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Dominio per mezzo della preghiera

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 22 novembre 2016

Originariamente pubblicato sul numero del 3 maggio 1952 del Christian Science Sentinel


All’uomo è conferito dominio: questo è un fatto primario affermato nel primo capitolo della Genesi. Dominio significa potere, autorità e controllo, e l’uomo che possiede tale dominio spirituale è quello della creazione di Dio ovvero l’uomo di Dio.

Tutto il controllo risiede nella Mente divina e l’uomo esercita tale controllo per riflesso. Tutto il dominio è conferito da Dio, che è l’unica causa, l’unico Principio, l’unico Spirito e l’unico legislatore. Mary Baker Eddy scrive nel libro di testo della Scienza Cristiana Scienza e Salute con Chiave delle Scritture: “La vera giurisdizione del mondo è nella Mente, che controlla ogni effetto e riconosce che tutta la causalità è stabilita nella Mente divina” (pag. 379:6).

Il dominio e il controllo supremi di Dio sono annunciati con frequenza e precisione ovunque nelle Scritture. Per esempio, Davide dichiara “A te, o Eterno, la grandezza, la potenza, la gloria, lo splendore, la maestà, poiché tutto quello che sta in cielo e sulla terra è tuo! A te, o Eterno, il regno; a te, che t'innalzi come sovrano al disopra di tutte le cose!” (I Cronache 29:11). Sarebbe difficile trovare un’affermazione nella Bibbia che esprima l’assoluto potere, dominio e supremazia di Dio più concisamente di questa.

Nel nostro presente stato di comprensione spirituale, potremmo dover ammettere che non realizziamo ancora appieno il dominio riflesso dall’uomo, ma la Scienza Cristiana ci mostra il modo per dimostrare il nostro dominio, conferitoci da Dio, su tutti i mali della carne. Il dono del dominio che Dio ha conferito all’uomo, come compreso attraverso la Scienza Cristiana, fornisce l’abilità spirituale di sottomettere il male in tutte le sue forme.

La Scienza Cristiana mostra che è bene iniziare un approccio a Dio in preghiera attraverso il riconoscimento della supremazia assoluta e della realtà del bene e attraverso la ricerca di un’espressione del bene in ogni dettaglio della propria esperienza umana: facendo ciò, si può risolvere un problema sostituendolo con l’evidenza dell’onnipresenza di Dio o bene. Il senso spirituale non conosce problemi; esso offre solamente testimonianza del dominio completo dell’uomo quale immagine e somiglianza di Dio. Questo fatto, quando compreso, ci procura gioia; riempie il cuore di gratitudine e le labbra di lodi, guarisce dalle afflizioni e trasforma il corpo.

Il male è senza potere, poiché l’uomo viene ispirato dal fatto spirituale dell’onnipotenza di Dio. In Scienza e Salute Mary Baker Eddy dichiara: “il genere umano deve imparare che il male non è potere. Il suo cosiddetto dispotismo non è altro che una fase del nulla” (pag.102).

Ultimamente si sente spesso parlare di dispotismo: il falso senso del presunto dominio dell’uomo mortale divampa in tutte le direzioni per contestare la supremazia di Dio. Questo falso senso vuole rendere schiavi popoli e nazioni ovunque sulla Terra. E coloro che sono così schiavizzati, ignorano il fatto che “il male non è un potere”. Essi sono resi schiavi perché non comprendono che vi è solo un potere e quel potere è Dio.

Questo stato di ignoranza spirituale tuttavia, può venir dissolto dalla preghiera: tale preghiera non viene resa inoperante da limitazioni nazionali, non viene offuscata dal buio dell’ignoranza e della superstizione. La vera preghiera è la luce del Cristo, luminosa nella sua manifestazione, stupenda nel suo potere ed onnipresente nella sua azione. Gesù non trovava essenziale essere personalmente presente al fine di guarire la situazione: il Cristo, Verità, è presente ovunque. In una occasione, quando un centurione venne implorandolo di guarire il suo servitore, Gesù replicò:  “Io verrò e lo guarirò” (Matteo 8:7). Il centurione tuttavia, che ben conosceva l’autorità che egli stesso esercitava in qualità di funzionario dell’esercito romano e l’obbedienza immediata ai suoi comandi da parte del servitore, trasse da ciò una lezione che colpì grandemente il Maestro.

Se l’autorità temporale richiede ed ottiene obbedienza, ragionò senza dubbio il centurione, quanto immediato doveva essere l’effetto dell’autorità divina quando esercitata da colui che comprendeva la presenza ed il potere di Dio.

“Ma di' soltanto una parola" egli disse “ed il mio servitore sarà guarito”. Gesù commentò la fede del centurione nell’autorità divina ed in quello stesso istante il servitore si ristabilì in salute. Non era necessario per Gesù essere personalmente presente e l’autorità divina fu compresa da entrambi, Gesù e il centurione, per essere espressa dall’onnipresenza di Dio, ed il risultato fu istantaneo.

Alla luce della Scienza Cristiana, la teoria che vi sia un’impenetrabile barriera tra le persone libere del mondo e coloro che sono resi schiavi dai dispotismi, è illusoria: la libertà dalla paura, la libertà di parola e libertà di culto non sono prerogative di una nazione o di un gruppo di nazioni. Esse testimoniano e fanno eco alla presenza e al potere di Dio come umanamente compresi.

Il desiderio di conoscere meglio Dio smuove ora il cuore di moltissime persone: tirannia ed oppressione crudeli stanno spingendo coloro che ne sono schiavi a cercare l’aiuto di Dio. Il desiderio di libertà aprirà la via attraverso la quale il bisogno dell’oppresso sarà esaudito tramite la preghiera. Coloro che godono in qualche misura della libertà dalla paura e che gioiscono nel diritto di culto come la coscienza li dirige, hanno una grossa responsabilità verso i fratelli meno fortunati. Attraverso la preghiera, possono dimostrare l’autorità di Dio e del Suo Cristo. La comprensione del dominio che Dio ha dato all’uomo lacera il velo del materialismo ed apre la via verso la libertà.

Nelle Scritture non troviamo alcuna autorità che ci porti a ritenere che la pace si attui attraverso la guerra e che il velo del materialismo non possa venire strappato. La pace si ottiene attraverso la preghiera, attraverso il riconoscimento del potere, della gloria, del dominio e della maestà di Dio, la sola ed unica Mente, il bene onnipresente ed eternamente attivo, che rivela a ogni nazione la regalità del suo essere e all’uomo il suo dominio su tutta la Terra.

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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