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Far fiducia a Dio apre nuovi orizzonti

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 1 marzo 2010


«Per coloro che si appoggiano sull’infinito sostenitore, l’oggi è fecondo di benedizioni»: inizia così la prefazione di Scienza e Salute con Chiave delle Scritture di Mary Baker Eddy e dovetti leggerla e rileggerla più volte per comprenderne il significato. All’epoca in cui grazie a cari amici conobbi la Scienza Cristiana, non sapevo infatti cosa volesse dire avere fiducia. Cresciuta in una famiglia numerosa tra mille difficoltà, per cautelarmi dalle delusioni avevo imparato a contare solo sulle mie forze e a chiedere alla vita lo stretto necessario. Parole come «appoggiarsi» o «infinito sostenitore» mi risultavano quindi estranee; tanto lontano era per me il concetto di un Dio Padre-Madre che, con tenera sollecitudine, avvolgeva ogni suo figlio di amore e protezione. Se una parte di me guardava con diffidenza a questa nuova visione, sentivo però ancora più forte il desiderio di abbandonarmi ad essa, di conoscere e applicare nella pratica quotidiana la meravigliosa opportunità che a ciascuno di noi è data riconoscendosi come figli perfetti di Dio e manifestazione delle sue infinite qualità. Volevo veramente imparare con tutto il cuore a fidarmi della legge divina che opera per il bene, attiva in ognuno di noi e credetti di esserci un po’ riuscita, finchè mi si presentò la prima grande prova.

Il sogno mio e di mio marito era di abitare in una villetta nel verde e quando trovammo un ottimo acquirente per l’appartamento in cui vivevamo, il progetto di cambiare casa  prese  corpo. Purtroppo però, dopo tante ricerche ci convincemmo che, date le finanze di cui disponevamo, era meglio rinunciare.

Fu una practicioner della Scienza Cristiana a farmi comprendere che il vero ostacolo era invece la mia paura: temevo che il denaro per far fronte al mutuo mi sarebbe mancato, che fosse chiedere troppo ambire ad una casa indipendente con giardino, proprio io che ero cresciuta con otto fratelli in due stanze; e, non ultimo, temevo che mia figlia, disoccupata da tempo, non trovasse lavoro e fosse giusto garantire la sicurezza a lei, piuttosto di soddisfare quello che forse era solo un mio capriccio. In sintesi, a impedirmi di abitare la casa dei sogni era ancora la vecchia sfiducia , cui, nonostante lo studio costante della Bibbia e di Scienza e Salute, continuavo, senza rendermene conto, a restare ancorata.

Tra gli altri fu per me decisivo questo passaggio: «La felicità di abbandonare i falsi punti di vista e la gioia di vederli sparire: ecco la disposizione d’animo che contribuisce a far precipitare l’armonia finale» (Scienza e Salute, pag 324). Fu quel precipitare a colpirmi: significava che maturare una nuova comprensione non solo rende ricettivo il terreno alla realizzazione di un giusto progetto, ma ne accelera il compimento. Comprenderlo e sperimentarlo fu tutt’uno: due mesi dopo, mia figlia venne assunta in un’azienda sicura e poco dopo ci fu riferito che c’era una casa in vendita, al prezzo auspicato, che rispondeva perfettamente alle nostre esigenze! Abitiamo lì ancora oggi e posso dire con certezza che non è stato gravoso per il nostro bilancio assolvere al mutuo della casa e che vivere lì, godendo del giardino e dell’orto che ci rifornisce di frutta e verdura, riempie di gioia le nostri estati.

Sono trascorsi ormai parecchi anni, ma quella prima frase del libro di testo di Mary Baker Eddy, continua ad essere uno dei miei passi preferiti: è proprio vero, appoggiarsi sull’infinito sostenitore rende la nostra vita una sorgente ininterrotta di benedizioni!

Grazie , ancora grazie a Dio che ha grandi progetti per i suoi figli! E grazie a Mary Baker Eddy per aver voluto condividere con tutti noi la Scienza del Cristianesimo, il passe-partout che ci apre le porte alla conoscenza e all’amore divini.

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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