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Consapevoli dell’Amore

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 1 settembre 2012

Tradotto da The Christian Science Journal, agosto 2012


Non esiste nulla come ciò che si prova quando si sente veramente la presenza di Dio. Ti fa passare dal grigiore paralizzante dell’esistenza mortale a una sensazione travolgente della realtà e vitalità del bene al punto che nulla sembra in grado di contenerlo. E più si vive questa esperienza, più la si riconosce in coloro che l’hanno vissuta veramente. La si può sentire certamente in molti dei racconti di guarigione contenuti nella Bibbia. Spesso mi è capitato di provarla mentre ascoltavo i racconti di guarigione durante le riunioni di testimonianze della Scienza Cristiana del mercoledì.

L’unica cosa che è almeno tanto sorprendente quanto la profondità della gioia che deriva dalla realizzazione della realtà di Dio come Amore senza limiti, è il fatto che possiamo perdere questa sensazione se non siamo vigili nel difenderla. Dato quanto completamente “altro” questo senso spirituale delle cose sia rispetto alla piattezza e alla mancanza di colore del senso mortale delle cose, è difficile credere che qualcosa di così tangibilmente e spiritualmente reale possa mai venire perso di vista.

Elia per esempio, prima esulta trionfante su 450 profeti di Baal, dopo aver visto Dio consumare col fuoco il sacrificio fradicio d’acqua, poi lo ritroviamo sotto un ginepro a chiedere di morire perché era convinto di non essere buono quanto i suoi padri (vedi 1 Re 19:4). Può essere difficile credere che i discepoli, che avevano vissuto quotidianamente con Gesù, che avevano visto di persona quanto fosse reale il potere guaritore di Dio, siano tornati a pescare immediatamente dopo la sua crocefissione (vedi Giov. 21:1-6). Ancora, molti di noi che hanno avuto guarigioni potenti al punto da sentirsi per giorni immersi in un senso di santità, si sono poi ritrovati seduti ad una riunione di testimonianze della Scienza Cristiana senza riuscire a ricordare una guarigione che valesse la pena di essere raccontata.

Gli scientisti cristiani non possono permettere di perdere di vista la prova della presenza di Dio nella loro vita, specialmente se si considera che gli sono stati forniti gli strumenti per evitarlo. Un articolo del Manuale della Chiesa intitolato: “Vigili nel dovere” è una sorta di ammonizione che spiega ciò di cui sto parlando: “Sarà dovere di ogni membro di questa Chiesa di difendersi giornalmente contro le suggestioni mentali aggressive, e di non essere indotto a dimenticare né a trascurare il suo dovere verso Dio, verso la sua Leader e verso il genere umano. Secondo le sue opere egli sarà giudicato – e giustificato o condannato” (Manuale della chiesa, pag. 42).

Per la maggior parte della gente, espressioni come “suggestioni mentali aggressive” tendono ad evocare quel genere di immagini (ad esempio nei notiziari) che non riusciamo a toglierci di mente, atti ipnotici, campagne pubblicitarie di persuasione che ci spingono ad acquistare determinati prodotti. Vi è un certo livello di riconoscimento che il pensiero viene manovrato in una determinata direzione. Ma la maggior parte della gente tende anche a credere di possedere capacità umane sufficienti ad impedire di lasciarsi influenzare da queste suggestioni, se ci prestano l’attenzione necessaria.

La Scienza Cristiana ci aiuta a capire che le suggestioni dalle quali dobbiamo difenderci sono ben più aggressive e negative e richiedono una difesa decisamente più forte di quella che le magre capacità della mente umana possono sperare di fornire. La vera suggestione mentale aggressiva è assertiva al punto che le cose con cui ci troviamo a combattere non sembrano essere né mentali né delle suggestioni, bensì dei “fatti oggettivi” della realtà materiale.

Per esempio, possiamo sentirci attaccati da una suggestione mentale quando sentiamo la notizia di un virus contagioso che si sta diffondendo. Ma quando i sintomi del virus cominciano a comparire sul corpo, può essere forte la tentazione di ritenere che a quel punto si ha a che fare con qualcosa di vero piuttosto che con una suggestione. Questo è aggressivo! Ma come mostra la Scienza Cristiana, rimane comunque una suggestione, non un fatto. È la suggestione della vita nella materia che ci viene presentata sotto forma di fatto compiuto. Ma è falsa e ci si può difendere, non tramite sforzi della mente umana, ma attraverso il Cristo, la vera idea dell’essere, della vita nello e dello Spirito.

