Ho compreso che quando Gesù Cristo disse ai suoi discepoli di guarire i malati non fu solo un suggerimento, ma un ordine e tale direttiva è valida oggi come lo era 2000 anni fa. Mary Baker Eddy descrisse il Cristo che Gesù dimostrò in modo completo come: «…la vera idea che annunzia il bene, il messaggio divino di Dio agli uomini, che parla alla coscienza umana» (Scienza e Salute con Chiave delle Scritture, pag. 332). Il Cristo ci parla anche oggi.
All’inizio dei miei studi universitari appresi un’importante lezione sull’ascoltare e seguire i messaggi del Cristo. Una sera giocavo a calcio in cortile con i ragazzi del vicinato, era tardi e molto buio, ma continuammo a giocare. Improvvisamente, mentre correvo per fare gol, caddi pesantemente e sentii qualcosa spezzarsi quando il braccio destro toccò il suolo: sdraiato lì, potevo sentire l’estremità dell’osso contro la pelle. Il primo pensiero fu che mi ero rotto il braccio. Il secondo fu: «e tu lo guarisci». Fui sorpreso da questo messaggio, ma la mia risposta fu immediata e determinata: «Sì, lo farò». Fin da bambino avevo frequentato la Scuola domenicale della Scienza Cristiana, e avevo imparato che siccome Dio è Spirito e perfetto, e poiché io sono fatto a Sua immagine e somiglianza, sono spirituale e perfetto. Sapevo che questo fatto spirituale poteva guarire.
Senza spiegare ai compagni la gravità dell’incidente, entrai in casa. I miei genitori stavano leggendo in sala. Augurai loro la buona notte e andai a dormire senza raccontare nulla. Mi sdraiai sul letto con un cuscino in più sotto il braccio rotto. Con l’altra mano presi Scienza e Salute e lessi la prima frase dell’enunciato scientifico dell’essere a pagina 468, che dichiara: «Non vi è né vita, né verità, né intelligenza, né sostanza nella materia». Decisi di ponderare quest’unica frase finché non ne avessi compreso a fondo il significato.
Non molto più tardi mi addormentai. La mattina seguente saltai giù dal letto e corsi in cucina per la colazione. Riempii una ciotola di cereali e solo mentre mi dirigevo verso il frigo per prendere il latte, mi ricordai del braccio: ogni cosa sembrava normale, niente dolore, niente osso contro la pelle. Il mio primo pensiero fu: «Ecco cos’è la Scienza Cristiana – capace di guarire velocemente. Dovrebbe sempre essere così». Raccontai a mia madre della guarigione. Non si sorprese affatto della velocità della guarigione perché attraverso il suo studio e la pratica della Scienza Cristiana è giunta ad aspettarsi che qualsiasi cosa possa essere guarita con un trattamento della Scienza Cristiana.
Ripensando a questa guarigione ho capito che era il Cristo che mi parlava mentalmente a dire: «e tu lo guarisci». Rispondere: «Sì, lo farò», e rivolgersi alla verità dell’essere, riconoscere che il Cristo era con me, garantì la guarigione del braccio. Questa guarigione avvenne più di 40 anni fa e da allora non ho mai avuto alcun problema con il braccio.
Corpus Christi, Texas, USA