Molte persone al mondo si impegnano per cercare di rispettare maggiormente l’ambiente, dal semplice atto di non sporcare, all’utilizzo di meno carburante fossile per il trasporto, allo sviluppo di tecnologie avanzate per la conservazione dell’energia. Tuttavia, mentre le singole persone e le organizzazioni lavorano per migliorare l’ambiente fisico, vi è anche una grande necessità di portare una purificazione mentale in tutto ciò che facciamo. Questa purificazione porta ad azioni che rendono l’ambiente fisico più pulito.
Mary Baker Eddy scoprì il Consolatore promesso da Gesù per tutta l’umanità (vedi Giovanni 14:16, 17, 26; 15:26 e 16:7). Questo “Spirito di Verità” consola mostrando alle persone ciò che Dio è veramente. Ci dà gli strumenti per provare che pace e salute appartengono a noi tutti, perché ognuno di noi è figlio di Dio. Ci dà gli strumenti per realizzare un’elevata tutela dell’ambiente. Questo Consolatore innalza l’umanità dalla percezione che l’esistenza consista maggiormente o addirittura esclusivamente di cose, persone e situazioni materiali (la percezione che ogni cosa giri intorno all’umanità) al vero senso delle cose, secondo il quale l’universo manifesta Dio infinito, lo Spirito.
Che l’universo sia centrato su Dio, non nel senso letterale, ma spirituale, è un tema omnicomprensivo nella Bibbia. Per esempio, nonostante ciascuno dei Dieci Comandamenti sia essenziale ( vedi Esodo 20:3-17), insieme essi illustrano uno spirito di vita che riconosce Dio come la base di tutto, e che lo scopo della vita è di glorificarlo e benedire il prossimo vivendo coerentemente con le Sue leggi. I Dieci Comandamenti correggono la nozione che l’umanità sia il centro dell’universo mentale, prospettiva con cui misuriamo Dio. Questo orientamento verso Dio, verso l’Amore divino, ha delle profonde implicazioni ambientali.
Frequentemente si crede di poter pensare ciò che si vuole, anche su ciò che riguarda Dio. Spesso si parte dal presupposto di essere autonomi quindi in grado di agire indipendentemente per il bene e per il male. Per molte culture, l’indipendenza è vista come un valore supremo; tuttavia Dio non è una “cosa” in più che la mente umana può considerare. Dio rappresenta la fonte, la condizione, il fondamento di ogni pensiero ispirato.
Sia il Vecchio sia il Nuovo Testamento enfatizzano la libertà, non la libertà di fare ciò che si vuole, ma la libertà da ciò che potrebbe impedire una consacrazione di cuore a Dio. La Bibbia sottolinea la libertà da egoismo e paura, una libertà che ci consente di trovare noi stessi nel servizio agli altri.
Le implicazioni ambientali di tale libertà, che si manifesta come un aggiustamento mentale, sono profonde. Oltre a farci passare dalla dipendenza da fonti di energia fossile a fonti di energia rinnovabili più pulite o dall’automobile al trasporto pubblico, questo cambiamento più fondamentale ci sposta dall’auto-centratura ad una centratura su Dio, quindi ci allontana non solo da carburanti fossili, ma da modi di pensare fossilizzati ed egoisti verso un modo spirituale e puro di considerare noi stessi, gli altri e l’universo.
Molte volte le povere pratiche ambientali si basano su mancanze o limitazioni. Un senso di sé limitato, basato su un senso finito di Dio, è una sorta di inquinamento mentale. Per esempio, un limitato senso del bene, porta al timore della mancanza e finisce per risultare in avidità. Un senso limitato di appagamento può portare al consumismo ed a consumi eccessivi. Un senso limitato che separa ciò che è buono per una persona o per una specie da ciò che è buono per un’altra, porta a povertà, ingiustizie e degrado ambientale. Invece comprendere Dio come Amore infinito, libera dall’egoismo e dalla paura. Quando ci risvegliamo alla natura di Dio, il concetto dell’ambientalismo stesso si eleva, rendendo tutti gli sforzi più efficaci perché il pensiero alla base dei problemi ambientali si è trasformato.
