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Le leggi di Dio sono invincibili!

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 14 novembre 2017

Originariamente pubblicato sul numero del 2 febbraio 2015 del Christian Science Sentinel


Alle volte gli Scientisti Cristiani si trovano ad affrontare un problema che la loro preghiera non riesce a risolvere rapidamente. Quando le preghiere più sincere non sembrano sortire effetto, è facile lasciarsi andare allo scoraggiamento. Tuttavia, ogni volta che applichiamo le leggi spirituali che governano realmente la nostra esistenza, questo ha un effetto guaritore, che sia inizialmente visibile in superficie o meno. Persistere con fiducia nella verità nonostante l’evidenza fisica dichiari il contrario, ci porta più vicino alla comprensione della presenza e della bontà infinite di Dio, fino a quando, alla fine, ne vediamo la prova nella nostra vita.

Alcuni anni fa appresi un’interessante lezione su questo argomento, quando incaricammo un’impresa per la costruzione di una finestra in uno dei muri del seminterrato sul retro della nostra casa. Gli operai portarono una larga sega circolare e cominciarono a perforare la parete per un’ampiezza di 90 x 120 cm.. Per effettuare il taglio ci vollero un paio d’ore, perché il cemento era spesso 30 cm e molto denso. A quel punto portarono i loro martelli pneumatici e dall’interno della casa cominciarono a martellare il grosso blocco di cemento fino a farlo uscire verso l’esterno. La casa tremò come se ci fosse un terremoto.

Guardando l’enorme blocco di cemento, mi chiesi come avrebbero fatto a trasportarlo su per la collina fino al loro camion. Gli operai mi assicurarono che ci sarebbero riusciti. Usando i loro martelli pneumatici, si alternarono nel percuotere il blocco di cemento, che si mosse appena mentre veniva battuto ripetutamente. Non dava nemmeno segno di essere stato toccato. Ogni dieci colpi gli operai si fermavano per riposare, si asciugavano la fronte, quindi ricominciavano. 

“Si romperà davvero?” chiesi loro. Sorrisero e risposero: “Stia a vedere”.

Dopo circa 60 colpi a testa, improvvisamente comparve una sottile crepa proprio al centro della pietra. Gli uomini continuarono a martellare finché, di colpo, ci fu una rumorosa spaccatura e l’intero blocco andò in pezzi che poterono essere trasportati fino al camion. 

Durante tutto questo procedimento quello che mi fu evidente era la fiducia che questi uomini avevano in ciò che sapevano sarebbe accaduto, sebbene l’evidenza fisica indicasse diversamente. Loro lo avevano previsto.

Esprimiamo la pienezza e la perfezione di Dio, proprio ora.

Questo esempio di imperterrita persistenza mi parve molto utile per apprendere ad essere una migliore guaritrice nella Scienza Cristiana. Alle volte una malattia, un problema finanziario o qualche altro tipo di discordanza appare nella nostra esperienza e sembra opporre resistenza alla guarigione. Tuttavia, ogni dichiarazione della verità sulla totalità di Dio e sulla nullità del male, per tutto il tempo, e sebbene non se ne veda alcuna prova, è come un colpo di martello che indebolisce la nostra credenza nell’errore. È davvero solo il nostro pensiero che deve lasciare andare ciò che sembra essere una realtà spaventosa. Non appena smettiamo di avere paura, il problema che era sembrato così difficile da spezzare si dissolve nel nostro pensiero in modo naturale, e ci ritroviamo liberi.

Come Gesù Cristo disse ai suoi discepoli: “Abbiate fede in Dio! In verità io vi dico che chi dirà a questo monte: Togliti di là e gettati nel mare, se non dubita in cuor suo, ma crede che quel che dice avverrà, gli sarà fatto” (Marco 11: 22, 23).

Cinque anni fa mi ritrovai incapace di camminare senza provare dolore all’anca. Camminare e persino dormire di notte diventava difficile. Immediatamente cominciai a confutare le suggestioni che affermavano che non mi potevo più muovere liberamente. In questo tempo dedicato alla preghiera, compresi di essermi lasciata impressionare dalla credenza nell’invecchiamento che vedevo tutt’intorno a me. Avevo molte responsabilità e non volevo esaurire il mio pensiero con la paura di perdere la mobilità. 

Appena mi misi in ascolto delle idee provenienti da Dio, mi vennero alcune idee magnifiche. Mi ricordai di un’affermazione che avevo letto molti anni prima in un articolo su uno dei periodici della Scienza Cristiana, che diceva che non c’è nessun andirivieni, ma solo l’essere. Mi è sempre piaciuto riflettere su questo pensiero, che mi dice che tutto ciò che c’è di me è adesso. Non ieri. Non domani. Solo adesso. E adesso sono una perfetta creazione di Dio. Non ero una mortale costituita da ossa che si sgretolavano e da un corpo che si indeboliva. Ero una completa idea di Dio, perennemente rinnovata dal mio creatore.

In Scienza e Salute con Chiave delle Scritture, Mary Baker Eddy scrive: “L’uomo è l’espressione dell’essere di Dio” (pag. 470). Riflettendo su questa dichiarazione, improvvisamente capii che non avevo scelta in questo. Ero stata creata da Dio per esprimerLo. Questo era stato e continuava ad essere il mio scopo nella vita. Compreso ciò, divenni molto diligente nell’affrontare tutto ciò che tra i miei pensieri non era in accordo con questa verità.

Se mentre camminavo l’anca cominciava a dolere, dichiaravo che l’immagine di una persona zoppicante era una menzogna su di me, e controbattevo che poiché l’uomo è l’espressione di Dio, potevo solo muovermi liberamente e senza attrito. Pregando in questo modo, la suggestione di muovermi con dolore si placava. 

Dovetti perseverare con quest’attività mentale per molti mesi, perché il dolore continuava a tornare. Ma mi rifiutai di cedere allo scoraggiamento, perché sapevo che la guarigione stava avendo luogo nonostante l’ostinata evidenza del contrario. Ogni volta che affrontavo questa bugia con decisione, era come se tirassi un colpo di martello cristico che esigeva che la falsa sensazione cessasse, perché si trattava solo di una credenza irreale. Inoltre, ogni volta che applicavo queste leggi spirituali, sentivo che la mia fiducia in Dio, Verità, si rafforzava. 

Un giorno, mentre andavo verso la mia macchina, mi accorsi che stavo camminando in totale libertà. La menzogna di deterioramento, dolore e paura del futuro si era completamente dissolta nella mia consapevolezza, e questo nuovo senso di libertà continua a tutt'oggi.

Da questa esperienza è sbocciata in me una profonda convinzione che, in quanto riflesso spirituale di Dio, ognuno di noi è proprio ora ciò che sempre sarà. Proprio ora esprimiamo la pienezza e la perfezione di Dio. Le credenze di un’esperienza e un’identità umana non ci definiscono. L’accumulo di anni non ci definisce. Il pensiero di avere un passato umano avvolto dalle credenze di ereditarietà non ci definisce, perché il nostro creatore, la Mente divina, ci ha già creati a Sua immagine “prima che il mondo cominciasse” (II Tim. 1:9, secondo la versione King James). Mentre lavoriamo per comprendere con più chiarezza che le leggi spirituali di Dio riguardo l'essere sono le sole leggi che governano la nostra esistenza, lasciamo che il nostro pensiero ceda a questo potere, e il corpo risponde armoniosamente.

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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