Coloro che ricordanogli esordi della televisione (all’incirca nei tardi anni ’40)—con le sue minuscole trasmissioni in bianco e nero, spesso sfocate e offuscate—potrebbero rimanere stupefatti dagli enormi schermi piatti ad immagini digitali di oggi. Il cambiamento verso le trasmissioni in alta definizione digitale (HD) segna un passo importante nell’avanzamento della tecnologia. I telespettatori vedono ora molto più accuratamente di quanto si pensasse fosse possibile.
Il termine “HD” mi è tornato utile ultimamente pensando ad alcuni concetti spirituali. Perché non vedere me stesso “in HD”—con precisione spirituale assoluta, totale accuratezza ed esatta nitidezza? Da studente della Scienza Cristiana, ho imparato che questo è il modo in cui Dio mi vede veramente: il primo capitolo della Genesi nella Bibbia narra che Dio ci ha fatti completamente buoni, a Sua immagine e somiglianza.
Quindi, alla luce di questo concetto, come descrivi di solito te stesso o gli altri? Si può cedere alla tentazione di lasciarsi distrarre da un fiume di parole accompagnate dal termine “non” come non guarito, non necessario, non occupato o addirittura non amato. Oppure da quelle parole introdotte dal suffisso “s” come sconnesso, scoraggiato o scontento. Le mie battaglie generalmente riguardano anche quelli che definisco i “terribili troppo”, quando etichetto me stesso o gli altri come troppo vecchi (oppure troppo giovani), troppo ricchi (oppure troppo poveri) o peggio di tutto, quando uso l’espressione “troppo tardi”, come “è troppo tardi per cambiare opinione”.
Sto imparando che posso identificarmi come spirituale, non come una mera collezione di limitazioni e difetti. Quando inizio col pregare per vedere più chiaramente la natura di Dio, sono in grado di vedere me stesso più chiaramente, perché sono il riflesso di Dio. Non è mai troppo tardi per sostituire con la corretta visione spirituale la sua opposta idea errata che sta causando confusione e sofferenza.
Molti anni fa, vidi il musical intitolato Godspell che includeva una canzone dal titolo “Giorno per Giorno” che mi aiuta a riassumere tutto questo. Nel testo si trova questa espressione di devozione: “per vederti più chiaramente, amarti con più fervore, seguirti più da vicino, giorno per giorno”. Pregare per vedere Dio con maggior precisione quotidianamente e in ogni momento, può avere degli effetti profondi. Mentre ci ripuliamo dai nostri pregiudizi su Dio, automaticamente distogliamo l’attenzione dall’idea di essere separati dalla cura di Dio e rimettiamo a fuoco la nostra immagine sfocata . Questa “più alta definizione” di Dio e dei Suoi figli, porta guarigione ad ogni tipo di distorsione riguardo agli affari, ai rapporti o alla tua salute.
Guardando in retrospettiva la mia vita dedicata allo studio della Scienza Cristiana, mi rendo conto che ciascuna delle mie molte guarigioni si è compiuta raggiungendo una visione ad “alta definizione” della mia identità. Per esempio, una volta mi sentivo molto scoraggiato in merito ad una fastidiosa sinusite che mi aveva costretto a letto e mi causava una respirazione estremamente faticosa. In quel momento, dovendomi definire, avrei detto di sentirmi “infelice”. Non mi sentivo per niente chiaro e nitido riguardo a chi fossi!
Per molti giorni avevo pregato con l’aiuto di un practitioner della Scienza Cristiana, ma i sintomi non mi davano tregua. Alla fine, dopo aver richiamato il practitioner per esprimergli la mia frustrazione, egli mi disse: “pregherò per te immediatamente: richiamami tra un quarto d’ora”. Lo richiamai due o tre volte e poi accadde qualcosa di veramente bello. Per la prima volta provai un senso di totale rinuncia al mio ego e con essa riuscii a distaccarmi da quel senso di paura attanagliante e dal voler tenere tutto sotto un falso senso di controllo.
Di fatto piansi, perché avevo compreso parte di quello che Gesù intendeva quando disse: “io non posso far nulla da me stesso… “ (Giovanni 5:30). Vidi chiaramente che non possedevo alcuna capacità personale per risolvere questo problema: Dio mi amava ed era il guaritore. Si potrebbe dire che “vidi me stesso in HD”. In quel momento mi addormentai svegliandomi mezz’ora dopo, completamente guarito. Mi alzai dal letto, mi lavai, mi vestii ed andai direttamente al lavoro, dal quale ero rimasto assente per oltre una settimana. Nessuna convalescenza fu necessaria, dovetti solo gioire.
Da quel momento, l’ispirazione derivata da questa guarigione è sempre rimasta con me.
Penso spesso all’affermazione contenuta in Scienza e Salute, dove Mary Baker Eddy scrive: “Queste vedute più chiare, più elevate, ispirano l’uomo a somiglianza di Dio a raggiungere l’assoluto centro e circonferenza del suo essere” (pag. 262:17). L’alta definizione sembra un’ispirata metafora per questa assicurazione. Sorprendente? Per niente. Non quando consideriamo che Dio ci ha sempre comunicato le sue belle idee nella più alta definizione possibile.