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Il segreto di Natale

Capire almeno in parte chi siamo veramente, l’uomo a immagine di Dio, è un dono inestimabile che apporta guarigione.

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 21 dicembre 2016

Originariamente pubblicato sul numero del 21 dicembre 1992 del Christian Science Sentinel


Mio papà provava grande piacere a fare tante belle sorprese alla famiglia, in modo particolare a Natale. Alla vigilia, quando eravamo andati tutti a letto, papà riponeva sotto l’albero l’ultimo dono. Non faceva però un pacchetto regalo, perché voleva che lo vedessimo tutti. La mattina di Natale, quando scoprivamo il regalo, era altrettanto divertente vedere la sua faccia, quanto osservare gli "Ohhh!" e gli "Ahhh!" di chi lo riceveva. Occasionalmente, papà mi metteva al corrente del suo segreto e ci godevamo assieme l’anticipazione del grande momento, per tutti i giorni di preparativi che precedevano il Natale.

Non vi è nulla come la gioia interiore suscitata dal fatto di sapere qualcosa di speciale. La migliore in assoluto è la conoscenza spirituale che acquisiamo ascoltando i messaggi angelici di Dio, nostro Padre celeste. Vi immaginate come dovette sentirsi Maria quando l’arcangelo Gabriele le disse: "Il santo che nascerà da te sarà chiamato Figlio di Dio"? e quanto emozionante fu per i pastori ascoltare l’angelo che annunciava :"Non temete, perché vi annunzio una grande gioia che tutto il popolo avrà; poiché oggi nella città di Davide è nato per voi un Salvatore, che è Cristo, il Signore"?

Quando ascoltiamo gli angeli di Dio, o intuizioni spirituali, apprendiamo la vera identità dell’uomo come riflesso spirituale di Dio e idea dell’Amore divino. Conoscere l’identità divina dell’uomo è qualcosa di molto speciale! A mio parere, questa verità riguardo all'uomo è il vero significato, o "segreto", del Natale. È la ragione, ad esempio, per cui mi rallegro, piuttosto che rattristarmi, quando penso a mio papà, che è mancato oramai da oltre trent’anni. La conoscenza della natura eterna dell’uomo, della vostra, della mia e di mio papà, è ciò che riscalda il mio cuore quando mi rammento dell’amore che mio padre nutriva per la sua famiglia.

Per l'umanità, è stata una benedizione impareggiabile che il Figlio di Dio, Cristo Gesu, sia venuto in questo mondo, abbia camminato fra noi, guarito, insegnato e ci abbia mostrato la natura trionfante dell'Amore divino col suo perdono, la sua resurrezione e la sua ascensione. E adesso abbiamo anche la Scienza del Cristo, grazie alla quale possiamo oggi dimostrare la presenza e la potenza dell'Amore. La Scienza Cristiana insegna che il Cristo è molto di più che una forma umana, sia come bambino in una mangiatoia, sia come guaritore e maestro compassionevole, sia come Salvatore risorto. Il Cristo è l'espressione incorporea di Dio, Spirito, interamente ed eternamente libero da qualsiasi condizione materiale.

L'ammissione di quest'idea Cristica di uomo nella consapevolezza umana individuale, non solo riscalda ed eleva il pensiero, ma rappresenta il mezzo tramite il quale la vera identità dell'uomo esce allo scoperto, e tutti la possono vedere. Quando Maria sentì l'annuncio di Gabriele riguardo al concepimento divino di Cristo Gesù, per prima cosa accolse il messaggio nel pensiero, lo accettò nella quiete della sua riverente ricettività alla Verità spirituale, e ciò permise al Salvatore di nascere in questo mondo. Come studente della Scienza Cristiana, trovo istruttivo che fin dalla nascita di Gesù, quando i pastori cominciavano a parlare del sacro disegno di Dio per il bambino, "Maria custodiva tutte queste parole, meditandole in cuor suo." A me serve da promemoria per serbare nel pensiero e nel cuore il dono del Cristo, Verità, che Dio ci ha fatto, affinché possa apparire giorno dopo giorno nella guarigione Cristiana.

