Quando ripenso alle tante guarigioni che ho avuto grazie alla pratica della Scienza Cristiana, mi rendo conto che vedere le cose come le vede Dio — foss'anche solo un pizzico della realtà come Dio la conosce — è stato un aspetto comune a tutte loro.
Ma come vede Dio, Spirito, l'uomo? Dio è Tutto, è tutto il bene e ha creato l'uomo (la vera identità spirituale di ogni uomo, donna e bambino) a Sua immagine e somiglianza; ne consegue, quindi, che la natura dell'uomo dev'essere proprio come quella di Dio e che questa somiglianza deve riflettere la perfezione di Dio. Disse Gesù: «Voi dunque siate perfetti, come è perfetto il Padre vostro, che è nei cieli» (Matteo 5:48). E questo si confà al modo in cui egli guariva.
Mary Baker Eddy, la Scopritrice della Scienza Cristiana, scrive: «Gesù vedeva nella Scienza l'uomo perfetto, che a lui appariva proprio dove i mortali vedono l'uomo mortale peccatore. In quest'uomo perfetto il Salvatore vedeva la somiglianza stessa di Dio, e questa visione corretta dell'uomo guariva i malati» (Scienza e Salute con Chiave delle Scritture, pagg. 476-477).
Questo modo di vedere, ovvero attraverso il senso spirituale, è stato strumentale ad una guarigione che parecchi decenni fa cambiò la mia vita. Mia madre da tanti anni soffriva di ipertensione e i farmaci che prendeva non le erano d'aiuto. Da studentessa universitaria frequentavo la Scuola Domenicale della Scienza Cristiana, nella città stessa dell'università, e in quel momento ero tornata casa per trascorrere le vacanze scolastiche assieme ai miei genitori.
Una notte mio padre mi svegliò, chiedendomi di andare al capezzale di mia madre. Era sconvolto perché gli sembrava che lei fosse in coma. Vivevamo in una fattoria ed eravamo distanti da qualsiasi presidio medico. Mi rivolsi a Dio con tutto il cuore. Amavo mia madre e intravidi la realtà e la totalità dell'Amore che è la Deità. Sentii lo splendore dell'Amore riempire la stanza e capii che l'Amore vedeva mia madre in modo tale da rendere impossibile che qualcosa in lei potesse non andar bene.
Pochi minuti dopo, le condizioni di mia madre erano cambiate: dormiva e respirava normalmente e pacificamente. Rimasi con lei tutta la notte, deliziandomi nello splendore dell'amore di Dio. Al mattino, mia madre si svegliò completamente guarita e per il resto della sua lunga vita non ha mai più sofferto di quel disturbo.
Scrive riguardo a Dio il profeta Habacuc: «Tu hai gli occhi troppo puri per vedere il male e non puoi guardare l'iniquità» (Habacuc 1:13). Però, all'inizio dello stesso capitolo, il profeta scrive di vedere nel mondo «l'iniquità ... la perversità ... rapina e violenza» (versetto 3). La discrepanza, fra il tutto infinito e perfetto che Dio conosce e quello che invece appare come reale nello scenario umano, è spiegata nella Prima epistola di Giovanni: «Carissimi, non credete ad ogni spirito, ma provate gli spiriti per sapere se sono da Dio, perché molti falsi profeti sono usciti fuori nel mondo» (4:1).
Giovanni comprese che nella luce sempre presente della totalità e della perfezione di Dio — e nella conseguente perfezione che Egli contempla nella Sua creazione — non c'è alcuna possibilità che l'oscurità della paura, della malattia o di qualsiasi altra disarmonia possa provenire da Dio o essere altro che una falsa percezione.
La luce dissipa sempre l'oscurità. Vedere come vede Dio, Spirito, implica il riconoscimento che la perfezione dell'essere spirituale è l'unica realtà dell'esistenza e che qualunque discordanza non è altro che oscurità, che deve scomparire alla luce dell'infinita bontà di Dio, qui e ora.
Qualche tempo fa, durante la seduta di pulizia dentale, il dentista s'accorse di un punto della mia bocca dove apparentemente c'era stata una significativa perdita ossea. Prevedeva che un ulteriore deterioramento fosse inevitabile e che un molare si sarebbe prima o poi allentato rendendone quindi necessaria l'estrazione.
Mentalmente, mi opponevo a questa prognosi, perché sapevo che Dio vede nella Sua creazione soltanto la perfezione e che il declino non fa parte del Suo essere e quindi nemmeno del mio, in quanto Suo riflesso. Ogni volta che mi lavavo i denti, affermavo che «Le ossa hanno soltanto la sostanza del pensiero che le forma» (Scienza e Salute, pag. 423) e pregavo per vedere la sostanza spirituale come la vede Dio.
Quando ritornai, nel febbraio 2024, per la pulizia dei denti, l'igienista consultò il dentista ed entrambi erano davvero stupiti di vedere che l'osso si stava riformando. Al che il dentista, sapendo che ero una Scientista Cristiana, mi dette il seguente consiglio: «Qualunque cosa tu stia facendo, continua così, perché funziona!» Adesso, a più di un anno di distanza, i denti continuano a non darmi alcun problema.
Questa guarigione e quella di mia madre non sono altro che due esempi di quanto sia efficace vedere la vera natura della realtà come spirituale e buona. Quali sono gli ostacoli che impediscono di vedere costantemente la realtà dell'esistenza spirituale? Quando i discepoli di Gesù gli chiesero perché insegnasse alla folla per mezzo di parabole, egli spiegò che i cuori degli uomini devono essere pronti per il messaggio, altrimenti non lo ascolteranno (vedi Matteo 13:10–17). Pertanto, il desiderio di vedere come vede Dio è una condizione preliminare per il discernimento spirituale.
I Salmi esprimono spesso questo desiderio. Ad esempio: «Una cosa ho chiesto all'Eterno e quella cerco: di dimorare nella casa dell'Eterno tutti i giorni della mia vita, per contemplare la bellezza dell'Eterno e ammirare il suo tempio» (Salmi 27:4). Come dimostrano tanti racconti della Bibbia, tale visione porta alla liberazione dalla morte e dalla carestia, il dono della salvezza e della pace, la protezione dagli eserciti nemici e molto altro ancora.
Ciò che risulta dal desiderio e dallo sforzo di vedere la creazione come la vede Dio è inequivocabile. Quando cogliamo anche soltanto un barlume dell'universo perfetto, eterno, bello e spirituale di Dio — che è l'unica realtà — arrivano le guarigioni ed inesauribili benedizioni. L'apparizione di questa realtà spirituale, nella nostra vita di tutti i giorni, è il risultato del riconoscimento della totalità di Dio qui e ora.