In questo periodo in cui si festeggia il giorno del Ringraziamento qui nell'America del Nord, mi sono detto: non siamo obbligati ad aspettare di essere liberati o guariti per essere riconoscenti. Ringraziare Dio in anticipo ci eleva al di sopra della credenza che pretende che noi siamo mortali, limitati, sofferenti o tristi.
Esprimere la propria gratitudine prima di avere la prova della guarigione può aprirci all'evidenza già presente della bontà divina. Questo ci aiuta ad abbracciare la verità immutabile, che afferma che noi siamo le idee di Dio, spirituali, benedette, intatte e perfette.
Dio è la luce centrale del vero essere perfetto. Egli è l'origine reale della vita, il Creatore amorevole che veglia sul Suo universo spirituale, ne gioisce e lo fa risplendere. L'Amore di Dio che viene alla coscienza umana si manifesta tramite il calore e l’ispirazione che illuminano gli angoli oscuri dell’esistenza umana facendo sciogliere la resistenza fredda e ostinata che il senso mortale oppone alla verità, resistenza che esso tenta di imporci.
La preghiera ci rivela che Dio è la Vita e la luce, la vera origine divina delle nuove idee e delle risposte che portano alla guarigione. La preghiera dissipa lo stress e la preoccupazione. Una preghiera colma di gratitudine ci porta alla fiducia colma di aspettativa nel Cristo, l'attività dell'Amore divino nel pensiero umano, che permise a Gesù di nutrire migliaia di persone con soltanto alcuni pani e qualche pesce. E come ci riuscì? Rendendo grazie alla sorgente divina in anticipo... invece di ringraziare dopo tirando un respiro di sollievo!
Voi ed io siamo in grado di coltivare questa visione spirituale piena di aspettativa che riconosce proprio ora nell'Amore divino la fonte principale di tutto il bene, invertendo tutte le immagini di dubbio e di paura e dandoci lo slancio spirituale che permette di avanzare, oggi e domani.