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Dio si diletta in noi

Guarigione dai sintomi del colera

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 1 ottobre 2009

Tradotto dal Christian Science Sentinel, Volume 110, Numero 28


La meraviglia della guarigione tramite la Scienza Cristiana è che non solo ci riporta in buone condizioni di salute fisica, ma ci fornisce anche una nuova visione o comprensione del nostro rapporto con Dio. Spesso la parte più importante di una guarigione è proprio questa, perché ci mostra che Dio è Amore e si prende cura di tutta la Sua creazione. È esattamente ciò che ho capito con chiarezza lo scorso marzo.

Un giorno cominciai a vomitare e ad accusare altri gravi sintomi associati al colera, una malattia comune nel mio Paese (Sierra Leone). Questi sintomi si ripetevano ad intervalli di pochi minuti, sempre più forti e dolorosi, tanto che mi mancava il fiato. In quel momento non sapevo da cosa fossi stato colpito, ma mi resi conto che era sufficientemente grave da decidere di rimanere a casa dal lavoro per affrontare il problema con la preghiera.

Cominciai a pensare nel modo che mi era stato insegnato nella Scienza Cristiana, allontanando il pensiero dalla paura e dal dolore per volgerlo verso la fiducia nel potere guaritore di Dio. Lessi alcuni passaggi da Scienza e Salute e dalla Bibbia, trovandovi idee che mi confortarono. Tuttavia non riuscivo a sentire l'amore di Dio per me e neppure ne sentivo io per Lui. Il vomito e frequenti attacchi di diarrea continuarono fino al giorno seguente. Mentre studiavo e pregavo ebbi l'impressione di leggere delle parole senza coglierne lo spirito.

Infine qualcuno mi menzionò il versetto: «Noi amiamo perché Egli ci ha amati il primo» (1 Giov. 4:19) che mi diceva che Dio ci ha creati con amore e che l'amore perfetto caccia via la paura, ricordandoci la nostra perfezione.

Ancora in dubbio, ma sempre in cerca di guarigione, aprii nuovamente la Bibbia e mi trovai a leggere il racconto del battesimo di Gesù nel terzo capitolo di Matteo. Cominciai a leggere timidamente e, giunto al versetto 17, chiesi a Dio se fosse adatto alla mia situazione: una voce dai cieli dice: «Questo è il mio diletto Figliuolo, nel quale mi sono compiaciuto». Chiaramente, in questo contesto, si riferisce in modo specifico a Gesù. Mentre leggevo mi venne in mente però che l'uomo spirituale (maschio e femmina) descritto in Genesi 1:27 quale immagine e somiglianza di Dio, è l'uomo che Dio ha fatto, l’opposto del falso uomo mortale descritto nel secondo capitolo della Genesi come formato dalla polvere. Questa è una distinzione di importanza vitale. Mi sembrò dunque giusto che Dio, Spirito, fosse effettivamente molto compiaciuto della Sua creazione, quella spirituale descritta nel primo capitolo della Genesi.

La mia reazione immediata a questa rivelazione fu: «beh, io sono quell'uomo!».

Dallo studio di Scienza e Salute e della Bibbia avevo imparato che sono il figlio spirituale di Dio, fatto a Sua immagine e somiglianza. Tuttavia compresi che mancava qualcosa alla mia idea sul significato dell’essere a somiglianza di Dio. Ben presto, una nuova comprensione cominciò a rivelarsi, concetto dopo concetto. Compresi che, sebbene non lo avessi mai pensato consapevolmente, avevo vissuto con il malinteso che Dio avesse creato specificamente ed intenzionalmente il Suo «unigenito Figliuolo» Gesù (e certamente così fece), ma che tutti noi fossimo effetti collaterali, indistinti ed accidentali, di Dio che esprime Se stesso.

Per la prima volta realizzai che Dio ha creato consapevolmente e intenzionalmente l'idea spirituale che sono, tanto intenzionalmente quanto Egli aveva creato Gesù. Mi aveva infatti creato di proposito. Ero sbalordito.

Sentivo che tutto ciò era vero. Mi rendevo anche conto che era vero per tutti, che Dio vuole che ognuno di noi esista, altrimenti non esisteremmo. Essendo creati da Dio siamo spirituali, sani e permanenti. Il seguente passaggio della Bibbia conferma questa verità: «Io ho riconosciuto che tutto quello che Dio fa è per sempre…» (Eccl. 3:14). E non solo: Dio è felice della Sua creazione. Rimasi seduto in uno stato di stupore, di ammirazione, di gratitudine e di amore.

Con questa comprensione, tutti i sintomi cessarono. Sapevo senza ombra di dubbio che ero stabilito da Dio, che Egli aveva deciso che io esistessi, e che qualsiasi tentativo di mettere in dubbio il mio vero essere spirituale era inutile. Sapevo che ero «diletto». E con questo guarii.

Da quella volta, questa comprensione della mia esistenza determinata da Dio mi è stata utile in vari modi. La consapevolezza di essere stabilito da Dio mi ha dato un senso di sicurezza meraviglioso. Ricordarmi che Dio ha determinato con amore l'esistenza di ognuno di noi mi dà una base per amare i miei «nemici». Inoltre, quando dei miei cari sono scomparsi, conoscere la permanenza della loro esistenza individuale mi ha veramente confortato. Sono veramente grato a Dio per il Suo amore eterno. E lo amo per questo.

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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