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Completamente ristabilita dopo un ictus

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 26 novembre 2013

Tradotto dal numero di novembre 2013 de The Christian Science Journal

Originariamente pubblicato come podcast su JSH-Online sotto Sentinel “News of Healing”, 21 maggio 2013


Molti anni fa mia madre guarì, attraverso la Scienza Cristiana, dopo essere stata colpita da un ictus e assistere a questa guarigione fu una delle esperienze più significative della mia vita. All’epoca frequentavo una scuola di specializzazione in California e mia madre viveva a Londra. Tutt’e due conoscevamo la Scienza Cristiana e ne apprezzavamo gli insegnamenti, ma nessuna di noi frequentava la chiesa o praticava la Scienza Cristiana regolarmente.

Nel dicembre del 1976, andammo a passare il Natale a casa di parenti in California. Presto, la mattina del giorno di Natale, mia mamma venne a svegliarmi dicendomi che mentre riordinava la casa aveva avuto una strana sensazione alla testa e il suo braccio aveva iniziato ad intorpidirsi.

Poco dopo, la parte destra del suo corpo si paralizzò completamente e fu portata in un ospedale della zona dove i medici le dissero che aveva avuto un ictus. Non le prescrissero alcuna terapia farmacologica da seguire dicendo che non vi era veramente nulla che potessero fare per lei.

Mia madre decise subito che si sarebbe appoggiata alla Scienza Cristiana per la guarigione e così il giorno seguente presi accordi perché potesse rientrare a casa dei parenti ed assumemmo un’infermiera della Scienza Cristiana perché  la assistesse. Quando arrivò Capodanno, io dovetti tornare a scuola e mia madre venne a stare con me.

In passato aveva letto “i Frutti della Scienza Cristiana” nel libro di testo della Scienza Cristiana, Scienza e Salute con Chiave delle Scritture di Mary Baker Eddy, un capitolo che è ricco di testimonianze di persone che sono guarite leggendo il libro. Si sentiva fiduciosa che lo studio di Scienza e Salute avrebbe guarito anche lei. Il suo progresso fu graduale ed impiegò svariati mesi, ma non dubitò mai che sarebbe guarita completamente. Non penso lei abbia mai accettato i sintomi come parte della sua identità. Piuttosto, considerò la disabilità come un falso concetto, un errore temporaneo che doveva essere corretto. Il suo atteggiamento fu calmissimo, addirittura sereno. Non si abbandonò mai all’ansia o all’auto commiserazione perché aveva semplicemente fiducia totale che la guarigione sarebbe avvenuta. La sua fede era per me una fonte di costante ispirazione.

Quasi tutti i giorni studiavamo insieme la Lezione Biblica settimanale della Scienza Cristiana e parlavamo delle intuizioni che ne scaturivano. Otteneva conforto e fiducia da affermazioni familiari di Scienza e Salute come “L’Amor divino ha sempre provveduto e sempre provvederà ad ogni bisogno umano” (pag. 494:12) e “Per coloro che si appoggiano sull’infinito sostenitore, l’oggi è fecondo di benedizioni” (pag. vii:1).

Inoltre, nella Bibbia, trasse molta ispirazione dal Salmo 91  ed anche da Isaia 41:10: “tu, non temere, perché io son teco; non ti smarrire, perché io sono il tuo Dio; io ti fortifico, io ti soccorro, io ti sostengo con la destra della mia giustizia.” Riconoscemmo entrambe che questa promessa rispondeva perfettamente alle sue necessità. Cosa importava se il suo lato destro sembrava mancare di forza, quando aveva tutta la forza di Dio a sostenerla?

Il giorno di S. Valentino, ricevette una montagna di fiori e poiché era un’artista, sentì di doverli dipingere.  A quel punto era in grado di stare seduta su una sedia a rotelle, così le comperai tela ed acquerelli e nelle settimane seguenti fece una serie di vivaci dipinti dei fiori, utilizzando la mano sinistra. Sentimmo che era importante che non consentisse alla pretesa della disabilità di impedirle di compiere del lavoro produttivo.

Nel frattempo continuava con gli studi spirituali e la guarigione progredì. In marzo o aprile decise di consultare un practitioner della Scienza Cristiana per parlare di ciò che stava imparando. Fu guidata verso un insegnante della Scienza Cristiana nella nostra zone e divennero presto buoni amici.

Entro il termine del mio anno scolastico stava abbastanza bene da ritornare a Londra e andai con lei per aiutarla a sistemarsi nel suo appartamento. Quindi facemmo un breve viaggio per visitare alcune città d’arte in Italia. Il primo giorno camminare fu un’impresa per lei e non riuscì a salire alcuna scala, ma non si arrese. Una settimana dopo, a Venezia, fu in grado di camminare ovunque per la città e salì in cima alla basilica di S. Marco. Considerò questo come una conferma che la guarigione era completa.

L’anno seguente ritornò in California per partecipare al corso di istruzione tenuto dall’insegnante che aveva conosciuto quando cercava di superare gli effetti dell’ictus e l’anno successivo anche io seguii il corso con lo stesso insegnante.

Qualche anno dopo, mentre mi trovavo a Londra in visita da mia madre, accadde un ulteriore episodio importante. Un giorno, mentre stavamo chiacchierando, si alzò per attraversare la stanza. Barcollò leggermente e all’improvviso si sedette di nuovo. Mi disse che aveva avuto la stessa strana sensazione in testa che aveva avuto quando era stata colpita dall’ictus, ed il braccio stava cominciando ad intorpidirsi.

In quel momento mi venne in mente una frase di una canzone degli Who, la banda rock inglese: “we won’t get fooled again” [non ci faremo più prendere in giro]. Mi stava tornando in mente un punto che il nostro insegnante ci aveva chiarito durante il corso ovvero che i prestigiatori tengono sempre segreti per sé i trucchi, perché quando li capisci, non ti ingannano più.

 Lo stesso principio si applica alle suggestioni del senso mortale che vorrebbero farci credere nella realtà della malattia e della disabilità mentre in verità l’uomo è interamente spirituale e esprime sempre la salute e l’attività perfette  di Dio, Vita divina. Compresi che avevamo già constatato la completa illusione dell’ictus e della paralisi. Avevamo imparato che mia madre era spirituale e completamente libera, per cui non potevamo assolutamente “essere di nuovo prese in giro” dalla vecchia menzogna.

Mi avvicinai e mi sedetti vicino a lei mentre le raccontavo quello che avevo pensato.  Ascoltò in silenzio per qualche momento, poi si disse d’accordo con me. E così tutto finì.. Da quel momento in poi, è stata sempre bene ed è vissuta per molti altri anni in perfetta salute e sempre attiva nel suo impegno da artista.

Ripensando a questa esperienza, ci siamo entrambe rese conto che è stata una benedizione in molti modi. La guarigione in sé è stata meravigliosa, poiché l’ha riportata alla piena attività e libertà. I cambiamenti che ha portato alle nostre vedute furono particolarmente importanti per me e hanno modificato la direzione della mia vita. Mi hanno portato a diventare membro della Chiesa Madre, a seguire il corso di istruzione e, in conclusione, a lavorare per il Christian Science Monitor, che mi ha avviato verso un’appagante carriera nei mezzi di comunicazione. Soprattutto, la guarigione di mia madre ha portato entrambe ad appoggiarci maggiormente alla Scienza Cristiana, dedicandoci ad esprimere con tutto il cuore la consapevolezza del Cristo, cosa che a sua volta ha portato benedizioni quotidiane in ogni aspetto della nostra vita.


La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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