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La guarigione istantanea

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 1 luglio 2012

Tradotto dal Christian Science Sentinel, 11 giugno 2012


Ci sono dei lavori in corso sulle strade della nostra zona, e l’altro giorno ho visto un cartello che diceva: “Probabili ritardi”. Questo mi ha fatto pensare a come ci aspettiamo ritardi nell’ambito della salute. Dopo tutto, non ci capita forse spesso di aspettarci che ci voglia del tempo per guarire una determinata condizione anche tramite la preghiera?

Ripensandoci, ho deciso quindi di concentrarmi sull’idea opposta: l’immediatezza. È interessante notare che nella Bibbia, il concetto di “istantaneo” (espresso in inglese dalla parola “immediate” e da altri derivati e in italiano da “in quell’istante”, “subito”, ecc.) si riscontra solo a partire dal libro di Matteo. Le guarigioni immediate operate da Gesù e dai suoi discepoli erano piuttosto comuni. Nei Vangeli si trovano parecchi riferimenti a guarigioni istantanee:

  • “E in quell’istante egli fu mondato dalla sua lebbra” (Matteo 8:3)
  • “e in quell’istante ricuperarono la vista” (Matteo 20:34).
  • “E colui s’alzò, e subito, preso il suo lettuccio, se ne andò via… (Marco 2:12).
  • “e in quell’istante il suo flusso ristagnò” (Luca 8:44).

Oltre a questi esempi, c’è la donna “che da diciotto anni aveva uno spirito d’infermità” che “in quell’istante fu raddrizzata” (vedi Luca 13:11-13), oppure l’uomo “che da trentott’anni era infermo” e che fu risanato all’istante (vedi Giov. 5:2-9).

Gesù Cristo, la nostra Guida, era il maestro delle guarigioni istantanee. La purezza del suo pensiero era tale da non lasciarsi impressionare o influenzare da età, ereditarietà, scadenze, apparenze, rimedi umani o dall’apparente gravità di un problema o da quanto tempo persisteva. Non perdeva tempo ad esaminare la materia o le prove materiali. Gesù non consigliò mai farmaci e neppure esercizio fisico, alimentazione equilibrata né fece prognostici. Nemmeno si preoccupava di chiedersi: “Perché è successo?”, “In che modo pregare per risolvere il problema?” o “Sono abbastanza spirituale per guarire?” La sua chiarezza spirituale lo mise in grado di vedere solo la perfezione dell’uomo che è creato e sostenuto da Dio. Quando veniva chiamato per guarire qualcuno, riusciva immediatamente a sfatare le evidenze materiali di qualsiasi genere e a vedere l’uomo come completo, non caduto, illimitato e perfetto, come fatto a immagine e somiglianza di Dio. Spesso gli bastavano una o due parole per una guarigione istantanea.

Mentre cerchiamo di guarire come faceva Gesù Cristo, ci può capitare di avere dei momenti di scoraggiamento e di dubbio. Successe persino ai suoi discepoli. Quando non riuscirono a guarire il bambino epilettico, “Gesù sgridò l’indemoniato… e da quell’ora il fanciullo fu guarito” (vedi Matteo 17:14-21). I discepoli chiesero allora al maestro: “Perché non l’abbiam potuto cacciar noi?” E Gesù rispose loro: “A cagion della vostra poca fede”. Egli non si riferiva solo alla fede cieca. La loro comprensione spirituale doveva affinarsi: dovevano raggiungere quella chiarezza spirituale che possedeva Gesù Cristo, e che gli permetteva di vedere al di là dell’illusione del peccato, della malattia e persino della morte, e di guarire istantaneamente. 

Da allora furono molte le volte in cui i seguaci di Gesù furono esemplari nella loro capacità di guarire istantaneamente. Quando Pietro e Giovanni incontrarono lo zoppo fuori dal tempio, Pietro comandò all’uomo di alzarsi, “e in quell’istante le piante e le caviglie de’ piedi gli si raffermarono” e poté camminare (vedi Atti 3:1-8). Fu persino in grado di saltare! Le porte della prigione in cui erano rinchiusi Paolo e Sila si aprirono immediatamente quando cantarono inni a Dio (vedi Atti 16:25, 26).

