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Guarigione da dolori intestinali

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 1 ottobre 2009

Tradotto dal Christian Science Sentinel, Volume 110, Numero 47


Il Vangelo di Matteo racconta che Gesù «fu condotto dallo Spirito su nel deserto, per essere tentato dal diavolo» (Matteo 4:1-11). Nonostante sia narrato come un colloquio tra Gesù e Satana, io penso che potrebbe essere presentato come un dialogo interiore, in cui Gesù trionfa totalmente sui tentativi dei sensi materiali di ostacolarlo. Scienza e Salute definisce il deserto in parte come «il vestibolo in cui il senso materiale delle cose sparisce, e il senso spirituale rivela i grandi fatti dell'esistenza» (pag. 597).

Recentemente, mentre stavo riflettendo su questo passaggio, mi venne in mente una mia esperienza personale nel «deserto». A quel tempo, lavoravo come consulente nell’ambito di vasti progetti di sviluppo del territorio, sia negli Sati Uniti che all'estero. Il progetto che stavo seguendo in questo caso era in Medio Oriente. L'appaltatore, una società multinazionale che aveva sede in Europa, aveva convocato il team americano per un incontro. Il nostro volo partì dagli Stati Uniti in tarda serata ed arrivò ad Amsterdam la mattina presto del giorno dopo. Non avendo avuto sufficiente riposo durante il volo, decidemmo di passare a riposare in albergo qualche ora prima di incontrarci nuovamente per pranzo.

Più tardi, mentre ci stavamo sedendo al ristorante e la cameriera stava iniziando a raccogliere le nostre ordinazioni, fui colpito improvvisamente da forti dolori intestinali. Questi attacchi non mi erano nuovi: mi tormentavano da tempo ad intermittenza e, nonostante fossero di breve durata, erano a volte molto intensi, tanto che in un caso avevo addirittura perso momentaneamente conoscenza. Ovviamente avevo pregato per liberarmene, ma non ero ancora riuscito ad eliminarli in modo permanente.

Questa volta ero terrorizzato. I miei colleghi non appartenevano al mio credo religioso e per questo non mi sentivo a mio agio nel rivolgermi a loro per un aiuto in preghiera. Non parlavo la lingua del Paese che mi ospitava e non sapevo come trovare un practitioner della Scienza Cristiana né lì né a casa. Mi sentivo solo e indifeso.

Il mio primo pensiero fu di rivolgermi a Dio per avere un messaggio di verità spirituale che mi rassicurasse circa la Sua presenza. Il pensiero di essere guarito dal problema non mi sfiorò nemmeno lontanamente: desideravo semplicemente sapere che Dio era proprio lì con me. Immediatamente, quasi ad alta voce, mi arrivò un pensiero: «Non devi dimostrare che la verità di Dio è vera, perché lo è già. Devi solamente accettarla». Tutti i sintomi, che sembravano così reali solo un attimo prima, svanirono istantaneamente: ne ero completamente libero. Quando arrivò il mio turno per ordinare, fui in grado di fare la mia scelta. Mi gustai il pranzo e nel pomeriggio feci quello che dovevo fare, come da programma.

Quest'esperienza si rivelò una svolta decisiva. Nonostante ci siano stati altri momenti difficili, ogni volta gli attacchi sono stati meno intensi e meno frequenti. C’era una nuova certezza nella mia prospettiva spirituale: la sensazione della sollecitudine divina che mi aveva avvolto durante quel viaggio approfondì il mio senso dell'amore di Dio. Avevo capito che non ero mai solo. Avevo anche acquisito una comprensione più chiara del fatto che la mia vera identità è spirituale, non fisica, e che non ero intrappolato in un corpo materiale che agisce in modo autonomo. Crebbi nella comprensione della mia capacità di dimostrare che la realtà divina di tutta la vita e dell'essere è esclusivamente nello Spirito e dello Spirito, e che l'errore, calamità fisiche incluse, non può resistere alla presenza dell'Amore. Alla fine, gli attacchi scomparvero del tutto e la guarigione si è rivelata completa da oltre 15 anni.

Nella mia esperienza nel «deserto», Dio aveva mandato il Suo Cristo guaritore (il dolce messaggio del Suo amore) a liberarmi dal falso senso materiale (fisico) di ciò che sembrava capitarmi. Questo mi ha messo in grado di provare, allora e in seguito, il fatto spirituale eterno che è vero solamente ciò che Dio conosce di me come Sua espressione.

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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