Basare il proprio pensiero e la propria vita sul Consolatore significa essere un guaritore, un purificatore o si potrebbe definirlo un ambientalista in un’accezione più ampia della parola, proprio come Gesù definì Pietro e Giovanni pescatori, ma in un senso molto più ampio, ovvero quello di “pescatori di uomini” (vedi Matteo 4:18-19). Si guarisce quando non si è egoisti bensì devoti a Dio come il bene infinito, devoti nel considerare ogni persona come il libero riflesso spirituale di Dio. Questa devozione separa l’egoismo, la negligenza e l’ignoranza da un individuo dimostrando che questi approcci alla vita non appartengono a Dio né al Suo riflesso.
Ecco un esempio di questa purificazione mentale, da parte della Seconda Chiesa del Cristo, Scientista a Brazzaville, nella Repubblica del Congo. Le scorie di una fabbrica situata vicino alla chiesa stavano inquinando la zona, interferendo con i culti della chiesa e costituendo un pericolo, soprattutto per gli allievi della Scuola domenicale. Nonostante tutti gli sforzi per fermare l’inquinamento non fossero approdati a nulla, i membri continuarono a pregare sulla base che un’unica Mente infinita, Dio, costituisce l’unica vera atmosfera dell’universo, e avvolge tutte le sue idee in purezza e salvezza perfette. Capirono che nessun elemento impuro può mai entrare nella creazione di Dio. I membri della chiesa avvertirono che le loro preghiere avevano portato frutto quando la fabbrica, senza una spiegazione, chiuse i battenti. La chiesa ed il suo vicinato sono da allora liberi da quella fonte di contaminazione.
Un’analogia: lo “scrubber”, un'apparecchiatura che consente di abbattere la concentrazione di sostanze presenti in una corrente gassosa per diminuire le emissioni nocive dagli scarichi industriali, riduce al minimo l’inquinamento. In un certo senso, avere un Dio universale, infinito, basare i propri pensieri ed azioni sulla purezza, vuol dire essere una sorta di scrubber. Una lettera che Mary Baker Eddy scrisse ad uno dei suoi studenti, indica l’importanza di questo fatto in relazione alla guarigione: “prega giornalmente, non mancare mai di pregare, non importa quanto spesso, “non indurmi in tentazione”, scientificamente reso: non indurmi a perdere di vista la purezza vera e propria, i pensieri puliti e puri; fa sì che tutti i miei pensieri ed i miei scopi siano elevati, generosi, caritatevoli, miti: di carattere spirituale. Con questa altitudine di pensiero, la tua mente perde in materialità e guadagna in spiritualità e questo è lo stato mentale che guarisce il malato” (Robert Peel, Mary Baker Eddy: Years of Authority, pag. 101).
Il riferimento alla malattia ha qui un certo rilievo. Il libro Scienza e Salute con Chiave delle Scrittureinsegna che la malattia, come tutta la discordia, non è reale perché non è creata da Dio né a Lui conosciuta. Piuttosto, la mente umana sembra concettualizzare se stessa e sperimenta discordia. “ Se credete che i nervi possano infiammarsi o indebolirsi, sarete soggetti a subirne un attacco. Lo chiamerete nevralgia, ma noi lo chiamiamo una credenza” (pag. 392:20-23). Proprio come la malattia può essere trattata solo in quanto un concetto della mente umana, così i problemi ambientali possono essere trattati efficacemente solo come una credenza. Se pensiamo ad un problema ambientale come creato o consentito dalla Mente divina che è Dio, allora siamo in verità presi da un pensiero limitato che è parte del problema. La soluzione risiede nel comprendere che “Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco, era molto buono” (Genesi 1:31), nel pensare e vivere coerentemente con questo fatto spirituale. Sapere che la creazione di Dio è buona e perfetta non ci fa ignorare i problemi ambientali, ma ci dà la saggezza e l’intelligenza per trattarli, non partendo dalla paura, ma con amore e devozione verso il prossimo e di conseguenza in modo veramente sostenibile.
L’Amore divino chiede a tutti noi di essere dei “depuratori”, guaritori, ambientalisti nella nostra vita, nelle nostre famiglie, nelle nostre comunità e nel nostro mondo. Fare questo vuol dire seguire Gesù e dimostrare che il Consolatore è qui per l’intera umanità.