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Sintonizzati sugli angeli di Dio

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 1 gennaio 2010

Tradotto dal sito spirituality.com


Quasi ogni giorno mi capita di ricordare una frase che mi ripeteva mia madre quando ero piccola: «Ogni giorno ascolta un pensiero angelico. È Dio che te lo manda.» Certe volte alla sera, prima di coricarmi, penso: «Che messaggi angelici ho ricevuto oggi?»

Qualcuno può obiettare: «Come fai a sapere se stai ricevendo un pensiero angelico? E comunque, cosa sono esattamente gli angeli?»

Risponderei che Scienza e Salute con Chiave delle Scritture ha un modo concreto di descrivere gli angeli come «Pensieri di Dio che si comunicano all’uomo» (pag. 581:6-7) ed ho trovato che questi pensieri non si comunicano necessariamente attraverso parole, ma spesso sono sentimenti che avvertiamo nel profondo del cuore. Una cosa è certa: sono sempre buoni e amorevoli. Ho scoperto che un angelo, o messaggio di Dio, può essere anche una semplice e confortante sensazione che tutto è a posto, proprio ora.

L’amore di Dio è presente per ognuno di noi

Ma abbiamo forse un solo pensiero angelico al giorno a disposizione? Cristo Gesù ci fa intravedere la risposta a questa domanda. Quando avvertì che i suoi discepoli stavano preoccupandosi per lui prima della crocifissione, egli disse «Credi tu forse ch'io non potrei pregare il Padre mio che mi manderebbe in quest'istante più di dodici legioni d'angeli?» (Matteo 26:53). Dodici legioni, quindi 70.000 angeli!

Io credo che l’amore salvifico di Dio sia presente per ognuno di noi. Proprio come il sole emana i suoi raggi, così Dio emana i suoi angeli per ognuno di noi, incondizionatamente e in ogni momento. Ci avvolgono anche in questo preciso istante.

Una delle cose migliori che faccio giornalmente è di sviluppare un orecchio attento, perché Dio comunica costantemente con i Suoi figli. Quest’operazione richiede che io non mi coinvolga troppo con tutto il rumore di fondo dell’ambiente che mi circonda. Ho trovato che fare questo non solo è possibile, ma è essenziale. Infatti, per il mio modo di pensare, questo è ciò che l’apostolo Paolo intendeva quando ci disse «non cessate mai di pregare» (1 Tess. 5:17). Tenersi sintonizzati sugli angeli di Dio in ogni momento è un modo di pregare.

Dio mi aveva inviato uno specifico messaggio

Durante la mia vita ho avuto guarigioni per aver ascoltato i messaggi di Dio che mi hanno confortata e guidata. L’anno scorso mio marito, con cui ero stata sposata per 50 anni, venne a mancare improvvisamente. L’impatto di quest’esperienza mi portò a pregare profondamente per affrontare la mia tristezza e scoprii che innumerevoli angeli mi sorreggevano e consolavano, consentendomi di sentire la vicinanza di Dio.

Alcuni mesi dopo, le giunture alle gambe iniziarono a dolermi e stava diventando molto difficile muovermi. Un dolore costante e sordo mi accompagnava in qualsiasi cosa facessi. Girarmi nel letto o alzarmi dalla sedia sembravano movimenti quasi insopportabili. Questo disturbo iniziò ad avere un impatto su ogni aspetto della mia vita. Divenne la prima cosa che dovevo affrontare ogni mattina.

Un giorno, mentre raggiungevo Dio in preghiera, sentii: «Io sono tuo marito. Sono io a prendermi cura di te». Riconobbi questo pensiero come la parafrasi dell’affermazione «Poiché il tuo creatore è il tuo sposo; il suo nome è: l'Eterno degli eserciti» (Isaia 54:5). Capii che Dio mi aveva mandato questo specifico messaggio angelico. Mi avvertiva del fatto che avevo tollerato un fuoco a raffica di pensieri di paura; idee deprimenti su come proseguire da sola senza mio marito ad aiutarmi a prendere decisioni e con cui condividere esperienze. Inavvertitamente, credevo che la vita fosse diventata dolorosa e priva di gioia.

La mia vita aveva ancora significato

Ma attraverso la disperazione, gli angeli mi stavano dicendo che non sarei mai stata sola, perché Dio si stava prendendo cura di me per ogni mia necessità, come un marito al mio fianco. Iniziai ad espandere questo pensiero e realizzai che Dio stava gestendo e mantenendo ogni aspetto della mia vita. Così, gioiosamente dichiarai: «Dio è il mio datore di lavoro», «Dio è la mia guida per le finanze», «Dio è il mio compagno» e «Dio è la mia vita». La mia vita aveva ancora significato ed era ricolma di bene. Mi aggrappai giornalmente a questi pensieri salvavita (di fatto, ancora non passa giorno che queste idee non mi portino coraggio e pace).

In poco tempo notai che mi muovevo più liberamente fino a quando svanirono il dolore sordo e la sofferenza che avevo provato. Ricominciai persino a fare le passeggiate che non ero riuscita a fare per parecchi mesi. Anche la sofferenza residua nella mia coscienza svanì. Questa esperienza è un perfetto esempio di quanto vicini ci siano gli angeli. Dobbiamo solo riceverli con un cuore ricettivo. Essi riverseranno nella nostra coscienza le verità che abbiamo bisogno di sentire.

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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