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Perché soccombere alla fatica?

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 13 aprile 2015

Originariamente pubblicato sul numero del 13 dicembre 1975 del Christian Science Sentinel


Vitalità e forza sono nostre per decreto divino, tuttavia una volta o l’altra molti di noi si sono trovati a dover affrontare la suggestione mentale aggressiva di sentirsi sopraffatti dalla stanchezza. Di fatto questa è la credenza che siamo mortali, mentre in verità non siamo mortali ma idee di Dio, totalmente spirituali, perfette e complete. La fatica o spossatezza è una menzogna circa Dio e l’uomo, che non ha realtà, esistenza o potere e non può toccare l’uomo, il riflesso dell’Amore divino.

Cristo Gesù era talmente consapevole della fonte della sua energia che fu in grado di dire con convinzione: “Prendete su voi il mio giogo ed imparate da me, perch'io son mansueto ed umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre; poiché il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero” (Matteo 11:29 e 30). Inseparabile dal Cristo, Gesù rifletteva consapevolmente la natura divina di Dio e questo lo aiutava a proseguire nel suo consacrato lavoro.

Il Maestro dimostrava scientificamente energia e vitalità comprendendo la sua unità con il Padre. Egli compiva il suo lavoro con lo scopo di glorificare suo Padre e per l’illuminazione degli uomini; questo dava energia a tutte le sue attività. Egli offrì un modello di vita “da vivere”  cristianamente scientifico che tutti gli uomini potessero comprendere e seguire.

La Bibbia riporta molti esempi in cui Dio sostenne coloro che avevano fiducia in Lui. La Scienza Cristiana, spiegando i racconti biblici, ci istruisce su come possiamo fronteggiare e superare queste false dichiarazioni della mente mortale, quali la fatica e la spossatezza. In realtà la fatica è un errore non minore della malattia perché accettarla come reale significherebbe dare potere alla materia. Attraverso il pensiero spiritualizzato, siamo in grado di attingere alla fonte inesauribile dell’energia divina. Questa Scienza insegna che in verità Dio, Mente divina, controlla l’universo, incluso l’uomo e questa Mente fornisce l’energia e la vitalità necessarie a portare a termine tutte le corrette attività. Parlando di questa Mente, Mary Baker Eddy scrive in Scienza e Salute: “nessun esaurimento è la conseguenza dell’azione di questa Mente, secondo la comprensione data dalla Scienza divina” (pag. 519:30).

Potremmo pensare: “se solo avessi più tempo” o “se solo non avessi così tante cose da fare”.. Queste affermazioni o simili derivano dal fatto di credere che siamo mortali impegnati a fare cose da soli, mentre in verità siamo le idee spirituali dell’Amore divino, che esprimono le energie senza limiti e riposanti del Cristo, la nostra vera individualità. Sostenuti dall’Amore, non veniamo toccati da nessuna credenza mortale che si autodefinisce fatica, spossatezza, esaurimento o altro. Il Cristo, la manifestazione dell’Amore, conosce solamente salute, gioia, vivacità e spontaneità. Mentre ci sforziamo di seguire Cristo nella nostra vita, troviamo che l’Amore divino ci fornisce abbondantemente di riposo, attività, energia e vitalità.

Non vi è alcuna ragione di giustificare la fatica o scusare la stanchezza. Esse non sono e mai sono state parte di Dio e del Suo uomo; accettarle vuol dire cedere il nostro dominio alle loro affermazioni false e di conseguenza soffrire. Scienza e Salute dice a riguardo: “che si senta l’energia divina dello Spirito, che ci porta ad un rinnovamento di vita e che non riconosce alcun potere mortale né materiale capace di distruggere” (pag. 249:8).

Alcuni anni or sono, svolgevo un lavoro molto impegnativo che richiedeva un grande sforzo fisico. Avevo anche una casa da mantenere con le sue varie necessità. Al termine di ogni giornata mi sentivo sopraffatta da un senso di fatica e di completo sfinimento. Siccome la Scienza Cristiana ha sempre soddisfatto ogni mio bisogno, mi ci affidai sinceramente anche questa volta.

Per molte settimane, studiai e pregai come mi era stato insegnato in questa Scienza, tentando seriamente di comprendere Dio più pienamente e di realizzare l’unità con Lui. Iniziavo gradualmente a comprendere più distintamente che tutto l’errore, senza eccezione, era una credenza bugiarda di una presunta mente separata da Dio. Realizzai con chiarezza l’assoluta impossibilità che fatica o stanchezza siano parte di Dio; di conseguenza, questi errori non potevano neanche essere parte di me in qualità di Suo riflesso. Nel mio essere unico e vero, io riflettevo Dio. Sapevo di non essere una mortale in un corpo fisico, ma un’idea divina, senza restrizioni e libera dalle credenze della materia. Perciò, non potevo essere stanca, stremata o esausta, nonostante quello che la mente mortale affermava. L’attività di Dio, Amore divino, stimola, conferisce energia e rafforza tutte le idee dell’Amore, inclusa me.

Una volta stabiliti fermamente nel mio pensiero questi fatti, non vi era più spazio per nessuna convinzione di fatica. Al posto del mesmerismo che aveva in precedenza offuscato la mia coscienza, c’era questo meraviglioso senso di gioia e vivacità. Sentivo una libertà che non avevo mai provato prima. Da allora, ho bisogno di poco sonno ed il mio lavoro è addirittura più esigente di prima.

Il progresso nel superare la credenza della fatica si trova nello spiritualizzare il nostro pensiero, nell’avere un senso spirituale dell’essere. Gesù lo sapeva e si identificava spiritualmente e scientificamente con Dio. Questa vera identificazione era la fonte dei suoi infaticabili risultati nel guarire, insegnare e predicare. Egli ci diresse: “…cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno sopraggiunte” (Matteo 6:33). Cercare Dio come prima cosa ci assicura energia, salute e tutto ciò che ci è necessario. La nostra vita diventa più spontanea, vitale e colma di energia. Svolgiamo bene ciò che dobbiamo, senza credere nella fatica o nella spossatezza.

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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