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La Verità che spezza le catene

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 20 marzo 2018

Originariamente pubblicato sul numero del 24 aprile 2017 del Christian Science Sentinel


È pensiero comune ritenere che determinate circostanze possano incombere o “tenerci prigionieri”, che qualcosa possa impedirci di avanzare e progredire. Tuttavia la Scienza Cristiana mi ha insegnato a riconoscere che Dio, il bene, è l’unico potere e che non devo lasciarmi intimorire dalla suggestione che qualcosa mi stia trattenendo.

La Scienza Cristiana ci aiuta ad apprendere come usare il discernimento spirituale per vedere e vivere quell’innata libertà che Dio ci ha conferito. Con questo discernimento, possiamo scegliere con chiarezza e libertà quali pensieri intrattenere. È essenziale riconoscere se i pensieri provengono da Dio, Amore divino, o dal senso mortale: i pensieri provenienti da Dio parlano della nostra capacità spirituale di pensare e agire in modo buono e produttivo, senza nessuna restrizione.

Scegliere pensieri buoni e giusti, ovvero i pensieri provenienti da Dio, spezza le false catene che potrebbero tenerci prigionieri. Possiamo affermare la nostra identità spirituale, la nostra vera identità di perfetti ed amati figli di Dio e avanzare liberamente.

Molti anni fa, stavo pregando per un problema ad una caviglia. Devo ammettere che c’erano volte in cui mi sentivo terribilmente preoccupata. Dovevo veramente prendere posizione per riconoscere che non c’era nulla che potesse ostacolare la mia libertà, il mio progresso, la mia crescita nella Scienza Cristiana ed il mio desiderio di comprendere meglio il mio rapporto con Dio.

Avevo una strana macchia sulla caviglia che era comparsa da tempo, e avevo pregato a suo riguardo. Ogni tanto mi dava un po’ fastidio, ma non sembrava necessitare di una preghiera specifica e “importante”. La mia preghiera era più un pensiero generale del tipo: “non fa parte di me”  e poi passavo ad altro. In seguito mi resi conto che la macchia si era gonfiata molto e dopo qualche giorno assunse un aspetto anche peggiore.

Pregavo per riconoscere che Dio era Tutto, tutta l’azione, l’attività e la legge. Sapevo di dover volgere lo sguardo dalla materia verso lo Spirito e stavo comprendendo  il mio diritto divino di vedere le cose in modo chiaro e di comprendere che la credenza che potessi mai essere separata da Dio, il bene, era una menzogna. Riconobbi che ero l’idea di Dio, indistruttibile e perfetta e che questa falsa immagine materiale non era una realtà. Perciò non era necessario che mi lasciassi impressionare. Eppure dovevo ancora arrivare ad ascoltare con maggior umiltà.

Così iniziai a pregare riflettendo sul semplice pensiero che “non esiste posto ove non ci sia anche Dio”. Era una frase che avevo imparato da bambina alla Scuola Domenicale della Scienza Cristiana. Era un pensiero semplice, ma in realtà era denso di significato e io lo trovavo estremamente profondo, sincero e tranquillizzante.

Nei giorni successivi, mentre pregavo in questo modo, la macchia scomparve, ma rimase una grossa cicatrice. Quando la notai, pensai “questo non è giusto”, ma poi lasciai perdere e non prosegui con il lavoro di preghiera.

Alcuni mesi più tardi, la caviglia riprese a darmi fastidio a tal punto da rendere difficile camminare.  Stavolta  ripresi seriamente il lavoro di preghiera, grata dei mesi di completa libertà che avevo avuto.

È essenziale riconoscere se i pensieri provengono dall’Amore divino. 

Nonostante avessi pregato in precedenza, vidi la necessità di essere più specifica nel mio trattamento in preghiera. Sapendo che il problema poteva guarire e sarebbe effettivamente guarito mediante la preghiera, continuai il mio studio spirituale.

Attraverso la comprensione della mia unità con Dio, arrivai al pensiero che divenne poi la base per questo articolo: non potevo essere trattenuta da nessuna “falsa” catena, falsa dichiarazione o suggestione della mente mortale. Sapevo che Dio mi aveva fatta a Sua immagine e somiglianza. Era ora per me di affermare la mia completa libertà, proprio in quel momento. Come disse Paolo: “Sono nato libero” (Atti 22:28, secondo la versione King James).

Continuai a pregare riguardo alla mia eredità divina e alla mia completa libertà in quanto figlia di Dio. Adoro questa affermazione di Mary Baker Eddy  in Miscellaneous Writings 1883–1896: “Il senso scientifico dell’essere che stabilisce l’armonia non fa alcun compromesso con ciò che è limitato e debole. Esso mina le fondamenta della mortalità, della legge fisica, spezza le loro catene e libera il prigioniero, spalancando le porte a coloro che sono legati” (pag. 101).

La guarigione progredì velocemente ed ero di nuovo in piedi, camminando normalmente. Alcuni giorni più tardi il gonfiore scomparve e così anche la cicatrice. Ero completamente guarita. Mi sento un po’ in imbarazzo nel dire questo, ma ero stupefatta! Sì, era naturale e normale pregare ed ottenere guarigione, ma era così bello vedere qualcosa che si dissolve completamente nella sua nullità originaria.

Quando ogni giorno riconosco e vedo la guarigione nelle piccole e grandi cose, alle volte penso che è un po’ come assistere ad una bella alba o a un bel tramonto. Quasi ogni giorno si vede il sole sorgere e calare, ma in certi giorni lo si nota con particolare consapevolezza, rimanendo completamente sbalorditi dalla sua bellezza. Ecco come mi sentivo. Vedendo e percependo la bellezza naturale dell’attività del Cristo espressa nella mia vita, sapevo di essere libera, spirituale, magnificamente e meravigliosamente creata da Dio.

Devo aggiungere che si trattò di molto di più della semplice guarigione della caviglia, perché trovai più libertà nella vita in generale. Ritrovai la gioia che avevo perso e fui in grado di riprendere le attività che avevo messo da parte per un po’.

Compresi che non potevo essere trattenuta indietro, e ricevetti come gradito premio un nuovo e più felice balzo in avanti lungo il mio percorso.

La Scienza Cristiana ci insegna come riconoscere e rimuovere ogni catena, ostacolo o pensiero immaginario che potrebbe impedire il nostro progresso. Essa ci fornisce le chiavi per dischiudere il tesoro della Verità, dove troviamo la nostra libertà, una libertà che è sempre qui per noi e che non è mai stata altro che armoniosa, produttiva e gloriosa. La Scienza Cristiana ci insegna che in Dio ci sono libertà, salute, felicità e gioia che l’intera umanità può accettare e di cui può gioire.

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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