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Come opporsi alle sommosse e ai saccheggi in Gran Bretagna

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 11 agosto 2011

Tradotto da The Christian Science Monitor, 11 agosto 2011


Mentre aumenta il numero di città della Gran Bretagna coinvolte in violenti tumulti, molti si chiedono perchè tutto questo stia succedendo - e perchè ora. Sebbene inizialmente la rivolta sia scoppiata a causa di un inseguimento con sparatoria e un morto da parte della polizia nella zona londinese di Tottenham, attualmente si tende a ritenere che essa sia ampiamente scollegata da tale evento scatenante. Vi sono preoccupazioni riguardanti le disparità economiche, ma i cittadini britannici sono rimasti sconvolti in particolare dai commenti dei giovani saccheggiatori, che dicevano che la loro unica motivazione era di riuscire a portare via qualcosa nell’eccitazione dovuta al lancio di bombe carta ed ai saccheggi.

Secondo il Dottor James Thompson dell’Università di Londra, gli assalti creano una situazione in cui l’anonimato contribuisce a portare a scelte sbagliate: “il senso morale è inversamente proporzionale al numero di osservatori. Nel caso di un consistente numero di persone, vi è un maggior senso di anonimato, e in pratica ognuno può fare ciò che vuole”. La BBC riporta: “Gli psicologi sostengono che una persona perde la propria identità morale quando fa parte di un gruppo numeroso, e l’empatia e i sensi di colpa – qualità che ci impediscono di agire da criminali – si riducono”.

I cittadini preoccupati si recano per le strade d’Inghilterra per tentare di fermare la violenza e per aiutare a risistemare il caos lasciato dai saccheggiatori. In questo periodo mi trovo in visita in Gran Bretagna, e avendo lavorato qui diverse volte nel corso degli anni, amo questo paese e la sua gente e sento un profondo desiderio di fare qualcosa. Tuttavia, indipendentemente da dove viviamo, possiamo aiutare nello sforzo di ristabilire l’ordine unendoci in preghiera per coloro la cui proprietà o la cui vita è rimasta vittima dei saccheggiatori. In particolare possiamo assumere una posizione mentale a favore dell’identità spirituale di ogni persona – un’identità che non viene influenzata dalla mentalità che caratterizza le bande di teppisti.

La Bibbia contiene storie di persone che hanno scoperto che la loro identità proviene direttamente da Dio, Amore divino. Forse l’esempio più significativo di questo più chiaro senso di identità si trova nella storia dell’apostolo Paolo, che cominciò col perseguitare i Cristiani. Si potrebbe dire che Paolo fosse influenzato da questa mentalità da teppista, volta a scovare i seguaci del Cristianesimo e a mandarli a morte. In effetti, era sulla via per Damasco in una di queste missioni con lo scopo di trovare e uccidere cristiani, quando rimase senza vista a causa di una luce accecante, ovvero una nuova comprensione della vera natura di Dio, il bene. Fu poi guarito sia dalla cecità fisica sia da quella morale, causa del desiderio che provava di perseguitare il prossimo in prima istanza.

In realtà, nessuno può perdere la propria identità morale. La nostra identità – chi siamo veramente – proviene direttamente dal nostro Padre-Madre Dio, l’unico creatore divino che mantiene ciascuno di noi nella consapevolezza divina come idea amata. Dio, che è il bene stesso, ha creato il Suo universo con l’unico ‘materiale’ che aveva sotto mano: la Sua stessa bontà. Questa bontà è innata, permanente e presente in ogni persona.

Quanto amiamo coloro che sono coinvolti nei subbugli? Li amiamo abbastanza da prendere posizione mentalmente in favore della loro bontà data da Dio, tanto da vederli come Lui li ha fatti veramente? Invece di scuotere la testa e definire questi atti come irragionevoli, possiamo comprendere che Dio, Mente divina, è sempre presente per  dirigere e reindirizzare coloro che sono coinvolti. Questa stessa Mente è presente per aiutare la polizia a proteggere la gente con saggezza e in sicurezza. Ed è presente per aiutare il governo a trovare con umiltà soluzioni a breve e lungo termine.

La nostra identità proviene dal nostro Creatore che è Amore, e nessuno può essere privato della vera moralità.

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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