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Ristrettezze economiche? Attingiamo dalla grazia abbondante di Dio

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 1 luglio 2009

Tradotto dal Christian Science Sentinel, Volume 110, Numero 29 & 30


Pensare alla grazia mi fa venire in mente la serenità e la stabilità spirituali che scaturiscono da una fede nel bene e nella cura costante da parte di Dio. E’ questo che ci consente di non subire danni nel corso di un periodo economico difficile. La grazia ci aiuta a riconoscere costantemente l'armonia che Dio crea e mantiene, spesso proprio nel mezzo della discordanza. Tale convinzione porta pace e guarigione.

Una delle prime versioni del dizionario Webster della lingua inglese definisce graziacome «l'amore e il favore di Dio, liberi e immeritati, la fonte e sorgente di tutti i benefici che l'uomo riceve da Lui... l'influenza dello Spirito nel rinnovamento del cuore». Mary Baker Eddy, fondatrice dell'Araldo, in una lettera ad uno dei suoi allievi, scrisse: «Devi sentire l'Amore che non verrà mai meno, quel senso perfetto del potere divino che rende la guarigione non più potere ma grazia. Allora avrai l'Amore che scaccia via la paura, e quando la paura è svanita lo è anche il dubbio, e il tuo lavoro è compiuto» (Frank Gale, We Knew Mary Baker Eddy, pagg. 90-91). Coltivare questo senso di grazia elimina la paura quando la situazione economica si fa burrascosa. La mia famiglia è testimone da 25 anni del tocco tenero della grazia di Dio che ci colma di benedizioni.

Alla nascita del nostro primo figlio, la situazione economica della nostra famiglia non sembrava delle più rosee. Avevo lasciato il mio lavoro per prepararmi all'arrivo del bambino, e avevo deciso che dopo la sua nascita sarei rimasta a casa per occuparmi di lui. Ci ritrovammo così a vivere con un solo stipendio e con un mutuo a tasso variabile le cui rate continuavano ad aumentare. Tuttavia la nascita di nostro figlio fu talmente armoniosa e colma di dolci promesse che ci venne spontaneo riporre una calma e solida fiducia nel fatto che ogni figlio di Dio è dotato della sua propria fonte di sostentamento che proviene direttamente dal Padre-Madre.

Le prime settimane che seguirono la nascita del bambino furono memorabili. Ogni giorno, per circa un mese, ci arrivarono «doni» di diversa natura, consegnati a casa o per posta, sotto forma di sconti, rimborsi, pasti, corredo per il bambino e persino una piccola eredità; ognuno di questi doni rafforzò la nostra fiducia nella bontà di Dio e nella Sua sollecitudine verso la nostra famiglia.

Durante questo periodo le rate del mutuo aumentarono fino al 50 percento del nostro reddito lordo, ma posso affermare con sincerità che non fummo mai spaventati, nemmeno quando sembrava che i nostri risparmi si sarebbero azzerati in sei mesi. L’aver trascorso tutta una vita di fiducia nella tenera sollecitudine di Dio, l'Amore che «non verrà mai meno... che caccia via la paura», ci diede la sicurezza che ci sarebbe stato provveduto il necessario.

Nell'articolo intitolato «Angeli» Mary Baker Eddy spiega che «Dio vi dà le Sue idee spirituali ed esse, a loro volta, vi forniscono ogni giorno ciò di cui avete bisogno. Non chiedete mai per domani: vi basti che l'Amor divino è un aiuto sempre presente; e, se aspetterete senza mai dubitare, avrete in ogni momento ciò di cui avete bisogno» (Miscellaneous Writings 1883-1896 pag. 307). Questo passaggio descrive esattamente quanto successe a noi. Le idee affluirono naturalmente e assunsero forme sorprendenti. Scoprii modi per lavorare da casa, creando e vendendo capi d’abbigliamento per bambini, collaborando alla revisione di un libro e lavorando per un’agenzia pubblicitaria. Seguimmo anche il pensiero angelico di affittare una delle nostre stanze ad un membro della nostra chiesa che aveva bisogno di una sistemazione temporanea. Giorno dopo giorno fu meravigliosamente provveduto a tutti i nostri bisogni.