Il periodo natalizio può spesso essere un momento di particolare necessità di guarigione. Le famiglie possono essere unite o separate, ma comunque sia il Natale ha un modo tutto suo di far affiorare in superficie intense emozioni umane; questo è il momento in cui la presenza guaritrice del Cristo deve essere davvero sentita. A Natale, credenze tradizionali, consuetudini e spirito commerciale possono rendere piuttosto difficile per chi lo desidera, dedicarsi a tranquille riflessioni spirituali. Le aspettative e le delusioni del periodo, le distrazioni, i disaccordi e le separazioni famigliari o persino l'euforia dei momenti più belli possono adombrare, nei nostri pensieri, il vero significato del Natale. Per molti, le difficoltà dei tempi duri, come la malattia, la guerra o la solitudine, possono sembrare così travolgenti da far apparire l'amore di Dio per l'uomo lontano, per non dire di peggio. Ciononostante, l'amore di Dio è con noi, e non è propriamente un segreto: è infatti aperto a tutti, svelando lo status spirituale dell'uomo a immagine di Dio. Nel libro The First Church of Christ, Scientist, and Miscellany, Mary Baker Eddy ci dice: "Per me il Natale implica un segreto trasparente, compreso da pochi—o da nessuno—e inesprimibile, salvo che nella Scienza Cristiana".

La guarigione è il modo in cui la Scienza Cristiana esprime il segreto di Natale.

Qualche anno fa conobbi un ragazzo, uno studente universitario, che aveva sviluppato una considerevole ricettività spirituale, ragion per cui si interessò alla Scienza Cristiana: gli piaceva il suo messaggio, ebbe delle guarigioni e desiderava ardentemente che gli altri sapessero e sentissero le benedizioni della Scienza Cristiana. Tentò in tutti i modi possibili di condividere con gli altri la sua conoscenza della Scienza Cristiana, ma non gli diedero mai retta. Di tanto in tanto esprimeva la sua frustrazione ad una Scientista Cristiana più esperta, che gli suggerì di pensare all'eventualità di guarire qualcuno, piuttosto che affannarsi per far sì che gli altri si interessassero alla Scienza Cristiana. L'idea di essere una presenza guaritrice al campus universitario era allettante ed in effetti riuscì a guarire qualcuno, qualcuno che a sua volta, grazie alla propria pratica guaritrice, portò altri studenti del campus allo studio e alla pratica della Scienza Cristiana. In questa maniera fu svelato il "segreto" della Scienza Cristiana, mostrando così che la guarigione è il modo più eloquente di far sentire e conoscere l'idea-Cristo.

La capacità di ascoltare spiritualmente va coltivata con attenzione. Che sarebbe successo se Maria non avesse ascoltato gli angeli? O se Mary Baker Eddy, la scopritrice e fondatrice della Scienza Cristiana, non avesse alimentato il suo desiderio di conoscere la verità celata dietro alle opere guaritrici di Gesù? O ancora, se non avesse portato a compimento la sua scoperta con le guarigioni e insegnando agli altri come guarire? Che opportunità di guarigione, per noi e per gli altri, sprecheremmo oggi se non esprimessimo apertamente il Cristo, la Verità, nel pensiero e nella vita, e non lo meditassimo nel cuore?

Facciamo oggi quietamente tesoro, voi ed io, dell'opportunità che ogni momento ci offre di ascoltare gli angeli di Dio. Tali momenti li troviamo allorché ci rendiamo conto che è piuttosto importante cercarli! Non staremo allora a discutere delle opportunità perse e saremo invece occupati a guarire e ad essere guariti. Ma soprattutto i nostri cuori si rallegreranno del dono di Dio, l'emozionante conoscenza della divina figliolanza dell'uomo. Non appena voi ed io avremo a cuore e nutriremo la nostra spiritualità e quella degli altri—specialmente proprio nel luogo e nel momento in cui siamo tentati di farci invischiare nelle attrattive e distrazioni delle credenza umana fisica — ecco che Dio esprimerà apertamente il Suo amore, per noi e per coloro che ci stanno attorno, in modi inaspettati e mai detti. Che regalo perfetto!

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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