Possiamo farci un’idea di come operi questa suggestione mentale aggressiva e di come possiamo difenderci da essa, tramite un classico per bambini: I racconti di Winnie-the-Pooh, di A. A. Milne. Nella storia intitolata “Pooh e Pimpi vanno a caccia e rischiano di catturare una donnola”, Pimpi si unisce al suo amico Pooh che sta involontariamente camminando in circolo. Pooh spiega a Pimpi che è “sulle tracce di qualcosa”. Tuttavia, senza rendersi conto di stare girando in circolo, Pooh fraintende il significato delle tracce che inevitabilmente incontra e chiede a Pimpi: “Cosa vedi qui?”

“Tracce”, risponde Pimpi. “Tracce di zampe”. E fa un versetto d’eccitazione. “Oh Pooh!, pensi che sia una – una – una donnola?”

I due amici continuano la loro avventura, ma con una certa cautela e preoccupazione, nel caso che gli animali che dovessero incontrare si rivelassero ostili. Naturalmente, il numero delle impronte così come le paure dei due esploratori si moltiplicano ogni volta che completano un nuovo giro senza accorgersene. La situazione procede fino al punto che Pooh si sente più accaldato e ansioso che mai in vita sua e Pimpi improvvisamente si ricorda di qualcos’altro che deve fare e si affretta verso casa felice di essere nuovamente lontano da ogni pericolo.

A questo punto il loro amico Christopher Robin, che aveva osservato tutto appollaiato su un albero, salta giù e chiede a Pooh cosa stesse facendo. Christopher Robin spiega di aver osservato Pooh girare intorno ad un gruppo di alberi per varie volte, prima da solo e poi con Pimpi e che stava per iniziare un nuovo giro quando, all’improvviso, Pimpi se n’è andato. Poco per volta Winnie-the-Pooh capisce di aver girato in tondo inseguendo le sue stesse impronte. Allora “si sedette e pensò nel modo più pensoso in cui potesse pensare”. Quindi provò ad appoggiare la zampa su una delle tracce… poi si grattò due volte il naso e si alzò.

“Sì, disse Winnie-the-Pooh.

“Ora capisco”, disse Winnie-the-Pooh.

“Sono stato stupido e illuso”.

Pooh aveva creduto che ci fosse una donnola da qualche parte davanti a lui. Aveva l’innegabile e cruda prova delle “tracce” a dimostrarlo. Ma quando Christopher Robin gli spiega le cose in base alla prospettiva più alta dovuta alla posizione sull’albero, Pooh deve accettare la realtà di ciò che gli viene dimostrato.

A nessuno piace affrontare questi momenti di “stupidità e illusione”, ma secondo la Scienza Cristiana, nella misura in cui continuiamo a credere che il mondo materiale sia una percezione legittima di come le cose stanno veramente, di fatto ci troviamo in una posizione simile a quella di Pooh e Pimpi – a caccia di ignoranza e ingannati dalla paura. Abbiamo bisogno della prospettiva superiore del Cristo, che non può mai venire influenzata nemmeno dalle suggestioni più aggressive, che ci aiuti ad effettuare il passo successivo necessario per venire a patti con il fatto che la materia non possiede sostanza reale.

La mente mortale ha la sua versione speciale per ognuno di noi. Sia che ci troviamo a soffrire a causa di “donnole” o di una dichiarazione di malattia cronica, di tratti caratteriali “peccatori” o di altre difficoltà, in ogni caso il senso mortale dell’esperienza individuale si basa sulla credenza che la vita e l’intelligenza si trovino nella materia. Pensare sulla base di una visione materiale di noi stessi, anche se intendiamo migliorare la visione attraverso la Scienza Cristiana, significa lasciare il pensiero indifeso e vulnerabile. Quando comprendiamo un po’ della grande realtà che Cristo Gesù ci mostrò, ovvero la comprensione che il vero essere dell’uomo è sempre espressione dello Spirito, della Vita, Verità e Amore, imbeviamo la consapevolezza del potere e della comprensione del Cristo, la vera idea di Dio.

Come Scientisti Cristiani, non ci è consentito di avallare la tendenza a credere sia di non essere soggetti a suggestioni mentali aggressive solo perché ci definiamo Scientisti Cristiani, sia di essere incapaci di difenderci da queste suggestioni perché non ci riteniamo abbastanza bravi a vivere questa Scienza. Queste inclinazioni mentali sono esse stesse delle suggestioni aggressive.

Ricordo che quando feci il servizio militare, uno dei modi in cui i nostri istruttori amavano metterci alla prova era di affidarci un turno di guardia per poi mandare un ufficiale d’alto rango a tentare di passare ignorando la nostra autorità. Quando sei una recluta in addestramento e arriva un colonnello che ti dice: “Ho dimenticato la parola d’ordine, ma devo entrare per incontrare qualcuno. Fatemi passare!”, può volerci un bel po’ di coraggio per ricordare con coscienza l’autorità che hai per via dell’incarico che devi svolgere e devi essere in grado di dire con fiducia: “No, signore, non può entrare senza parola d’ordine”.

