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Indisturbato

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 17 luglio 2017

Originariamente pubblicato sul numero del 26 marzo 1955 del Christian Science Sentinel


Gesù, in uno dei suoi discorsi, disse ai suoi discepoli: "Io non parlerò più molto con voi, perché viene il principe di questo mondo. Ed esso non ha nulla in me" (Giovanni 14:30). Nulla al mondo poteva disturbare o distogliere Gesù dalla contemplazione del Cristo, Verità, che lo animava. Egli era consapevole di come è Dio e del proprio vero sé a somiglianza del divino. Comprese che Dio è Vita eterna e l'unico Essere onnicomprensivo e senza discordanze.

Non vi è nulla di esterno a Dio che Lo possa violare. Se ci fossero elementi di discordia nell'Essere infinito, la Vita sarebbe destinata all'esaurimento. Per essere eterna, la Vita deve essere priva di qualsiasi elemento di attrito. Questo unico Essere imperturbabile viene eternamente espresso da ognuno di noi, giacché l'uomo è il riflesso della Vita infinita e della Mente perfetta.

Coloro che ritengono di possedere la tendenza a turbarsi facilmente o dei tratti di carattere indesiderabili e che temono che in merito ci sia ben poco da fare sono nel torto. Quanto è sbagliato accettare che un qualsiasi senso di irritazione possa appartenere al figlio di Dio! Né la ricettività alla guarigione, né il potere di guarire gli altri risiede in una mente irritata e turbata. Tuttavia, allorché la coscienza è sollevata e in pace, il Cristo guaritore, il potere di Dio, si sente. Ne consegue che il nostro scopo è di comprendere e manifestare la nostra divina figliolanza attraverso la tranquillità che ci appartiene, potendo così dimostrare la nostra immunità all'ansia e all'agitazione.

Se qualche circostanza sfavorevole o i comportamenti di qualcuno ci disturbano, non è forse la nostra pace mentale a essere in uno stato precario? Non è forse anche questa un'indicazione che abbiamo davvero la necessità di correggere la nostra coscienza affinché qualsiasi tendenza al nervosismo sia soggiogata? A dire il vero, non è la situazione in sé a essere angosciante, ma come la si percepisce.

L'uomo di Dio non è mai disturbato. E allora chi o che cosa si irrita a causa delle azioni di un altro? Di solito sono l'egocentrismo, l'orgoglio e la propria volontà che reclamano il diritto di esistere nella nostra coscienza, e anche l'arroganza potrebbe a volte essere sorpresa da ciò che definisce enormità dell'errore. Quando la verità è stata appresa, si è allora governati dal senso spirituale e i vari pretesti dell'errore non possono più ingannarci, né destabilizzarci. La mente mortale possiede soltanto i suoi propri concetti erronei. Quando gli altri sembrano pensare a noi in modo erroneo, sappiamo che il loro pensiero nasce dall'errato concetto che hanno su di noi e questo, ovviamente, in realtà non ci può mai toccare né tantomeno danneggiare. L'unica Mente imperturbabile governa tutti nella pace e nell'armonia e questa Mente, che è quella di tutti noi, non fraintende bensì ama, e per sempre, le sue idee. Come infatti afferma Geremia nella Bibbia: "Poiché io so i pensieri che medito per voi, dice l'Eterno: pensieri di pace e non di male, per darvi un avvenire e una speranza" (Geremia 29:11).

Quando si deve affrontare una difficoltà imprevista, la mente mortale tende ad esclamare: "Cosa è successo?" accettando la circostanza sfavorevole come se stesse realmente accadendo e cercando di assegnarle una causa materiale. La Scienza Cristiana nega invece l'occorrenza stessa dell'imprevisto, gestendo la situazione non come un'esperienza personale, ma come magnetismo animale che sta cercando di nascondere il bene inviolato sempre presente. Le situazioni destabilizzanti non esistono nella realtà, perché la totalità di Dio non può subire invasioni, e infatti appaiono reali solo al pensiero non illuminato. La rettifica, o eliminazione secondo la necessità, avviene nel momento in cui correggiamo la nostra percezione negativa di tali situazioni, comprendendo che tutto ciò che è presente o esiste è buono.

