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Il Giappone è nelle nostre preghiere

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 1 marzo 2011


Il mio cuore e le mie preghiere vanno oggi alla popolazione giapponese. Prego che possano sentire la presenza di un benevolo Padre-Madre Dio, nonostante l'immagine che li circonda. Prego perché siano convinti che la sofferenza non è una condizione umana determinata da un cosiddetto «atto divino» e che in mezzo ai boati dei terremoti e dello tsunami possano sentire la calma voce di Dio, che guida verso la salvezza.

Nel 1994, quando il terremoto di Northridge colpì la mia città in California, la certezza dell’amore di Dio quietò il mio pensiero e fui in grado di sentire cosa dovevo fare per mettere al sicuro me e gli altri. Questo mi sollevò l’umore e rafforzò la mia convinzione nella forza dell'Amore, un altro nome per Dio; mi permise inoltre di percepire le necessità delle altre persone ed esprimere la forza, la speranza e la consolazione che desideravano tanto trovare.

In momenti come quello trovo estremamente utile cominciare le mie preghiere da Dio, da una più profonda comprensione della Sua natura. Trovo rifugio nell’identificare Dio come un altro nome per il bene, e riconosco che per glorificare Dio la mia preghiera deve glorificare il bene. Questo aiuta a superare lo shock dovuto all’evento e ad arrivare direttamente al fatto che, come Principio divino, Dio governa perpetuamente per legge. Terremoti, tsunami, uragani e simili, suggeriscono un allontanamento da tale legge, ma la legge eterna di Dio rimane armoniosa, continua a dare la vita, ed è  impossibile da rovesciare.

Gesù Cristo insegnò che il regno dei cieli è a portata di mano, alla portata di tutti! Per arrivare a percepire questa certezza, la nostra preghiera deve iniziare con una visione talmente sublime di Dio, un Dio che è supremo, Amore puro, infinito, e onnipotente, che non possiamo essere ingannati a credere in una forza distruttiva che può opporsi a questo Principio misericordioso.

Nel suo libro di testo, Scienza e Salute con Chiave delle Scritture, Mary Baker Eddy spiega dove inizia la preghiera efficace. Scrive: «Per afferrare la realtà e l'ordine dell’essere nella sua Scienza, dovete cominciare col riconoscere Dio come il Principio divino di tutto ciò che realmente esiste. Spirito, Vita, Verità e Amore si uniscono in uno — e sono i nomi biblici per designare Dio. Tutta la sostanza, l'intelligenza, la saggezza, tutto l'essere, tutta l'immortalità, la causa e l’effetto appartengono a Dio» (p. 275:12-19). Riconoscere che tutta la sostanza e l’intelligenza, tutta la causa e l’effetto derivano da Dio, calma le tempeste del pensiero e delle forze distruttive, proprio come fece per Gesù. Rivolgersi all’Amore divino per trovare saggezza, ci guida in ogni passo, e dà uno scopo ad ogni passo, lasciando un’impronta indelebile che altri possono seguire. Questa preghiera potente riduce al silenzio ogni affermazione contraria.

Nei giorni a venire, gli abitanti della regione dell’«anello di fuoco» del Pacifico più spesso colpita da terremoti e tsunami meritano tale garanzia. Troppo spesso, le vittime di disastri vengono accusate di «essersela cercata», imputando loro la responsabilità di causa ed effetto. Questo non è vero! Non è in linea con la promessa di Gesù del regno dentro di noi. Neanche Dio, Padre e Madre, etichetta i suoi figli, e siamo tutti figli di Dio, come colpevoli o come vittime. Ogni idea di Dio è preziosa e apprezzata, perché Dio forma ogni idea a Sua immagine e somiglianza.

Oggi la mia preghiera va ad ogni persona in quella regione e in altre regioni di conflitto affinché possano ascoltare la guida di Dio, percepire l’amore di Dio, vivere la grazia di Dio. È un loro diritto divino, un fatto che nessun terremoto, tsunami, minaccia di fusione nucleare o incendio ha il potere o la presenza di rovesciare! 

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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