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Le forti corde della dimostrazione scientifica

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 18 novembre 2025

Originariamente pubblicato sul numero di giugno 1974 de The Christian Science Journal


«Sono in pochi a credere che la Scienza Cristiana contenga infinitamente più di quanto sia stato dimostrato, o che l'altitudine delle sue proposizioni più elevate non sia stata ancora raggiunta» (The First Church of Christ, Scientist, and Miscellany, pag. 146). Sono parole di Mary Baker Eddy. Lei sapeva, grazie alla rivelazione e alla dimostrazione, che qualsiasi argomentazione finale sulla vita nella materia deve alla fine arrendersi al fatto che la Vita è Spirito, totalmente indipendente dalla materia per la sua continuità e manifestazione.

Il mondo desidera ardentemente ciò che il materialismo non può dare. A misura che l'umanità prenderà coscienza della necessità di una visione più spirituale e delle abbondanti benedizioni che sgorgano dalla spiritualità, ci sarà un’affluenza verso la Scienza Cristiana come non si è mai vista prima. Ciò significa che ogni Scientista Cristiano, ogni seguace del Maestro Cristo Gesù, ha un lavoro da svolgere, un compito da portare a termine. Ma da dove cominciamo? Da noi stessi, naturalmente. Mary Baker Eddy afferma: «Le forti corde della dimostrazione scientifica, come vennero rattorte e maneggiate da Gesù, sono ancora necessarie per purificare i templi dal loro vano traffico del culto mondano e farne dimore degne dell'Altissimo» (Scienza e Salute con Chiave delle Scritture, pag. 142). Dobbiamo purgare la nostra propria coscienza da quel subdolo affidamento alla materia che tenta tutti noi.

Si supera la fede nella materia solo con quell’auto-immolazione che ci permette di purificare il tempio e di deporre il nostro dono sull'altare. A volte, superficialmente, pensiamo: «La Scienza Cristiana mi chiede di deporre sull'altare tutte le mie paure, la mia volontà egoistica e le mie piacevoli indulgenze preferite». Ci sembra che questo sia il sacrificio da fare per poter comprendere spiritualmente. Ma non è questo il sacrificio. È la fede nella materia che deve scomparire, affinché si possa deporre sull'altare il sé perfetto, l'agnello senza macchia. Nell'antichità, non era permesso agli Israeliti di sbarazzarsi delle pecore decrepite deponendole sull'altare! Niente affatto. Dovevano offrire l'agnello senza macchia, il più perfetto, il più prezioso del gregge. Così la nostra auto-immolazione esige che dimostriamo la nostra vera identità, la natura spirituale e la bellezza del nostro essere, la nostra purezza, la nostra integrità. Nulla di meno è accettabile per il Padre. Tale dimostrazione comporta il totale superamento del falso senso di sé. Tutte le credenze sulla nascita, la morte, la sensualità, la paura, la volontà propria, la malattia, il peccato - tutto ciò che non è spirituale - devono arrendersi al Cristo. Ci dev'essere la totale rinuncia di questo falso senso, una resa totale, affinché l'uomo creato da Dio possa apparire.

Calmando la tempesta e risuscitando i morti, Gesù dimostrò la potenza morale della Mente, ma poté farlo solo perché lui stesso viveva in modo così completo quella moralità. Quando Mary Baker Eddy dovette affrontare gli assalti mortali del mondo mentre fondava il movimento della Scienza Cristiana, lo fece attraverso la potenza morale della Mente, che viveva, amava e obbediva giorno dopo giorno nel profondo del suo essere.

Oggigiorno, la mente mortale sta sferrando gravi attacchi alla moralità. Vorrebbe buttare al vento i dettami dei Dieci Comandamenti, pur esigendo allo stesso tempo le benedizioni delle Beatitudini in amore, conforto, sicurezza e così via. La mente umana non vuole ammettere che la felicità e l'amore sono spirituali e non si trovano nella materia.

La dimostrazione della Scienza Cristiana sta nella rivelazione che Dio è il Principio divino e che l'Amore non è una persona ma Principio. Il Principio divinamente certo dell'amore opera attraverso la legge spirituale e questa legge è alla base della guarigione cristiana.

Il magnetismo animale - il male che reclama attività e potere - sferra forti attacchi allo Scientista Cristiano, tentando di mettere a repentaglio la sua moralità. Mary Baker Eddy ci avverte della necessità di una vigilanza costante, perché avendo la Scienza messo a nudo i modi sottili dell'errore, i mezzi per peccare segretamente si sono moltiplicati. Non dobbiamo mai abbandonare la torre di vedetta per esaminare noi stessi e dobbiamo scrutare i nostri pensieri e le nostre motivazioni più profonde. Questi pensieri ci portano nelle vie secondarie del senso personale o nell'armonia con la Verità e l'Amore? Dobbiamo rigettare il falso ed afferrare il vero.

L'ozio mentale è nemico del progresso. Noi stessi siamo responsabili di come pensiamo e nessun altro può pensare al posto nostro o impedirci di pensare nel modo corretto. Non è forse questo un motivo di gratitudine? Con l'aiuto di Dio possiamo chiudere la porta ai pensieri sensuali e alle false suggestioni ipnotiche e spalancarla alla Verità. Non è facile, ma chi dice che dev'essere facile? Gesù ci ha detto che la via è stretta, ma che questa è la via dell'immortalità e della beatitudine.

Riflettiamo per un momento su questo potere morale. I Dieci Comandamenti non sono un sistema etico umano passato di moda e nemmeno un codice umano da modificare a piacimento. Sono lo splendore attraverso la vita umana della sottostante e basilare legge spirituale, legge che nessun essere umano ha mai creato e mai potrà modificare. Questa è la legge del Principio divino che sostiene l'universo; è la legge che i fisici stanno ricercando ma che non riescono a trovare a causa del loro approccio materiale alla fisica; è la legge che l'edonista, il materialista, vorrebbe mettere da parte, ma non può. Prima o poi, il percorso senza legge della sensualità porta alla propria distruzione.

