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Problema cronico guarito mediante una preghiera persistente

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 6 marzo 2018

Originariamente pubblicato sul numero di settembre 2016 de The Christian Science Journal


Alcuni anni fa mi comparve una macchia sul viso che anziché scomparire aumentò di dimensioni. Sebbene non sentissi alcun dolore, era evidente e antiestetica, cosa che mi turbava molto. Per risolvere il problema, pregai e lavorai con diversi practitioner della Scienza Cristiana per un lungo periodo.

Ero terrorizzata dalla terribile immagine che vedevo ogni volta che mi guardavo allo specchio, e anche quando non mi specchiavo, mi sentivo estremamente a disagio. Un momento cruciale fu quando il mio dentista mi mise in guardia e mi spaventò attribuendo un nome preciso al problema e insistendo sulla necessità di occuparmene.

Sebbene stessi pregando per risolvere il problema, per la maggior parte del tempo mi lasciavo prendere dall’ansia. Decisi quindi di darmi da fare per pregare e ascoltare Dio con sincerità, smettendo di lasciare spazio al libero sfogo ai terribili pensieri che intrattenevo per la maggior parte del tempo.

Mi rivolsi nuovamente ad un practitioner della Scienza Cristiana che accettò di lavorare con me. Lessi molti articoli e testimonianze di guarigioni di problemi simili che mi furono di aiuto. Ma ciò che davvero acquisii grazie allo studio e alla preghiera fu la certezza che Dio era completamente buono e che io ero veramente il riflesso spirituale di Dio. Non ero una mortale o una combinazione di spirito e materia. Ero interamente spirituale e sebbene il problema sembrasse reale, non faceva veramente parte di me. Arrivai al punto di non notarlo più perché mantenevo il pensiero fisso su Dio e su ciò che stavo conoscendo della mia vera identità come riflesso di Dio. Ci vollero un po’ di disciplina e di sforzi consacrati.

Piano piano la macchia si rimpicciolì fino a scomparire del tutto alcuni anni fa senza più tornare. Sebbene io sia molto grata per questo, il grande insegnamento che ne ho tratto è la gioia intima che si prova quando si sa di essere amati da Dio.

Mi viene in mente un inno dell’Innario della Scienza Cristiana che amo molto, il 412. Una strofa in particolare ha per me un grande significato:

“Egli viene per darti gioia invece di desolazione
e bellezza invece delle ceneri degli anni svaniti;

piena compensazione per ogni lacrima,
per darti fiducia invece delle tue paure”.

 (Rosa M. Turner, © CSBD, traduzione letterale)

Ora sono più capace di affrontare i problemi faccia a faccia per risolverli, invece di scappare. Questa è stata senza dubbio una guarigione grazie alla Scienza Cristiana che mi ha lasciato la consapevolezza e la fiducia nel fatto che non ci sono due creazioni, una spirituale e una materiale. Dio è l’unica causa e l’unico creatore.  

Karen McCoy
Boston, Massachusetts, USA

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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