Mary Baker Eddy, grazie allo studio degli insegnamenti e delle guarigioni di Gesù, comprese e dimostrò questa Verità, e a sua volta ci consegnò il dono della guarigione spirituale. In Scienza e Salute,spiega al lettore come pregare e guarire allo stesso modo di Gesù. A pagina 14 leggiamo: “Divenite consapevoli per un solo momento che la Vita e l’intelligenza sono puramente spirituali — né nella materia né appartenenti alla materia — e allora il corpo non avrà più di che lagnarsi. Se soffrite di una credenza nella malattia, vi troverete improvvisamente sani”. “Un solo momento”, ci promette, è tutto ciò che serve per guarire.

Un po’ di tempo fa, persi l’udito dall’orecchio destro. All’inizio si trattava solo di un disturbo e pregai per il problema solo come capitava. In seguito però, cominciai ad avere problemi di equilibrio e a soffrire di vertigini fino al punto di sentirmi svenire. In quel periodo facevo la pendolare e cominciai a preoccuparmi per la mia sicurezza e di star male sui mezzi pubblici. 

Poiché studiavo la Scienza Cristiana, capii che qualcosa nel mio pensiero doveva cambiare, che dovevo conoscere meglio Dio e il mio rapporto con Lui. Intensificai il mio lavoro di preghiera e cominciai uno studio serio delle citazioni della Bibbia e di Scienza e Salute che riguardavano orecchie, udito e ascolto.  

Questo passaggio di Scienza e Salute mi ha particolarmente colpito: “La vista, l’udito e tutti i sensi spirituali dell’uomo sono eterni. Non possono andar perduti. La loro realtà e la loro immortalità stanno nello Spirito e nella comprensione, non nella materia — di qui la loro permanenza” (pag. 486). Sebbene continuassi a pregare con fermezza però, i mesi passavano e il problema persisteva.

Un giorno mi trovavo a condurre un colloquio di lavoro che richiedeva attenzione e coerenza. Dovevo essere in grado di seguire una linea di conversazione intelligente e comprensibile, formulare velocemente domande per la candidata, e comprenderne bene le risposte per poter pensare alla domanda successiva. Improvvisamente cominciai ad avvertire le vertigini che conoscevo troppo bene. Ma non mi lasciai prendere dal panico. Sempre continuando ad ascoltare la candidata, per un momento mi rivolsi a Dio con tutto il cuore, e mi venne il pensiero: “Questo non mi sta succedendo”. Con questo intendevo che sapevo senza dubbio che abitavo nel regno dei cieli, non nella materia o in un corpo materiale. Sapevo che come riflesso dell’unico Dio perfetto, ero completamente immune da ogni dichiarazione della materia che volesse prendere il controllo, ostacolare o interferire con il mio vero essere spirituale. Tutto ciò che stava avvenendo in quel preciso momento era l’armonia, la pace, l’ordine e l’equilibrio perfetto.

Non dissi nulla ad alta voce. Ciò che stava accadendo nel mio pensiero non era un esercizio di forza di volontà o della mente umana. Era una forte convinzione spirituale che elevò il mio pensiero al di sopra di ciò che i sensi materiali volevano definire realtà. In quel momento fui assolutamente certa che il potere e la presenza di Dio, comunicati attraverso il Cristo, erano con me, proprio in quel momento e in quel luogo. Sentii una consapevole comunione con Dio che riempì completamente il mio pensiero. Le vertigini scomparvero e l’orecchio tornò a sentire. Il problema non si è mai più ripresentato.

Possiamo avere tutti guarigioni istantanee! Abbiamo per decreto divino la capacità di vedere subito oltre le illusioni della materia e della mortalità. Questo è il nostro diritto, e assolutamente nulla può impedircelo. Nessuna credenza erronea di paura, ritardo, scoraggiamento o regressione può impedirci di trovare velocemente la guarigione. Mary Baker Eddy scrive: “Se lo Spirito, o il potere dell’Amore divino, testimonia della verità, questo è l’ultimatum, il modo scientifico, e la guarigione è istantanea” (Scienza e Salute, pag. 411). Il potere dell’Amore divino è l’unico potere, e nessuna condizione è al di fuori del controllo della Mente.

La guarigione non è un processo. È una rivelazione e una possibilità presente! La guarigione non è faticosa. Ci dà la gioiosa opportunità di affidarci alla fonte della nostra perfezione presente e completa: Dio. Quando le leggi di Dio, non le credenze dei sensi materiali, divengono il nostro unico centro d’interesse, la guarigione istantanea non è solo possibile — è inevitabile.


Betsie Ellington Tegtmeyer vive a Hilton Head, Carolina del Sud, USA

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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