Nel ministero di Gesù la legge morale sbocciò nelle Beatitudini. Egli dimostrò che non ci sono le Beatitudini senza i Comandamenti e che non ci sono i Comandamenti senza le Beatitudini. Vanno di pari passo. Paolo lo espresse in modo molto semplice quando disse: «L'amore non fa alcun male al prossimo; l'adempimento dunque della legge è l'amore» (Romani 13:10). L'amore per Dio copre i primi cinque comandamenti, quell’amore che Gesù ci chiese con le parole dell'Antico Testamento: «Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente» (Matteo 10:27). Un tale amore non ha altri dei ed implica il completo superamento della credenza che la vita sia nella materia, che si oppone a Dio. Così l'amore per Dio non ha immagini scolpite. Non usa mai il nome di Dio invano; non attribuisce mai realtà alle cose che non sono spirituali, al peccato, alla malattia o alla morte; non le teme mai, non ne è attaccato ad esse, non indulge in esse né le tollera. Tale amore per Dio ricorda il «giorno di sabato per santificarlo» (Esodo 20:4), cioè considera come unica realtà la perfezione, la completezza, la santità di tutto ciò che Dio ha creato e l'assoluta nullità di tutto ciò che Dio non ha creato.

Tale amore per Dio Lo onora in quanto Padre-Madre e onora l'uomo quale sua somiglianza. Quindi è un amore che non può uccidere, commettere adulterio, rubare, rendere falsa testimonianza o concupire. Ecco perché l'amore è il compimento della legge ed ecco perché l'osservanza dei Comandamenti ottiene la ricompensa delle Beatitudini.

Mary Baker Eddy dichiara, in modo semplice e diretto: «Per poter guarire il suo paziente, il metafisico deve prima scacciare i mali morali da se stesso e raggiungere così la libertà spirituale che lo rende capace di scacciare i mali fisici dal suo paziente; ma non può compiere la guarigione mentre la sua sterilità spirituale gli vieta di dar da bere agli assetati e gl'impedisce di raggiungere il pensiero del paziente - proprio mentre la penuria mentale agghiaccia la sua fede e la sua comprensione» (Scienza e Salute con Chiave delle Scritture, pag. 366).

Questo richiede molto di più che essere semplicemente delle brave persone. Mary Baker Eddy ci mette seriamente in guardia contro la «sterilità spirituale» e la «penuria mentale». Avete mai riflettuto su queste espressioni? Di certo, non possiamo permetterci di essere infruttuosi nel nostro lavoro - di non piantare il seme buono che crescerà e darà raccolto; né possiamo tollerare la mancanza di ispirazione, l'abietta povertà mentale che deriva dal non lasciare che il Cristo, Verità, irrori e nutra il nostro pensiero. Fertilità spirituale, tesori d'ispirazione, ricchezza della Mente: questi sono elementi assolutamente essenziali nell'opera di guarigione cristiana. Tutti sanno che la coltivazione del giardino e la mietitura del raccolto richiedono un'attenta obbedienza alle istruzioni, vigilanza, energia e dedizione allo scopo. Non c'è posto per l'ozio e la pigrizia. La terra va preparata a dovere, la semina dev'essere molto accurata, bisogna strappare le erbacce, irrigare bene il terreno, nutrirlo e fare la potatura, è insomma una coltivazione che richiede attenzione e costanza.

Il potere guaritore della Scienza Cristiana è oggi dimostrato, eppure lo stiamo solo sfiorando. Il potere di Cristo si è rivelato come una Scienza dimostrabile e la sua promessa si sta diffondendo nel Cristianesimo ortodosso con un crescente interesse per la guarigione spirituale. La sua Scienza si trova esclusivamente nella Scienza Cristiana.

Chi ha studiato musica, ricorderà la gran gioia e l'ispirazione che si provano quando l’insegnante si siede al pianoforte (quale che sia lo strumento) e suona il pezzo di Brahms, di Beethoven o di Chopin che si sta studiando ma che ancora non si padroneggia. Si riescono così ad ascoltare armonie e melodie, colori e timbri che non si sono mai nemmeno immaginati. Tali possibilità sono lì a propria disposizione, pronte per essere acquisite ed espresse. Ed è proprio così anche per la Scienza.

Pensate alla ricchezza del ministero del Maestro, alla pienezza della dimostrazione della Scienza del Cristo grazie alla quale è diventato il nostro Modello. Pensate alla sua opera di guarigione: l'uomo nato cieco, i dieci lebbrosi, la donna col flusso di sangue, l'uomo dalla mano secca, la figlioletta di Iairo, il servo del centurione, la resurrezione del figlio della vedova, il figlio della donna siro-fenicia che secondo la legge ebraica era considerata una straniera impura, la resurrezione di Lazzaro, le migliaia e migliaia di guarigioni non documentate; e infine il suo trionfo su tutta la materia. Pensateci! Questo è il potere della Scienza Cristiana che egli ha esemplificato per tutta l'umanità, il potere che Mary Baker Eddy ha scoperto e ci ha lasciato affinché lo viviamo e lo dimostriamo.

Quando cogliamo anche soltanto un barlume delle «forti corde della dimostrazione scientifica» che sono oggi necessarie per purificare i templi del pensiero mondiale, e un barlume della purificazione che questo esige in ciascuno di noi, possiamo ben prendere a cuore il commento del Maestro: «Non meravigliarti se ti ho detto: "Dovete nascere di nuovo"» (Giovanni 3:7).

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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