Un giornalista televisivo di una tv locale ha rivolto questa domanda ai passanti. La maggior parte della gente ha risposto che la Pasqua è una festa nazionale, un fine settimana lungo e un giorno di ferie per approfittare per una gita fuori porta, mentre altri hanno risposto che Pasqua significa uova di cioccolato e torta pasqualina. Altri ancora hanno menzionato un significato religioso ed una donna ha detto che per lei Pasqua significa tristezza, un periodo di lutto: Cristo Gesù era stato crocefisso, il suo Signore aveva sofferto ed era morto. Per lei, era una tragedia.
Anche io la pensavo così fino a quando ho realizzato che concentrare il pensiero solamente sulla crocifissione vuol dire perdere di vista il vero significato della Pasqua. La croce è stata solo una parte dell’esperienza di Gesù e non è stata la fine della storia: la vita di Gesù non era stata distrutta. Mentre si trovava nei confini di un sepolcro dalle pareti di pietra, egli stava dimostrando per tutto il mondo che Dio è la Vita dell’uomo; che la vita dell’uomo non può venir estinta e che l’uomo, l’immagine di Dio, è l’espressione immortale della Vita.
La resurrezione di Gesù dalla tomba lo conferma. Mostra che l’uomo ha il dominio, conferitogli da Dio, su odio, dolore e morte. Gesù li vinse dimostrando così che l’uomo vero è immortale ed imperituro.
La parola Pasqua è simile alla parola latina aurora, che significa alba. Per me questo descrive benissimo la resurrezione trionfante di Gesù. Quando la comprensione spirituale della Vita eterna albeggiò nuovamente per lui, egli si erse ad un più alto, più fulgido stato di pensiero ed azione. Questa luce del Cristo, Verità, portò a Gesù la libertà dalla morte e dalla tomba, e libera anche noi. Attraverso la Scienza della Cristianesimo, ci viene mostrato come ciò venga compiuto.
Il libro di Malachia nella Bibbia offre questa promessa: “…per voi che temete il mio nome si leverà il sole della giustizia, e la guarigione sarà nelle sue ali” (Malachia 4:2). Quando consentiamo alla luce del Cristo, Verità, di dissipare i mali mortali e le limitazioni che ci troviamo ad affrontare, ne veniamo sollevati al di fuori. Ci innalziamo al di sopra della credenza di vita ed intelligenza come esistenti nella materia e limitate ad essa e troviamo che la nostra vita migliora e guarisce. Percepiamo le possibilità illimitate che ci appartengono perché siamo uno con Dio—la fonte di bontà e vita infinite. Quale gioia ne deriva!
Questa Pasqua, che i nostri pensieri siano ricolmi di allegria, non di tristezza. Commemoriamo la gloriosa resurrezione del nostro Maestro e celebriamo la sua potente vittoria sulla croce e sulla tomba. La sua conquista ricca di ispirazione ci dà speranza, ma più di questo, il suo esempio dà la prova che l’uomo, come immagine di Dio, ha vita eterna.
Beverly Goldsmith
Clontarf, Queensland, Australia