Era inizio febbraio e da pochi mesi ero vedova. Mentre mi recavo verso il centro città per andare al lavoro, attraversai un grande magazzino per raggiungere il mio ufficio. Il negozio era colmo di merce dedicata a San Valentino, il mio giorno preferito. I banconi erano coperti di rose rosse e scatole di dolciumi e ad una parete erano appese file di cartoline augurali.
Tempo di raggiungere il mio ufficio, avevo le lacrime agli occhi: ero in preda all’autocommiserazione. Chiusi la porta alle mie spalle, mi sedetti alla scrivania con la testa fra le mani e fra i singhiozzi mi dissi a voce alta: “Oh, come vorrei avere qualcuno da amare!”
Poi mi venne l’idea di scrivere una lettera d’amore a Dio. Allungai la mano per prendere una penna ed iniziai immediatamente a comporla. Questa è la preghiera che scivolò dal pensiero alla carta:
Caro Padre-Madre Dio,
tu sei il mio vero compagno. Alla Tua presenza non ci sono porte chiuse, momenti di solitudine, spazi vuoti o ricordi tristi. Il Tuo bel mondo è pieno di melodie di guarigione da cantare, paesaggi dell’Anima da dipingere, semi di verità da piantare e campi di abbondanza da mietere. Possa io con questa pura attività, essere soddisfatta.
Cordialmente,
Jean
Ho scritto questa lettera a Dio diversi anni fa e a questa preghiera sono seguiti pace e appagamento. Non mi sono mai più sentita bersagliata dall’autocommiserazione, dalla desolazione o dalla solitudine. Ho avuto molte occasioni di utilizzare questa preghiera nella mia vita ed anche in quella di coloro con i quali l’ho condivisa.
Prova a scrivere la tua lettera a Dio, caro lettore. Penso che porterà guarigione anche a te.