Allo stesso modo abbiamo autorità cristica di negare le suggestioni del senso mortale finito, indipendentemente da quanto forte dichiarino di avere autorità nella nostra vita. La Scienza Cristiana ci indica la nostra autorità data da Dio di vietare l’ingresso a tutto ciò che si oppone al nostro diritto di esprimere Vita, Verità e Amore illimitati, perché ci mostra che sia i sintomi fisici sia le imposizioni come disonestà, odio o stress sono in essenza mentali; e questo significa che possono essere cancellati, eliminati e distrutti tramite la preghiera.

È importante tenere a mente che il dovere di difenderci non ci viene dato come una sorta di assioma per lo sviluppo spirituale personale. Si tratta di un articolo dello Statuto che ci viene presentato come una richiesta fondamentale per chi è membro della Chiesa. Sebbene sia un dovere da svolgere individualmente, il fatto che sia una responsabilità di tutti in quanto membri de La Chiesa Madre ci assicura che non lo svolgiamo da soli.

Gli sforzi che compiamo per difendere noi stessi dalle suggestioni mentali aggressive hanno un effetto più ampio del semplice miglioramento della nostra vita personale. Ci ricordano che siamo parte di qualcosa di infinitamente grande. Lavoriamo spalla a spalla con altri metafisici per trasformare il mondo, per aiutare a elevare la consapevolezza umana da una base operativa materiale alla realtà spirituale dell’essere. In altre parole, la nostra difesa quotidiana ha a che vedere con la dimostrazione della verità della grande scoperta che “tutto è Mente infinita e la sua infinita manifestazione” (Scienza e Salute, pag. 468).

I membri de La Chiesa Madre si sono impegnati a dimostrare in qualche misura la realtà di Dio, a portare avanti la Scienza Cristiana come insegnato da Mary Baker Eddy e ad amare gli altri uomini e donne con comprensione cristica della loro perfetta identità in quanto figli di Dio.

Se stiamo svolgendo il compito di difendere quotidianamente la nostra consapevolezza dai cattivi effetti delle suggestioni aggressive, avremo ogni giorno la gioia di sapere qual è il nostro dovere verso Dio, verso la nostra Leader, Mary Baker Eddy e verso l’umanità; e ci verrà mostrato con esattezza quello che dobbiamo fare per portare a termine questo compito. E non saremo indotti a pensare che si tratti di un mero esercizio intellettuale.

La difesa quotidiana della nostra identità spirituale ci autorizza a fare il bene, non solo a meditarvi. Ecco perché l’Articolo si conclude con l’avvertimento: “Secondo le sue opere egli sarà giudicato – e giustificato o condannato”. Non desideriamo tutti di concludere la giornata con un senso di gratitudine per aver sfruttato al massimo le opportunità di guarigione e di fare il bene che ci si sono presentate? Di certo nessuno di noi vorrebbe  riesaminare i passi mentali e le azioni di un determinato giorno dovendo ammettere di essere stato “stupido e illuso”.

Di tanto in tanto è utile fare un passo indietro per valutare con onestà dove si trova il nostro pensiero. In ogni momento possiamo chiederci se stiamo agendo con la comprensione che la materia non è nulla più di una falsa suggestione - che abbiamo l’autorità di ribaltare - o se al momento crediamo di vivere nella materia e cerchiamo di usare la Scienza Cristiana per migliorare le cose. Far fronte alla necessità di una difesa migliore non è debolezza – è un passo di progresso.

Quando Mary Baker Eddy inviò questo articolo alla sua Chiesa, allegò una lettera che dimostra quanto ritenesse serio e fondamentale l’avvertimento incluso in questo dovere. Scrive: “Alla fine l’articolo allegato per la Chiesa Madre è diventato imperativo e invece di recarsi in vacanza o andare a caccia di bei momenti di piacere, questa chiesa ha bisogno più di ogni altra cosa di suscitare questa domanda nella vita di ogni membro – Sono obbediente a questo Articolo? (L00226, 12 luglio 1899, The Mary Baker Eddy Collection, Biblioteca di Mary Baker Eddy).

Il punto non è se ricevere questa lettera ci avrebbe fatto sentire rimproverati. La posta in gioco è la comprensione che se svolgiamo questo dovere mentale, nulla potrà insinuarsi fra noi e la gioia di sentire la presenza di Dio.


Scott Preller è practitioner e insegnante della Scienza Cristiana a Boston, Massachusetts, USA ed è anche Presidente del Consiglio per l’educazione della Scienza Cristiana. 

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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