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Braccio rotto guarito velocemente

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 1 gennaio 2010

Tradotto dal Christian Science Journal, luglio 2009


Ho compreso che quando Gesù Cristo disse ai suoi discepoli di guarire i malati non fu solo un suggerimento, ma un ordine e tale direttiva è valida oggi come lo era 2000 anni fa. Mary Baker Eddy descrisse il Cristo che Gesù dimostrò in modo completo come: «…la vera idea che annunzia il bene, il messaggio divino di Dio agli uomini, che parla alla coscienza umana» (Scienza e Salute con Chiave delle Scritture, pag. 332). Il Cristo ci parla anche oggi.

All’inizio dei miei studi universitari appresi un’importante lezione sull’ascoltare e seguire i messaggi del Cristo. Una sera giocavo a calcio in cortile con i ragazzi del vicinato, era tardi e molto buio, ma continuammo a giocare. Improvvisamente, mentre correvo per fare gol, caddi pesantemente e sentii qualcosa spezzarsi quando il braccio destro toccò il suolo:   sdraiato lì, potevo sentire l’estremità dell’osso contro la pelle. Il primo pensiero fu che mi ero rotto il braccio. Il secondo fu: «e tu lo guarisci». Fui sorpreso da questo messaggio, ma la mia risposta fu immediata e determinata: «Sì, lo farò». Fin da bambino avevo frequentato la Scuola domenicale della Scienza Cristiana, e avevo imparato che siccome Dio è Spirito e perfetto, e poiché io sono fatto a Sua immagine e somiglianza, sono spirituale e perfetto. Sapevo che questo fatto spirituale poteva guarire.

Senza spiegare ai compagni la gravità dell’incidente, entrai in casa. I miei genitori stavano leggendo in sala. Augurai loro la buona notte e andai a dormire senza raccontare nulla. Mi sdraiai sul letto con un cuscino in più sotto il braccio rotto. Con l’altra mano presi Scienza e Salute e lessi la prima frase dell’enunciato scientifico dell’essere a pagina 468, che dichiara: «Non vi è né vita, né verità, né intelligenza, né sostanza nella materia». Decisi di ponderare quest’unica frase finché non ne avessi compreso a fondo il significato.

Non molto più tardi mi addormentai. La mattina seguente saltai giù dal letto e corsi in cucina per la colazione. Riempii una ciotola di cereali e solo mentre mi dirigevo verso il frigo per prendere il latte, mi ricordai del braccio:   ogni cosa sembrava normale, niente dolore, niente osso contro la pelle. Il mio primo pensiero fu: «Ecco cos’è la Scienza Cristiana – capace di guarire velocemente. Dovrebbe sempre essere così». Raccontai a mia madre della guarigione. Non si sorprese affatto della velocità della guarigione perché attraverso il suo studio e la pratica della Scienza Cristiana è giunta ad aspettarsi che qualsiasi cosa possa essere guarita con un trattamento della Scienza Cristiana.

Ripensando a questa guarigione ho capito che era il Cristo che mi parlava mentalmente a dire: «e tu lo guarisci». Rispondere: «Sì, lo farò», e rivolgersi alla verità dell’essere, riconoscere che il Cristo era con me, garantì la guarigione del braccio. Questa guarigione avvenne più di 40 anni fa e da allora non ho mai avuto alcun problema con il braccio.

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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