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Prendere posizione contro la paura

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 30 ottobre 2018

Originariamente pubblicato sul numero del 16 febbraio 2015 del Christian Science Sentinel


Di recente, mentre falciavo, mi abbassai per rimuovere qualche erba spessa incastrata nella lama e sentii una fitta intensa alla punta dell’indice attraverso il guanto che indossavo. All’inizio pensai: “Non sono stata astuta”. Tuttavia nei mesi precedenti avevo pregato per riconoscere che niente poteva interferire con la mia capacità di ascoltare Dio e le Sue indicazioni. Quindi interruppi con calma quella linea di pensiero in quello stesso momento e prestai silenziosamente attenzione a ciò che Dio mi stava dicendo essere vero riguardo al Suo regno.

Mi venne in mente questa frase: “Non mi farò fermare dalla paura”. In Scienza e Salute con Chiave delle Scritture, nell’allegoria di un processo, Mary Baker Eddy scrive: “Fu la Paura ad ammanettare l’Uomo Mortale e a punirlo” (pag. 436:22-23). 

Capii che il miglior modo di oppormi ad essere “ammanettata” dalla paura e promuovere invece la guarigione non era di guardare, percepire e interrogarmi sullo stato fisico del mio dito. Cominciai a riflettere sul fatto che è Dio che governa ogni cosa, non il pensiero basato sulla materia o ciò da cui tale pensiero origina, cioè la mente mortale. Rigettai l’idea di non essere intelligente o che in una fattoria ci sia da aspettarsi un incidente causato da un qualche macchinario. Opposi resistenza al desiderio di rimuginare sulla testimonianza dei sensi fisici, gioendo invece con umiltà nella verità che l’Amore è onnipotente, onnipresente e onnisciente. Ero sicura di non avere nulla da temere perché nella Bibbia si trova molto spesso il messaggio: “Non temere”.

Mentre riponevo la falciatrice per poi andare a preparare la cena, fui improvvisamente colta da un dolore intenso alla punta del dito al punto che mi sembrò di stare per svenire. Mi sedetti e dissi a voce alta: “Non mi lascerò impressionare e non seguirò alcuna cosiddetta logica mortale di causa ed effetto della mente mortale. Aderisco alla Verità. Non accetterò che la materia si sia ferita e necessiti di aggiustamento. Non esistono lama materiale e dito materiale che si possano scontrare. Il fatto è che la materia non esiste del tutto. Come si legge in Scienza e Salute: “Non vi è né vita, né verità, né intelligenza, né sostanza nella materia. Tutto è Mente infinita e la sua infinita manifestazione, perché Dio è Tutto-in-tutto. (pag. 468:11-14).

Il dolore e la sensazione di svenire scomparvero, ma furono sostituiti da una sensazione di formicolio alla punta del dito. Avevo bisogno di una doccia prima di cena, così chiusi gli occhi, tolsi il guanto e avvolsi la mano in una bandana pulita.  Non volevo che nemmeno un colpo d’occhio alla ferita mi tentasse ad avere meno fiducia nell’Amor divino. Continuai a dichiarare la nullità della materia e della legge materiale, e la totalità del bene. Entrai nella doccia senza guardare il dito.

Nel tempo di fare la doccia e asciugarmi, la bandana era a terra, il formicolio passato e non c’erano tracce di sangue sull’asciugamano o nella doccia. Andai avanti a preparare la cena e svolsi le altre incombenze previste. Non vidi mai segni di indolenzimento, lividi o danno alcuno, sebbene il dito del guanto che avevo indossato avesse uno squarcio.

Mary Baker Eddy scrive: “Quando accade un incidente, voi pensate o esclamate: «Mi sono fatto male!». Il vostro pensiero è più potente delle vostre parole, più potente dell’incidente stesso, per dare realtà alla lesione”.

“Fate ora il contrario. Dichiarate che non siete leso e comprendetene il perché, e vedrete che i buoni effetti che ne seguiranno saranno esattamente in proporzione alla vostra incredulità nella fisica e alla vostra fedeltà alla metafisica divina – alla fiducia in Dio in quanto Tutto, come le Scritture dichiarano che Egli è” (Scienza e Salute, pag. 397:14-23). 

Sono grata per le molte guarigioni che ho avuto negli anni di ferite, malattie, sofferenza, lavoro e problemi di relazioni. Questa guarigione mi dà la certezza che assumere una posizione risoluta, radicale e immediate contro la paura – contro la suggestione che la materia o un incidente siano reali – e a favore di Dio infinito, il bene, può prevenire gli effetti di un incidente.

Susan Moller
Greenfield, New Hampshire, USA

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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