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La natura: amica o nemica?

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 19 maggio 2015

Originariamente pubblicato sul numero di settembre 2014 de The Christian Science Journal


Per chi vive nelle Filippine ed ha perso la casa o peggio a causa di un tifone, o per chi ha perso un famigliare a causa di una malattia o addirittura per supposte cause naturali, potrebbe essere facile rispondere alla domanda: “la natura: amica o nemica?” Tuttavia la Scienza Cristiana mostra che possiamo progredire al di là di un senso di natura come nostra antagonista fisica per pensare ad essa come spirituale, buona, addirittura protettiva e di sostegno. Comprendere la spiritualità della natura può non solo proteggerci da ciò che sembrano essere i capricci e i danni della natura, ma anche guarire le malattie.

Che cos’è la natura? Probabilmente tutti conosciamo la teoria del Big Bang secondo cui l’universo deriverebbe da un’esplosione avvenuta miliardi di anni fa. La teoria dell’evoluzione, le fondamentali “leggi” di Newton sulla fisica e la fisica dei secoli XX e XXI hanno determinato che la materia non è la sostanza fisica che era considerata essere un tempo. Ma a parte queste mutevoli teorie circa la realtà fisica, rimane eternamente una realtà spirituale in cui Dio è infinito, Essere perfetto e noi tutti Lo riflettiamo in quanto Suoi figli.

 La Scienza Cristiana parte dalla premessa biblica che Dio è Spirito infinito, l’unica sostanza, e che la Sua creazione è spirituale perché è formata dallo Spirito e lo riflette. Questa creazione, nonostante sia veramente naturale, non si basa su niente di materiale, poiché la materia, che rappresenta la limitazione, non è altro che l’ipotetico opposto di Dio. Mary Baker Eddy, una profonda studiosa della Bibbia, scrisse in Scienza e Salute con Chiave delle Scritture:  “In un certo senso, Dio è identico alla natura, ma questa natura è spirituale e non si esprime nella materia” (pag. 119:19). Nonostante noi non possiamo vedere fisicamente questa realtà spirituale, essa esiste concretamente ed è sempre attorno a noi. Duratura e affidabile, essa ci sostiene sempre.

Gesù insegnò che questa realtà spirituale, questo regno dei Cieli, è sempre presente. Appellandosi al Dio infinitamente buono della natura ed obbedendolo, Gesù ed i suoi discepoli superarono un senso materiale di natura. Che stesse riposando in una mangiatoia o addormentato su un cuscino su una barca, camminando sulle acque o quietando una tempesta, digiunando nel deserto per 40 giorni o guarendo una persona che era malata da 38 anni, il Maestro aveva un rapporto amichevole con la natura. Non la considerava come un potere distruttivo fuori dal controllo di Dio. Egli dimostrò che l’individuo non veniva schiacciato dalla supposta inevitabilità della natura fisica e dalle sue pretese di dominare né dalla sua violenza o dalle sue argomentazioni circa l’inevitabile deterioramento.

Ma chi può discutere con il potere della natura, specialmente con le sue forze distruttive? Al giorno d’oggi, certamente tutti noi possiamo dimostrare il nostro dominio su un senso materiale della natura, almeno in modo modesto.

Alcuni anni fa a me e ad un amico sono capitati una serie di eventi per cui abbiamo dovuto dimostrare che la natura non ha il potere di interferire con l’armonia. Partecipavamo ad un ciclo di seminari che prevedeva delle tappe in Cile, a Santiago ed a Concepciòn. Tuttavia, circa dieci giorni prima del volo per il Cile, ci fu un forte terremoto con epicentro vicino a Concepciòn. Ci vollero diversi giorni prima che l’aeroporto di Santiago riaprisse e comunque gli unici voli consentiti erano quelli delle organizzazioni di soccorso. Nonostante queste notizie, io e il mio amico continuammo a mantenere la consapevolezza che Dio è supremo e che la natura materiale non ha alcuna capacità di interferire con la giusta attività del nostro ciclo di conferenze, che sarebbe stato un aiuto pratico per la popolazione colpita. Quando eravamo attesi a Santiago, al nostro volo fu concesso di atterrare e la presentazione si svolse regolarmente. Siccome Ceoncepciòn era ancora chiusa, proseguimmo con il resto del programma.

Alcune settimane più tardi, mentre eravamo ancora in Sud America, il nostro programma prevedeva due giorni liberi, e scoprimmo che a quel punto era possibile volare a Concepciòn, anche se finimmo col passare quasi una notte intera in un aeroporto. A Concepciòn furono molto contenti di vederci e noi fummo estremamente lieti di essere riusciti a tenere il seminario!

