Circa due anni fa, mi trovavo a giocare a casa di un amico. Stavamo costruendo dei ponti sulla palude nel bosco dietro casa sua, con tronchi, bastoni, pietre, e qualsiasi cosa riuscissimo a trovare. Una volta finito, ci dirigemmo verso casa.
Allora non sapevo che ci fosse un tavolo di legno da esterno, rovesciato e senza gambe, con dei chiodi sporgenti verso l’alto. Non si vedeva, perché era nascosto dalle foglie. Camminai sopra uno di questi chiodi e pensai che avesse solo bucato la scarpa, ma quando alzai il piede vidi molto sangue sul tavolo. Appena lo vidi, il piede cominciò a farmi male e io cominciai a urlare.
Zoppicai fino a casa del mio amico e urlai più forte perché il padre mi sentisse e venisse ad aiutarmi. Infatti corse a vedere cos’era successo. Quindi tornò dentro a prendere un po’ d’acqua per lavarmi il piede. Mentre succedeva tutto questo, io pensavo: “Sto bene, sono perfetta. Sono sempre perfetta, come Dio, sotto ogni aspetto”.
Dopo che mi ebbe pulito il piede, chiamò i miei genitori. Sa che siamo Scientisti Cristiani, perciò non applicò medicinali sulla ferita. Mia mamma arrivò subito (abitiamo dall’altra parte della strada) e mi aiutò a tornare a casa. Mi disse che stavo sempre camminando con Dio.
Quando fummo a casa, mio fratello maggiore mi cantò alcuni inni e tutti pregammo. Questo mi fece sentire molto più tranquilla di prima. Parlammo di come niente e nessuno possa impedirmi di camminare con Dio. Questo mi aiutò molto.
Il dolore scomparve velocemente. Mia mamma mi mise un cerotto. Circa un’ora dopo che ero tornata a casa, mi sentii sicura di poter camminare normalmente. Uscii a giocare con i miei amici senza provare alcun dolore.
Tre o quattro giorni dopo la ferita era completamente sparita. Non mi ricordo nemmeno quale piede fosse, anche se la scarpa ha ancora il buco!