A circa un anno dalla nascita di nostro figlio, l'azienda dove lavorava mio marito decise di chiudere i suoi uffici nella nostra città e di traslocare altrove. Facemmo ricerche sulla nuova sede dell'azienda e cominciammo anche a cercare una casa, ma dopo aver pregato con cuore aperto sull'idea del trasloco, questa non ci sembrò la soluzione più giusta. L'azienda chiuse e mio marito rimase a casa con un mese di stipendio come liquidazione.

Ricordai che Gesù aveva detto ai suoi seguaci: «io son venuto perché abbian la vita e l'abbiano ad esuberanza» (Giov. 10:10). Da quella promessa compresi che l'intenzione del Padre-Madre per i suoi figli e le sue figlie non è che si limitino ad avere a stento l’indispensabile. Uno dei miei versetti preferiti della Bibbia dichiara: «E Dio è capace di far abbondare su di voi ogni grazia, affinché, avendo sempre in ogni cosa tutto quel che vi è necessario, abbondiate in ogni opera buona» (2 Cor. 9:8). Era veramente molto incoraggiante comprendere che è la capacità di Dio e non la nostra che ci consente di affrontare e sconfiggere, con la Sua grazia illimitata, qualunque prova si presenti: indipendentemente da dove ci troviamo o quanto la situazione possa sembrare difficile e scomoda. La grazia di Dio è presente e abbondante e ci permette di affrontare e compiere tutto ciò che è necessario.

Secondo la Scienza Cristiana ognuno di noi è il riflesso di Dio. Dio è l'originale e noi siamo la somiglianza dell'Amor divino. Se Dio abbonda in bontà, questo deve valere anche per noi. Per me abbondare significa esprimere un’abbondanza attiva e quest’idea deriva direttamente dal fatto che «siamo anche Sua progenie». Mi viene sempre da sorridere quando mi immagino i figli di Dio come idee spirituali che sgorgano dalla Mente infinita, già interamente benedette, ovvero piene di vita, di gioia e di determinazione.

Ancora oggi sono grata per l'umiltà dimostrata da mio marito nell'accettare di svolgere qualunque lavoro trovasse, anche se con mansioni non proprio ideali e a volte per poco tempo. Fu la ferma espressione della cura amorevole e della gestione parsimoniosa divina per la nostra casa e per la nostra famiglia. Non ci fu mai interruzione nelle nostre entrate e il risultato della nostra fiducia nella provvidenza di Dio fu un lavoro fisso per mio marito che sfociò poi nella sua professione attuale, con una carriera di ormai 13 anni.

Poco dopo quella decisione, risultata dalla preghiera, di restare nella nostra casa, fui eletta Prima Lettrice nella nostra chiesa filiale della Scienza Cristiana per un periodo di tre anni. Questo lavoro, che richiedeva disciplina spirituale e preghiera nella preparazione dei culti settimanali, fu una grande benedizione per me, per la nostra famiglia e per la nostra comunità. Per non parlare del miglioramento della qualità della vita! La mia vita a quel punto esprimeva in piccola misura la grandezza della vita di Gesù, com'è descritta nel libro che studiavo quotidianamente e che leggevo in chiesa ogni settimana durante i culti: «Attraverso la grandezza della sua vita umana egli dimostrò la Vita divina. Con la vastità del suo puro affetto egli definì l'Amore. Con la profusione della Verità egli vinse l'errore» (Scienza e Salute, pag. 54).

Nel ricordare questa esperienza della nostra giovane famiglia vedo la grazia di Dio in azione ad ogni svolta, nonostante l'immagine di un'economia precaria, di alte rate del mutuo e di un difficile mercato del lavoro. Ricordo la grande abbondanza di idee piene d’ispirazione che ci mantenne forniti di tutto per mezzo di una fiducia solida e attiva. E non fu così perché meritassimo in modo particolare una tale abbondanza. Essa era naturalmente nostra in quanto «dono di Dio».

In questi giorni, sentendo parlare di ristrettezze nell'economia o nel mercato del lavoro o di un sempre maggior numero di persone costrette a tirare la cinghia, penso che sia il momento ideale per ricordare la grazia abbondante di Dio. Dio è sempre all'altezza del compito. Niente può resistere né soffocare l'arrivo e lo sviluppo di un'idea spirituale nella nostra coscienza o il nostro diritto al progresso che essa porta con sé.


Melanie Ball vive con la sua famiglia in California, USA

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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