Più avanti, durante il viaggio, era previsto un trasferimento da Rio de Janeiro a Lisbona, solo per complicare i nostri programmi a causa del vulcano Eyjafjallajökull, in Islanda. Il vulcano stava eruttando e le polveri si spargevano su tutta l’Europa settentrionale e quasi tutti i voli verso gli aeroporti in quella zona erano cancellati. Il mio amico doveva prendere un volo diretto per Lisbona, il cui aeroporto era aperto, mentre io dovevo fare scalo a Parigi, i cui aeroporti invece erano stati chiusi. Ci salutammo all’aeroporto di Rio de Janeiro, fiduciosi di ritrovarci a Lisbona in tempo per il seminario, cosa che non sembrava possibile poiché avevo provato virtualmente ogni possibile combinazione di voli per raggiungere Lisbona, senza successo. Anche questa volta continuammo a pregare, riconoscendo che un vulcano non poteva interferire con il piano di Dio e che Dio stava veramente governando la situazione.

Mi venne l’idea di prendere un volo da Rio de Janeiro a San Paolo in Brasile. Quell’aeroporto era più grande e pensai che ci sarebbero state maggiori possibilità di voli. Quando atterrai all’aeroporto di San Paolo, la biglietteria della compagnia aerea portoghese aveva appena chiuso, ma la persona che stava effettuando la chiusura mi disse che se fossi tornato l’indomani mattina presto, sarei quasi certamente stato in grado di acquistare un biglietto. Così feci, passai la notte in volo ed arrivai a Lisbona la mattina seguente, giusto qualche ora prima che il seminario iniziasse.

Tornando alla Bibbia, troviamo che vincere la natura materiale è uno dei temi principali. Nell’Antico Testamento, uno dei costanti ritornelli è l’esercizio della vera spiritualità. Non si tratta solo di un riconoscimento formale di Dio, ma di una circoncisione del cuore (vedi Deutoronomio 10:16). Per me, questo si riferisce alla completa disponibilità a lasciare da parte l’egoismo, gli obiettivi  personali limitati e la strumentalizzazione del prossimo, per vivere in obbedienza alle leggi morali di Dio. Così l’Antico Testamento insegna il controllo e l’assoggettamento della natura fisica dentro di noi e il desiderio di vivere veramente come immagine e somiglianza di Dio.

Anche il Nuovo Testamento mostra che possiamo superare un limitato senso della natura, incluso un senso fisico di noi stessi e questo lo facciamo seguendo Gesù nel padroneggiare credenze carnali limitanti. Gesù insegnò che è più naturale amare Dio e l’uomo che accumulare ricchezza o vivere in modo dissoluto. Il Profeta di Galilea illustrò che santità e guarigione sono sempre naturali ed in accordo con la volontà di Dio. Vincere la morte (e la natura fisica controbatte che la morte è semplicemente parte della vita) è uno dei messaggi centrali del Nuovo Testamento.  Gesù resuscitò dalla morte se stesso e alter persone. Molti passaggi, specialmente quelli contenuti in Primo Corinzi 15, enfatizzano che vincere la morte è qualcosa che tutti faremo attraverso la grazia di Dio.

Ma negando la natura fisica non stiamo noi forse negando la bella creazione di Dio? Avanzando spiritualmente, arriviamo a comprendere che un senso materiale della natura non è altro che una limitata percezione della natura reale che è spirituale. Più avanti, impariamo che tutte le cose belle riguardo la natura—dagli splendidi tramonti ad una pura giornata invernale dopo una nuova nevicata ad un’invitante spiaggia di sabbia bianca, sono da apprezzare per come rappresentano le idee spirituali. Visti in questa luce, diventano per noi ancora più belli e duraturi. Al tempo stesso, tutte le cose brutte riguardo la natura, dalle sue forze distruttive agli animali che combattono per la sopravvivenza nel deserto fino a pensare a noi stessi come coloro che alterano il clima attraverso pratiche non sostenibili, svaniscono dalla coscienza e noi miglioriamo con naturalezza nell’amministrare la natura. Inoltre, le cosiddette “fatalità” quali tornado o uragani, diminuiranno fino a sparire. Comprenderemo ed avvertiremo che l’infinitamente buon Dio della natura ci conferisce l’autorità di vincere la malattia.

In Scienza e Salute leggiamo: “Dite ai malati che possono far fronte alla malattia senza paura, se solo si rendono conto che l’Amor divino  dà loro tutto il potere su ogni azione e condizione fisica” (pag. 420:28). Sicuramente, dietro ad ogni preghiera di guarigione c’è il potere infinito della natura poiché questa preghiera si basa sulla comprensione dell’unico Dio infinito, Spirito.

 In verità, la realtà spirituale e la nostra stessa natura spirituale sono sempre in nostro sostegno, dandoci la protezione, la salute e l’ispirazione di cui abbiamo bisogno per essere felici e liberi. Con questa comprensione, possiamo dichiarare il nostro dominio su un senso fisico di natura ed aiutare il prossimo a fare lo stesso. In realtà la natura, compresa spiritualmente, non è mai un nemico devastatore da temere ma è sempre un’amica sostenitrice e guaritrice da amare.


Lyle R. Young è practitioner ed insegnante della Scienza Cristiana ad Ottawa in Canada. È anche Segretario della Prima Chiesa del Cristo, Scientista a Boston e membro del Consiglio dei Direttori.

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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