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Gli anelli ritrovati

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 13 giugno 2013

Originariamente pubblicato sul numero del 20 maggio 2013 del Christian Science Sentinel 


Ero appena uscita dalla camera di mia figlia, quando la sentii esclamare: “Oh no, oh no!”. Rientrai velocemente in camera: Amanda stava frugando nella sua borsa da palestra ripetendo con ansia: “Sono andati, lo so. I miei anelli!” La abbracciai e le assicurai che poteva aver fiducia nella cura di Dio in ogni circostanza e che nulla può andare perduto o rubato.

Era andata a fare esercizio in palestra e aveva posato i due anelli sulla custodia del telefono nello spogliatoio. Più tardi, aveva lasciato la palestra con il telefono ed altri oggetti personali, ed era in casa già da più di un’ora quando si rese conto di non avere gli anelli con sé.

Condivisi con mia figlia un verso dai Proverbi che quel giorno aveva attirato la mia attenzione: “Il cavallo è pronto per il dì della battaglia, ma la vittoria appartiene all’Eterno” (Proverbi 21:31). Le spiegai che la nostra battaglia era di non lasciarci tentare a credere che qualcuno potesse voler prendere qualcosa che non gli apparteneva. La nostra sicurezza e quella di tutti stava nell’aver fiducia in Dio solamente.

Le suggerii di telefonare alla palestra per chiedere se qualcuno avesse portato gli anelli all’ingresso. Chiamò più volte ma nessuno rispose. Con le lacrime agli occhi, disse: “so che gli anelli sono andati. Come ho potuto essere così distratta?”

“Non condannare te stessa. Dio ti ama ora tanto quanto ti amava quando eri in palestra. Non è cambiato nulla. L’uomo di Dio è onesto. Se tu trovassi qualcosa che non ti appartiene, so che lo renderesti immediatamente. Questa legge spirituale è un dato di fatto e noi lo stiamo provando”, le risposi. Suggerii di fare un salto alla palestra.

Mentre mia figlia era alla guida, continuai a pregare. Pensai alla promessa di Gesù: “Tutte le cose … che voi volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro…” (Matteo 7:12). Sapevo nel profondo del mio cuore che chiunque era coinvolto in questa esperienza avrebbe seguito questa legge spirituale e questa promessa. Essere onesti era naturale e normale.

Pregai anche partendo da un concetto contenuto in Scienza e Salute con Chiave delle Scritture di Mary Baker Eddy: “…la Mente misura il tempo secondo il bene che si svolge. Questo svolgimento è il giorno di Dio..(pag. 584). Talvolta siamo tentati di credere che Dio sia assente in certe situazioni e presente in altre occasioni. Attraverso lo studio della Scienza Cristiana, iniziamo ad comprendere la totalità di Dio, il bene, e sapevo che la continuità del bene non poteva venir interrotta.

Durante il percorso, Amanda mi chiese di chiamare la palestra perché prima non aveva trovato nessuno. Quando chiamai io, ricevetti risposta e spiegai che mia figlia aveva lasciato due anelli di valore nello spogliatoio femminile. La donna disse che gli anelli non erano stati portati e si offrì di andare a controllare.

La ringraziai e le dissi che saremmo arrivate nel giro di 10 minuti. Furono dieci minuti sacri per me e mia figlia. Mentre pregavamo in silenzio, percepii l’amorevole presenza di Dio. L’atteggiamento di mia figlia cambiò: era distesa e tranquilla.

Quando arrivammo, Amanda mi chiese di rimanere in auto. Voleva che cercassi gli anelli sotto il sedile. Per un minuto, il “mio orgoglio di madre umana” parlò dentro di me e disse “solo io posso trovare gli anelli perduti. Devo essere io ad entrare”. Fortunatamente, questi pensieri momentanei mi lasciarono e furono rimpiazzati da un messaggio proveniente direttamente da Dio, la vera Madre.

Capii che dovevo lasciare che Dio dirigesse tutti coloro che erano coinvolti. E dovevo anche ubbidire alla richiesta di mia figlia. Come me, anche lei aveva pregato negli ultimi dieci minuti e si sentì spinta dall’Amore divino ad entrare da sola.

Nel giro di pochi minuti, Amanda tornò raggiante! Aveva entrambi gli anelli alle dita. L’addetta li aveva trovati sul pavimento della sala fitness.

Amanda ringraziò il nostro Padre-Madre Dio, cantando con gioia: “lode a Dio! E grazie a te, Dio, e a te, Mamma!”. Aggiunse poi “se tu non avessi pregato per tutto il tempo, non sono sicura che li avremmo ritrovati”.

Parlammo di quanto sia importante non smettere mai di pregare – in pratica affrontare ogni sfida con un cuore puro e ricettivo – per non reagire o essere tentati a credere che l’uomo possa non essere onesto, buono e sincero. Poi parlammo di cosa gli anelli rappresentassero – qualità come l’amicizia, la lealtà, l’integrità, l’amore, il perdono, la compassione. Entrambe fummo d’accordo nel riconoscere che tutte queste qualità sono spirituali e provengono da Dio. Non possono mai andare perdute né essere portate via.


La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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