Quando ero piccolo e mettevo il broncio, mia madre mi ricordava sempre quanto fosse importante la gratitudine e mi chiedeva di elencare alcune cose per cui ero grato. Non so cosa mi piacesse meno sentirmi dire: «Per cosa sei grato?» o «Mangia le verdure!». Non volevo essere grato. Volevo tenere il broncio e lamentarmi. Inoltre, pensavo di dover ricevere qualcosa, o che le cose dovessero andare come volevo io, prima di poter essere grato: sarò grato quando... otterrò ciò che voglio, il mio corpo starà meglio, o sarà il Giorno del Ringraziamento e saremo tutti grati.
Crescendo e imparando a conoscere meglio Dio e la Sua legge del bene universale, ho capito che la gratitudine viene sempre prima di tutto! La gratitudine cambia le carte in tavola. Non si tratta solo di pensare positivo o di vedere il lato buono delle cose. La gratitudine è una forza di trasformazione che svolge un ruolo fondamentale nella guarigione perché è l'affermazione della salute, dell'armonia e della bontà di Dio già presenti. È il modo di percepire l'armonia spirituale, a volte proprio quando sembra esserci un senso di disagio o di malessere.
La consapevolezza della presenza costante di Dio porta alla guarigione. Mary Baker Eddy, la fondatrice della Scienza Cristiana, scrive in Scienza e Salute con Chiave delle Scritture: «Divenite consapevoli per un solo momento che la Vita e l'intelligenza sono puramente spirituali — né nella materia né appartenenti alla materia — e allora il corpo non avrà più di che lagnarsi» (p. 14:14). Essere grati significa essere consapevoli con riconoscenza del bene sempre presente, e questo ribalta ogni forma di male, o di percezione di assenza di bene, compresi la paura, la mancanza di qualcosa, l'infermità e la discordia. Nessun tipo di male può esistere nella totalità di Dio, così come l'oscurità non può esistere nella luce. Il riconoscimento del potere e della presenza di Dio, nostro divino Padre-Madre, porta alla guarigione, rivelando che non esiste altro potere, presenza o influenza. Allora ciò che appariva esteriormente come mancanza, depressione, ostacolo o malattia scompare dalla nostra esperienza, perché è stato rimosso dal pensiero e sostituito con la consapevolezza della presenza costante dell'Amore divino.
Ho provato il potere rigenerante della gratitudine nella mia vita. Per diversi anni ho lottato contro l'oscurità e la depressione dopo che un'esperienza traumatica mi aveva lasciato con un senso di paura paralizzante e persistente. C'erano giorni e notti in cui non sapevo se ce l'avrei fatta. Mia moglie ed io pregavamo insieme ogni giorno e ho chiesto a diversi practitioner della Scienza Cristiana di pregare per me. Sono grato a ciascuno di loro per la libertà che alla fine ho conquistato.
Una pratica che ho acquisito e che ha fatto la differenza è stata quella di stilare ogni giorno un elenco di fattori per cui ero grato. Quando non riuscivo a concentrarmi su nient'altro che l'oscurità o la paura, potevo almeno essere grato per cose ovvie, come la mia famiglia, i practitioner della Scienza Cristiana e la mia casa, un luogo in cui potevo serenamente conoscere e amare Dio. Questi elenchi mi hanno riportato alla sorgente di tutte le benedizioni, ovvero Dio, e spesso sono diventati il catalizzatore del mio trattamento nella Scienza Cristiana.
Mentre progredivo nella comprensione del potere presente di Dio nella mia vita e assistevo enormi passi avanti, un giorno tornai a casa dopo una passeggiata e sentii una strana sensazione alla gamba. Non ci feci molto caso, ma nel giro di un giorno o due non riuscivo più a camminare né a stare in piedi. Anche dormire era diventato quasi impossibile a causa del dolore. Quando guardai la mia gamba, mi allarmai. Non avevo una diagnosi, ma sembrava trattarsi di un grave caso di vene varicose.
Mi apparve come un ulteriore problema scoraggiante che mi avrebbe demoralizzato, così mi rivolsi a un practitioner della Scienza Cristiana affinché pregasse con me. Mi ripromisi di iniziare ogni giornata lodando Dio e aggiungendo qualcosa alla mia lista di gratitudine. Non importava quanto piccola o insignificante potesse sembrare ogni voce; prendevo nota della presenza del bene nella mia vita e riconoscevo Dio come la sua origine. Capii che amare Dio è un modo per ringraziarLo di amarci.
