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Preghiera durante un terremoto

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 1 giugno 2012

Tradotto da Christian Science Sentinel, 18 luglio 2011


Recentemente un mio amico, Scientista Cristiano come me, mi disse: “Non è magnifico che non dobbiamo avere mai paura, quali che siano le circostanze?”

Quello che intendeva, aggiunse poi, era che possiamo sempre riconoscere che Dio è per noi un rifugio e un aiuto, indipendentemente dalle circostanze presenti, passate o future. Possiamo affrontare ogni difficoltà con la certezza del potere protettivo di Dio e del suo amore che circonda tutto. Io e il mio amico ripensammo alle parole di conforto di Isaia: “…non temere, perché io sono teco; non ti smarrire, perché io sono il tuo Dio; io ti fortifico, io ti soccorro, io ti sostengo con la destra della mia giustizia” (41:10).

Poiché studio la Scienza Cristiana da tutta la vita, ho avuto molte occasioni di provare la veridicità di quanto affermato dal mio amico. In Scienza e Salute, Mary Baker Eddy scrive: “L’uomo, fatto a Sua somiglianza, possiede e riflette il dominio di Dio su tutta la terra. L’uomo e la donna, in quanto eterni e coesistenti con Dio, riflettono eternamente, in qualità glorificata, l’infinito Padre-Madre Dio” (pag. 516). Questo chiarisce che non posso mai trovarmi separato da Dio, al di fuori della Sua cura e della Sua protezione. Basandomi su questo, non ho mai dubitato della mia unità con Dio.

La prova assoluta della validità di queste idee l’ebbi durante un recente viaggio nell’America del sud. Mi ero iscritto ad un giro turistico educativo che avrebbe portato me ed altre persone a visitare luoghi che non avevo mai visto, tra cui alcuni approdi in Cile e una visita di cinque giorni nella remota Isola di Pasqua. Prima di partire per questo viaggio pregai ogni giorno per sapere che ovunque fossi andato, Dio sarebbe stato lì prima di me, come magnificamente espresso nel Salmo 139:7-10.

Arrivai a Santiago del Cile tre giorni prima dell’inizio del tour. Ebbi la libertà e il piacere di esplorare la città a piedi e in metrò, nonché di fare un giro in autobus fino a Viña del Mar sulla Costa Pacifica. Ovunque venni trattato con gentilezza e cortesia e mi vennero date indicazioni utili. Sapevo che questi atti di gentilezza erano la prova che gli uomini e le donne riflettono la bontà di Dio.

La notte precedente l’inizio del tour venni svegliato nella mia camera d’albergo da una violenta scossa e dal terribile rumore di qualcosa che si rompeva. Capii che si trattava di un terremoto. Cominciai immediatamente a pregare ad alta voce con fermezza e pensai a due dichiarazioni contenute in Scienza e Salute. La prima dice: “Non c’è vacuo furore della mente mortale – espresso sotto forma di terremoto, vento, onda, fulmine, fuoco, ferocia bestiale – e questa cosiddetta mente si autodistrugge” (p. 293). Il termine vacuo significa  “che non offre niente di stimolante o impegnativo”Definizione del termine inglese “vapid”, proposta dall’autore, che differisce da quella del termine italiano “vacuo”, utilizzato nella versione italiana della citazione riportata. N.d.T.. Perciò fui rassicurato sul fatto che non vi fosse alcuna reale difficoltà che potesse ostacolare il controllo di Dio sulla Sua creazione – senza eccezioni.

La seconda dichiarazione era: “Che si senta l’energia divina dello Spirito, che ci porta ad un rinnovamento di vita e che non riconosce alcun potere mortale né materiale capace di distruggere” (p. 249). Questo mi dava la certezza che l’unico potere all’opera era, come dice Isaia, quello che mi rafforza, …soccorre, …io ti sostengo con la destra della mia giustizia”  L’onnipotenza di Dio è anche onnipresente, inattaccabile e sempre disponibile.  Proprio lì, durante il terremoto. Avevo il dovere e l’occasione di dichiarare la libertà universale dal falso potere della mente mortale.

