Ho sempre amato le storie della Bibbia, ma solo quando le ho lette sotto la luce della Scienza Cristiana ne ho compreso il valore pratico per il mondo. Probabilmente, ogni studioso della Bibbia ricorda il racconto dell'esperienza di Giacobbe quando «un uomo lottò con lui» prima che andasse incontro a suo fratello Esaù (Gen. 32:24). Ma quando si apprende, nella rivelazione degli insegnamenti di Mary Baker Eddy, che Giacobbe lottò in realtà contro una credenza errata e la vinse grazie alla comprensione spirituale, si trova un messaggio di ispirazione.
Uno Scientista Cristiano non considera l'uomo come malato, vendicativo o sgradevole, intrattenendo così nel proprio pensiero l’idea di un individuo al di fuori dell'amore e della cura onnicomprensivi e universali di Dio. Egli sa che il figlio del Padre non può fare altro che rifletterLo in perfetta salute, gioiosa libertà, abbondanza e amore. Se in qualsiasi momento si è tentati di nutrire pensieri erronei riguardo al prossimo, magari riguardo a un collega, bisogna imparare a dire come Giacobbe disse di Esaù, quando il suo pensiero fu corretto: «vedere la tua faccia per me è stato come vedere la faccia di Dio…», come se avessi visto il volto di Dio» (Gen. 33:10). L'uomo è il riflesso di Dio. Così come fece Giacobbe, anche noi dobbiamo considerare reale l'uomo spirituale della creazione di Dio, non un concetto del senso materiale.
Se un bambino cade in una pozzanghera di fango, la madre, accorrendo in suo soccorso, non rimane inorridita pensando che il figlio sia cambiato; né teme il suo aspetto o va in giro dicendo a tutti che è diventato cattivo, perché imbrattato da una sostanza contaminante. Un simile comportamento sarebbe innaturale. Il bambino deve semplicemente essere lavato. Se il lavoro è ben fatto, non gli rimarrà addosso alcuna traccia di fango; non ha mai smesso di essere la stessa piccola amabile creatura, per tutto il tempo. Cosa è cambiato? Solo la testimonianza del senso materiale. Questa è solo una similitudine, ma serve a ricordarci che l'errore non fa parte dell'immagine pura di Dio e non può attaccarsi alla creazione della Verità. Se consideriamo qualcuno come a un peccatore, un moribondo o un malato, la porta del nostro pensiero è aperta a queste false credenze e ai loro effetti. Quanto è importante considerare sempre i figli di Dio come riflesso delle sole qualità divine! Dobbiamo imparare a basare i nostri concetti e le nostre deduzioni su un fondamento spirituale, non materiale.
Forse un bambino che si sveglia da un incubo si spaventa a causa delle ombre. Una mano protettrice accende la luce, permettendogli di rendersi conto immediatamente dell’infondatezza delle sue paure. Allo stesso modo, quando la luce della rivelazione nella Scienza Cristiana illumina i nostri concetti materiali, l'errore scompare dalla nostra coscienza, che è l'unico luogo in cui potrebbe sembrare reale. Quando la critica o la paura cercano di offuscare il nostro pensiero riguardo a qualcuno, tendiamo con decisione la lampada dell'amore e vediamo con costanza l'uomo reale alla luce della comprensione spirituale. Allora le ombre del senso che sogna svaniranno.
«Dio vide tutto ciò che aveva fatto, ed ecco, era molto buono» (Gen. 1:31). Ciascuno di noi, in quanto figlio di Dio, ha le facoltà e le capacità divinamente accordate di vedere come Dio vede. Possiamo usare questo talento al Suo servizio, con umiltà, positività, amore e sincerità. Dovremmo esprimere gratitudine per ogni manifestazione del bene.
Per vedere il nostro prossimo nel modo giusto, dobbiamo sforzarci di non aggiungere il peso della condanna personale ai suoi problemi. Quante volte, sia ad alta voce che in segreto, si può cadere nella tentazione che Gesù redarguì quando rispose a uno dei dottori della legge che lo interrogava: «… caricate gli uomini di pesi difficili da portare, e voi non toccate questi pesi neppure con un dito»! (Luca 11:46). Ma noi possiamo proseguire con pazienza, pregando di essere liberati dal pensare o dal parlare di qualcuno considerandolo legato all'errore, un peccatore, privo di amore — di essere liberati dal personalizzare l'errore in qualsiasi modo. A casa, in ufficio o in chiesa, è bene vedere il nostro fratello nel suo vero aspetto, il suo volto come se vedessimo «la faccia di Dio».
Gli Scientisti Cristiani fedeli si sforzano di obbedire alle parole della loro amata Leader, Mary Baker Eddy, nelle quali ella consiglia amorevolmente: «Colui che raggiunge la sommità, coronata da Dio, della Scienza Cristiana non offende mai la personalità corporea, ma la eleva. Egli considera tutti nella loro vera qualità e vede ogni mortale in un aspetto impersonale» (Retrospezione e Introspezione, p. 76).