Come spesso accade quando ci si rivolge a Dio per la guarigione, attraverso la preghiera vennero a galla le cattive abitudini per essere corrette. In quel periodo, il mio Paese e il mondo stavano attraversando un momento piuttosto turbolento, e io diventai sospettoso, impaziente, irritabile e mi lasciavo distrarre e infastidire facilmente dalle ultime notizie. Allo stesso tempo, però, mi sentivo quasi dipendente dalle cattive notizie. Era chiaro che questa abitudine doveva essere affrontata nelle mie preghiere. Mi sentii divinamente spinto a spegnere tutto e a concentrarmi esclusivamente su ciò che Dio mi stava rivelando.
Se ero tentato di dare un'occhiata ai drammatici titoli di giornale, alle discussioni sui social media o alla mia gamba, tenevo invece gli occhi fissi sui libri che avevo davanti. Leggevo i racconti biblici delle guarigioni e degli insegnamenti di Cristo Gesù; i racconti della scoperta della Scienza Cristiana da parte di Mary Baker Eddy e di come guariva gli altri grazie alla sua comprensione di Dio; la Lezione Biblica settimanale tratta dal Libretto Trimestrale della Scienza Cristiana; e Scienza e Salute, le cui ultime cento pagine raccolgono guarigioni verificatesi semplicemente leggendo il libro. Come un cavallo con il paraocchi, rimasi concentrato sulla verità che mi illuminava attraverso quei libri, senza deviazione!
Tuttavia, non riscontrando grandi miglioramenti fisici, ebbi la tentazione di cedere allo scoraggiamento.
Di lì a poche settimane, mia moglie avrebbe tenuto una conferenza in un altro stato e sentivo fortemente che sarebbe stato giusto che io fossi lì e sostenerla in quell'attività di guarigione. Il giorno della partenza, seppur con le stampelle, con umiltà partii con lei.
La sera prima della conferenza di mia moglie mi rivolsi sinceramente a Dio, iniziando con l'umile e sincera gratitudine per i piccoli segni di guarigione di cui potevo testimoniare fino a quel momento e riconobbi che Egli mi avrebbe sicuramente portato alla completa guarigione.
In quel momento di gratitudine, ripensai a quanto scritto da Mary Baker Eddy: «…la mente governa il corpo» (Scienza e Salute, p. 111). In un silenzioso stato di disperazione, parlai con Dio e gli chiesi: «Cosa significa «la mente governa il corpo»? Dio governa il cervello, il corpo materiale, le sue funzioni e i suoi movimenti, le vene e le arterie?».
La risposta fu quasi immediata, semplice e tenera, ma allo stesso tempo autorevole e convinta: «Dio, la Mente divina, governa il mio pensiero sul mio corpo». Ecco la risposta! Provai una profonda calma.
In Scienza e Salute si legge ancora: «La Mente immortale nutre il corpo con freschezza e di purezza celestiali, alimentandolo di belle immagini di pensiero e distruggendo i mali del senso che ci porta ogni giorno più vicino alla tomba» (p. 248). Queste «belle immagini di pensiero» governano il nostro modo di pensare riguardo ad ogni aspetto della nostra vita e scopriamo così di avere esattamente ciò di cui abbiamo bisogno in ogni momento.
La gratitudine e l'amore portarono alla guarigione sia fisica che mentale. Ero libero dalla mia dipendenza dalle «cattive notizie», che fossero crisi che infiammavano il mio Paese, il mio corpo o che derivassero dal mio passato. Diventai più gioioso, più sereno, meno stressato, più lento a reagire e più veloce ad amare. Ero meno impressionabile dall'odio umano e più interessato a vedere l'Amore divino in azione. Lo stato di costante paura e ansia che mi aveva afflitto per così tanto tempo svanì.
Non molto tempo dopo questa meravigliosa intuizione spirituale, mia moglie ed io trascorremmo sei mesi viaggiando per decine di migliaia di chilometri e visitando quasi una dozzina di paesi. Camminammo per centinaia di chilometri, scalando ripide colline e innumerevoli rampe di scale, il tutto con libertà, dominio, gioia e umile gratitudine! Non vi fu alcuna traccia del problema alla gamba.
Scienza e Salute suggerisce: «Mantenete il pensiero ben fermo su ciò che è permanente, buono e vero, e tutto questo si manifesterà nella vostra esperienza nella proporzione in cui occuperà i vostri pensieri» (p. 261). Possiamo mantenere la nostra posizione e non lasciarci influenzare da nulla che non contribuisca a conoscere e amare Dio. Tale posizione, sotto forma di espressione di gratitudine per la capacità della Mente divina di mantenere amorevolmente le Sue idee, è veramente trasformativa.
