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La Mente divina non è mai “assente”

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 10 settembre 2015

Originariamente pubblicato sul numero di luglio 2015 de The Christian Science Journal


Più di un anno fa, cominciai a soffrire di momenti in di perdita di conoscenza, ma sebbene non fossero dolorosi e non ne avessi memoria una volta passati, mi spaventava l’idea di rimanere scollegato dalla mia reale consapevolezza, la Mente divina, anche per un solo istante – cosa che in realtà non mi poteva succedere. Per prudenza smisi di guidare e di frequentare eventi sociali finché non fui completamente libero da quelle che apparivano delle interruzioni mentali.

Pregai per comprendere che non potevo venire trascinato nel senso onirico di poter essere “assente” perché non esistono vuoti nella consapevolezza divina. Così, nonostante l’evidenza fisica, sapevo di essere in grado di non farmi impressionare da quella che sembrava delinearsi come una condizione preoccupante.

Pregai inoltre per riconoscere che nessuna sensazione di paura poteva offuscare la mia comprensione di dominio vero e inalterato e cominciai ad esaminare l’importanza della seguente citazione, tratta da Scienza e Salute con Chiave delle Scritture di Mary Baker Eddy: “Talvolta siamo indotti a credere che le tenebre siano reali quanto la luce; ma la Scienza afferma che le tenebre non sono altro che un senso mortale di mancanza di luce, e al suo apparire le tenebre perdono la parvenza di realtà” (pag. 215:17-20).

Questi blackout continuarono per circa un mese, e sebbene le interruzioni mentali fossero diventate meno frequenti, divenni insofferente alla persistenza del problema. Chiesi allora aiuto ad un practitioner della Scienza Cristiana e, grazie al suo lavoro, in pochi giorni mi risvegliai completamente dal sogno – e il disturbo scomparve; ciò che mi apparve fu la consapevolezza della mia costante unità con Dio, e questo fatto non poteva subire interruzioni.

Durante tutta questa esperienza, conclusasi un anno fa, trovai grande incoraggiamento nella dichiarazione di Mary Baker Eddy contenuta in Retrospezione e introspezione: “…l’armonia dell’uomo non può essere invasa più di quanto non possa essere invaso il ritmo dell’universo…” (pag. 61:11-13). Pregai costantemente per riconoscere che la mia armonia non poteva venire minacciata e che nulla poteva derubarmi del normale ritmo della mia vita.

Sono profondamente grato per quella che per me ha rappresentato una guarigione di riferimento e per essere stato testimone dell’infallibile applicazione della Scienza divina in molti capitoli del mio viaggio spirituale.

Jim Baker

Laguna Hills, California, USA

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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