Dando un'occhiata a qualunque quotidiano, rivista o programma televisivo, si è portati a pensare che la malattia sia una componente inevitabile della vita, che non ci si debba chiedere se, ma quando si avrà bisogno delle più recenti medicine per tenere a bada tutta una serie di malattie. Ultimamente si tende a mettere in discussione la commercializzazione aggressiva dei medicinali, e questa è una buona notizia. Inoltre coloro che operano nel campo medico hanno cominciato a mettere in discussione anche i supposti benefici legati alla presentazione continua di immagini e descrizioni relative alle malattie. Per esempio, nello spazio su The New York Times dedicato ad una rubrica intitolata «Room for Debate» [Spazio al dibattito] del 4 agosto 2009, Marcia Angell, un'esperta conferenziera nel campo della medicina sociale che lavora alla scuola medica di Harvard, ha scritto: «Le pubblicità di medicinali presentate direttamente ai consumatori ottengono esattamente lo scopo prefissato, ovvero l'incremento delle vendite da parte delle case farmaceutiche. Sempre più tale obiettivo viene raggiunto pubblicizzando le malattie oltre ai relativi rimedi. Se l’industria farmaceutica riesce a convincere gente essenzialmente sana e normale che anche piccoli problemi di salute richiedono trattamenti medici a lungo termine, il mercato cresce».
Gli Scientisti cristiani devono affrontare in modo particolare la suggestione tipica di questi tempi dell'inevitabilità della malattia. Questa suggestione ipnotica cerca di arrestare la crescita spirituale e di instillare uno stato mentale di paura e impotenza, persino nella mente di coloro che tramite lo studio e la pratica della Scienza Cristiana sanno che non solo la malattia non è inevitabile, ma è anche fondamentalmente irreale. Mary Baker Eddy, che scoprì la Scienza Cristiana, scrisse: «L'egoismo e il sensualismo vengono coltivati nella mente mortale da pensieri che ricorrono sempre a noi stessi, dalle conversazioni intorno al corpo e dall'aspettativa di trovare in esso perpetuo piacere o dolore; e questa educazione è a scapito dello sviluppo spirituale. Se rivestiamo il pensiero di vesti mortali, esso dovrà perdere la sua natura immortale» (Scienza e Salute, pag. 260).
Se queste suggestioni non vengono affrontate con coerenza, potremmo ritrovarci senza volerlo a temere malattie contagiose o legate alla vecchiaia, oppure a tendere ad autodiagnosticare un qualunque disturbo. Potremmo classificare alcune malattie come più difficili da guarire di altre e potremmo chiederci cosa faremmo se dovessimo contrarre una malattia mortale. Potremmo persino arrivare a chiederci se sia sicuro affidarci alla guarigione spirituale per noi stessi e per i nostri figli.
Questi non sono i nostri pensieri! Possediamo l'autorità Cristica di bandirli per il fatto che non provengono da Dio, l'unica Mente infinita. In realtà non esiste alcuna classificazione delle malattie, proprio perché in realtà non esiste alcuna malattia. Tutti i tipi di malattia, che siano esse croniche, acute, ereditarie, infettive o terminali, perdono il loro potere di spaventarci quando comprendiamo che non possono modificare nulla. Ogni nome di malattia diviene uno «pseudonimo» quando riconosciamo che il suo vero nome è «nulla».
La supposizione assai diffusa che la malattia sia un risultato scontato scaturisce da un’altra supposizione, ancora più diffusa, secondo la quale viviamo nella materia e siamo soggetti a leggi materiali. La Scienza Cristiana sfida questa supposizione di base. Partendo dalla premessa che la Vita è Dio, e che Dio è tutto, essa insegna che l'uomo, come creazione spirituale di Dio, sia maschio che femmina, non è un vagabondo sventurato in un mondo materiale, né una vittima delle circostanze. La vita dell'uomo non è fragile o vulnerabile. La sua salute non è uno stato della materia, ma della consapevolezza spirituale. Mary Baker Eddy scrisse: «La vera consapevolezza è la vera salute» (Miscellaneous Writings 1883–1896, pag. 298).
In cosa consiste questa vera consapevolezza? È la consapevolezza del bene, di Dio con noi. Consapevoli della bellezza dell'Anima divina, della purezza dello Spirito divino, della gentilezza dell'Amor divino, della stabilità e dell'ordine perfetto del Principio divino, dell'intelligenza della Mente divina, non possiamo allo stesso tempo avere consapevolezza del disordine e della malattia. Contrariamente all'opinione comune, la salute è inevitabile, non la malattia. La salute è inevitabile perché Dio è unico, infinito e indivisibile. Inoltre Dio si afferma eternamente con gioia dichiarando: «IO SONO QUELLO CHE SONO».