In Scienza e Salute, Mary Baker Eddy scrive anche: “Pensate meno ai decreti della mente mortale e comprenderete prima il dominio dato da Dio all’uomo” (pag. 381). Poiché, come espresso nella precedente affermazione, “questa cosiddetta mente si autodistrugge”, potevo esercitare pienamente questo “dominio dato da Dio all’uomo”.

Ero certo che non ci fosse alcun problema che potesse minare il controllo di Dio sulla Sua creazione.

La corrente elettrica era venuta a mancare a causa del terremoto, che era continuato per circa un minuto dopo il mio risveglio. Con una torcia elettrica scoprii che il gran rumore che avevo sentito era stato causato dalla televisione che era caduta dal suo scaffale sul pavimento. Alla mattina, una volta tornata la corrente, rimisi la televisione al suo posto, la attaccai e scoprii che funzionava normalmente. Anche l’acqua, la cui erogazione era stata interrotta, tornò presto a circolare regolarmente e la vita all’hotel e nelle strade circostanti ritornò presto alla normalità. Anche se i giornali e la televisione parlavano di distruzione e disordini in alcune zone del paese, era ampiamente evidente l’opera del personale preposto, come anche dei volontari, per fornire aiuti e ristoro. Continuai a pregare ogni giorno per una completa e rapida guarigione di tutti e tutto ciò che era stato colpito da questo tentativo di intrusione di un potere separato da Dio.

Il giorno dopo, il responsabile del tour mi comunicò che il giro era stato annullato e che i membri del gruppo sarebbero tornati a casa il più presto possibile. Questo presentava un’ulteriore difficoltà: riuscire a prendere un volo in partenza dalla città. L’aeroporto era rimasto danneggiato e venne chiuso per una settimana dopo il terremoto.

Compresi che ci voleva pazienza e di nuovo mi aiutò il pensare a due dichiarazioni contenute in Scienza e Salute. Una era: “Attendete pazientemente che l’Amor divino si muova sulle acque della mente mortale e formi il concetto perfetto” (pag. 454). Qual era questo “concetto perfetto” e quest’opera perfetta? Siccome l’Amore divino, Dio, forma questo concetto perfetto, deve essere la “regola dell’armonia perenne - la legge di Dio”   (Scienza e Salute, pag. 381). Questa legge non ammette interruzione, errore né viene sviata, ma si mantiene integra in ogni circostanza. La sua opera perfetta è il risultato della soddisfazione di ogni esigenza umana e della guida e del controllo della Mente divina. Il “concetto perfetto” e “l’opera perfetta” erano certamente la percezione già stabilita dell’essere di Dio e della Sua creazione. Continuai a pregare per vedere questi fatti dimostrati nei passi umani correttamente guidati verso la normalità universale. Dovevo aspettare con pazienza nel mio stesso pensiero la dimostrazione relativa alla realtà presente. La mia percezione della realtà della perfezione qui e ora era tutto ciò che mi serviva.

L’altra frase che riguardava la pazienza era: “Quando aspettiamo pazientemente Dio e cerchiamo la Verità rettamente, Egli dirige il nostro cammino” (pag. 254). Oltre alle mie preghiere, riflettei su come potevo cercare rettamente la Verità. Potevo rassicurare i miei compagni di viaggio con tranquillità e fermezza della mia convinzione riguardo al controllo di Dio sulla Sua creazione e della certezza della Sua legge in atto.

Capii anche che potevo e dovevo riconoscere le molte espressioni di gentilezza, saggezza, generosità e disponibilità che si stavano verificando tutt’intorno a me. Il personale dell’albergo, i tour leader, i magazzinieri, il personale del ristorante, il personale della compagnia aerea, gli stranieri per strada e nel metrò e persino gli onnipresenti spazzini, tutti erano disponibili e pronti ad aiutare e rispondevano alle mie richieste e necessità con pazienza. Sono costantemente e sempre più grato per questa giustizia all’opera.

Nel giro di una settimana l’aeroporto riaprì e potei prenotare il volo di ritorno. Dopo un viaggio veloce e confortevole, ripensai a quanto quest’esperienza mi avesse benedetto. Avevo provato la realtà dell’onnipresenza di Dio e della Sua cura per tutta la Sua creazione. Avevo capito che la paura non era necessaria – anche in simili circostanze - e che può essere prontamente respinta dalla consapevolezza tramite la preghiera. Sono molto grato per aver appreso queste lezioni.

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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