione avviene a spese di altri. Gli insegnamenti della Scienza Cristiana ci mostrano l’etica della preghiera che ci rende intensamente consci che non possiamo oltrepassare i confini mentali o fisici degli altri. Comunque non dobbiamo pensare che la preghiera si limiti ad aiutare soltanto noi stessi. Nei nostri pensieri di ogni giorno includiamo naturalmente la comunità, il nostro paese e tutto il mondo. La giusta percezione che abbiamo di noi stessi come pure degli altri ha un effetto guaritore.