La mente mortale, o mente umana, e il suo stato oggettivo, o materia, sostengono di imitare quest'asserzione con continue rivendicazioni di potere e di realtà affermando: «Io sono potente; io sono bello; io sono attivo; io sono intelligente». Ma queste affermazioni sono accompagnate da dichiarazioni più cupe: «Io sono fragile; io sono vecchio; io sono malato». Cos'è dunque questo «Io»? Non è l'uomo creato da Dio. Questo uomo, l'unico uomo reale, è creato da Dio a Sua immagine e somiglianza, e non può mai divenire qualcosa di meno della Sua espressione perfetta e completa. L'uomo (e la donna) della creazione di Dio, ovvero la nostra vera identità spirituale, non ha una mente personale, vulnerabile nei confronti di suggestioni ripetute secondo le quali la vita potrebbe essere soggetta a malattia o essere distrutta in qualsiasi momento.
Non è facile nuotare contro la corrente delle opinioni umane, in particolare quando la maggior parte della gente parte dalla premessa che la materia e la malattia costituiscano la realtà ultima. Mary Baker Eddy lo sapeva fin troppo bene. Essa notò: «Attualmente i mortali progrediscono lentamente per paura di essere considerati ridicoli» (Scienza e Salute, pag. 68). Tuttavia, è illogico credere che Dio guarisca il malato solo tramite mezzi spirituali? Gesù dimostrò che la guarigione spirituale non era ridicola, ma sublimemente logica. Mary Baker Eddy dichiarò: «Gesù dimostrò l'incapacità della corporeità, come anche la capacità infinita dello Spirito, aiutando così il senso umano erroneo a sfuggire alle proprie convinzioni e a cercare salvezza nella Scienza divina» (Scienza e Salute, pag. 494). Gesù riconobbe che il corpo non era un agente indipendente che prende le proprie decisioni e delinea le proprie condizioni. Tutto il potere, l'autorità e l'azione appartengono a Dio, Spirito. Non vi è nulla di troppo difficile per Dio. Nulla esiste al di fuori del Suo infinito controllo. Riconoscere questo fatto bandisce la paura e ci ricolma della convinzione che è completamente sicuro affidare la nostra vita a Dio.
Prima delle scoperte scientifiche di qualche secolo fa, chiunque avesse dichiarato che la terra era rotonda, era in minoranza. L'opinione comune ritenne fermamente per lungo tempo che, in base a quello che gli occhi potevano chiaramente vedere, la terra era piatta. In ogni caso, quella credenza comunemente accettata non appiattì certamente la terra. Nessuno dovette disporre affinché la terra piatta fosse trasformata in una terra sferica. Nessuno dovette sistemare quella piatta. A mano a mano che l'opinione comune lasciò il posto a ciò che era sempre stato vero, gradualmente ci si avventurò alla scoperta delle nuove bellezze e della vastità della terra, non temendo più di poter improvvisamente precipitare in qualche abisso immaginario. Oggi, chiunque dovesse insistere sul fatto che la terra sia piatta, sarebbe considerato ridicolo. Cosa è cambiato? Non la terra, ma il pensiero riguardo ad essa.
In modo analogo, la Scienza Cristiana sta modificando il pensiero umano riguardo al corpo. Questa Scienza più elevata presenta un concetto completamente nuovo del corpo: un corpo che non è composto da cellule o organico. Questo vero corpo, ovvero l'Identità spirituale dell'uomo, è interamente composto di qualità spirituali. Tali qualità non possono essere attaccate, compromesse, esaurite o distrutte. Siccome questo è vero, colui che guarisce tramite la Scienza Cristiana non tratta un corpo materiale malato, ma dei concetti erronei riguardo alla natura del corpo. Questo nuovo concetto di corpo (come la scoperta che la terra è una sfera) sta lentamente rimpiazzando il falso concetto di corpo generalmente accettato (come la falsa credenza in una terra piatta). Mary Baker Eddy indicò l'inevitabilità di questo cambiamento mentale: «La credenza in una base materiale, da cui dedurre tutta la razionalità, sta cedendo lentamente all'idea di una base metafisica e sta distogliendo lo sguardo dalla materia e lo sta volgendo verso la Mente come causa di ogni effetto (Scienza e Salute, pag. 268).
Mary Baker Eddy disse dello Scientista Cristiano: «La sua medicina è la Mente – il bene onnipotente e sempre presente», e aggiunse: «Le preparazioni di Dio per i malati sono pozioni a base delle Sue stesse qualità. Le Sue cure sono antidoti per i disturbi della mente mortale e del corpo» (Miscellaneous Writings 1883–1896, pag. 268). Lo Scientista cristiano, dunque, non è colui che, come vuole un'opinione diffusa, non si rivolge ai medici né prende medicine. Gli Scientisti cristiani si rivolgono al grande Medico, ovvero Dio, che tutto sa, che tutto ama e che possiede tutta la saggezza. Inoltre essi fanno molto uso della medicina, l'unica vera medicina, ovvero la medicina della Mente divina. Gli unici effetti collaterali di questa medicina spirituale sono buoni, come un aumento di gioia, fiducia, altruismo e pazienza. La pratica della Scienza Cristiana non riguarda tanto ciò che gli Scientisti cristiani non fanno, quanto ciò che fanno. Gli Scientisti cristiani pregano, amano, gioiscono, guariscono! Queste «pozioni a base delle Sue stesse qualità» sono a disposizione di tutti i figli di Dio in ogni momento. Chiunque può permettersi questa medicina spirituale e quest'assistenza sanitaria spirituale. Infatti essa fa parte della ricca eredità spirituale di tutti in quanto figli dell'unico Dio che tutto ama, o Spirito divino.
Naturalmente tra questi figli vi sono anche i bambini. Essi non sono creature fragili o indifese. Non sono mai troppo giovani per comprendere e dimostrare tramite la guarigione spirituale la verità che li riguarda. Quando nostro figlio aveva nove anni si ammalò improvvisamente. Aveva forti brividi e febbre. Sebbene fosse avvolto in diverse coperte, continuava a tremare. Alla scuola domenicale della Scienza Cristiana aveva appreso che ogni suggerimento dell'errore, tra cui la malattia, può essere ribaltato per scoprire la verità, ovvero l'opposto spirituale. Perciò, quando mi disse: «Mamma, ho molto caldo e subito dopo ho molto freddo», gli chiesi di dirmi quale fosse l'opposto spirituale. Ci pensò un attimo, e poi mi disse in modo molto convinto: «Non sono nella materia, dove posso aver caldo o freddo». La logica brillante che scaturiva da quella dichiarazione mi colmò di gioia e la mia paura scomparve. Non dovetti convincerlo di nulla. Dio gli aveva parlato direttamente. Continuai a pregare, e 20 minuti dopo la sua temperatura era normale: era completamente guarito.
Quando la suggestione della malattia sembra come Golia, presuntuosa, arrogante, schiacciante, sia che provenga dalla televisione sia da una conversazione ascoltata, possiamo comportarci come Davide ed essere felici dell'opportunità di dimostrare qualcosa in più dell'onnipotenza di Dio. Quando Golia urlò le sue minacce, Davide gli disse: «Tu vieni a me con la spada, con la lancia e col giavellotto; ma io vengo a te nel nome dell'Eterno degli eserciti…» (1 Samuele 17:45). Bambini, adolescenti e adulti possono sfidare le paure che riguardano le condizioni del corpo con le loro «cinque pietre ben lisce» personali. Ecco alcuni esempi tra i quali si può scegliere:
La malattia non ha nomi spaventosi: il suo unico nome è nullità.
La malattia non ha posto: non è mai nel corpo, è solo una suggestione della mente mortale.
La malattia non ha causa: Dio è l'unica causa, ed Egli causa solo ciò che è bello, puro e buono.
La malattia non ha alcun decorso da seguire: solo il bene può progredire, e solo il bene ha forma e struttura.
La malattia non ha alcuna mente che creda in lei: l'unica Mente infinita è Tutto, e non conosce nulla di irragionevole o distruttivo, nulla di diverso da se stessa.
Possiamo dire insieme a Davide: «Nel giorno in cui temerò, io confiderò in te. Coll'aiuto di Dio celebrerò la sua parola; in Dio confido, e non temerò; che mi può fare il mortale?» (Salmi 56:3,4). Perché? Perché sappiamo già che il corpo in quanto carne non ha potere di agire contrariamente alla legge di Dio. E perché sappiamo già, grazie a una comprensione sempre maggiore di Dio e grazie alle prove date dalle guarigioni di cui abbiamo già fatto esperienza, che la malattia non è affatto inevitabile. La salute lo è!