Le suggestioni che ci inducono a pensare di essere dei mortali in preda all'errore, devono essere gestite scientificamente come impersonali e non esistenti. Possiamo scoprire l'inganno delle macchinazioni del male contro la vera individualità dell'uomo, che mai può esprimere alcuna sorta di imperfezione, e di sicuro possiamo stare ben all'erta contro tutti i tentativi dell'errore di ingannarci e infastidirci. Nel nostro vero essere, siamo sensibili al bene soltanto.

Nervosismo ed emotività—tensione, dolore, risentimento, irritazione—sono suggestioni del male che ci confondono e ci disturbano. Si tende a mettere in pericolo la propria crescita nella direzione dello Spirito, allorquando si lotta per ciò che si definisce come propria natura, come proprie tendenze emotive o come semplici debolezze. Schierarsi in loro favore significa soccombere ai tentativi del magnetismo animale di rimandare la guarigione. Le emozioni erronee non possono aggrapparsi a chi comprende l'uomo reale, e non ne hanno infatti alcun potere. Noi abbiamo invece il potere, derivato da Dio, di ancorare il pensiero al bene. L'esercizio di questa concreta tenacità ci aiuta a distruggere la falsa credenza nelle tendenze emotive erronee.

Oggigiorno la medicina dichiara che molte malattie sono causate da disturbi nervosi o emotivi. Tuttavia la Verità distrugge tali tendenze, che vede come credenze errate, e sana i problemi fisici del corpo che sembra vengano prodotti da questi sentimenti turbati. Non si dovrebbe accettare la supposizione erronea che sia sbagliato frenare le proprie emozioni. Anche le piccole indulgenze momentanee prolungano la loro supposta esistenza, non mettendovi mai fine. Non si diventa onesti rubando, né si può dimostrare la tranquillità irritandosi. Nella Verità, la più piccola irritazione è senza giustificazione.

La credenza nel nervosismo e nelle emozioni che scombussolano proviene dall'ignorante presupposizione che l'uomo sia separato da Dio. La falsa credenza asserisce che è un mortale, controllato da nervi materiali, ma il fatto è che l'uomo è invece spirituale, eternamente tutt'uno con Dio, Amore, controllato solo e soltanto da Lui, ed espressione perenne del controllo armonioso e inviolabile dell'Amore. La verità che salva dalla credenza in nervi deboli e stanchi, spossatezza da stress, false stimolazioni nonché agitazione, consiste nell'inseparabilità della Mente divina dalla sua idea perfetta, cioè l'uomo.

La pace della mente è una perla di grande valore che non si deve mai perdere, anche quando messi sotto pressione della testimonianza aggressiva dei sensi. Chiediamoci: "C'è davvero qualcosa da cui valga la pena lasciarsi disturbare?" Il brutto del sentirsi disturbati non è solo di aver permesso a noi stessi di arrabbiarci, ma soprattutto di aver ceduto ai tentativi dell'errore di celarci il bene sempre presente. Quando si è consci dell'unità dell'uomo con l'Amore divino, si rimane indisturbati, equilibrati e in pace per sempre; si esprimono la fermezza e la stabilità del Principio e la propria mente, ordinata e disciplinata, non solo è stabile, ma anche attiva nella sua adesione al bene.

Scrivendo a proposito del Cristo, che Gesù espresse in modo così perfetto, Mary Baker Eddy a pag. 26 di Scienza e Salute con Chiave delle Scritture dichiara: "Questo Cristo, o divinità dell'uomo Gesù, era la sua natura divina, la santità che lo animava." Il Cristo ci fa sempre familiarizzare con la nostra individualità radiosa e spirituale, rivelando la nostra indissolubile armonia o unità con Dio, sempre appagante e permanente. Il riconoscimento di tale unità ci esenta dall'influenza di qualsiasi suggestione irritante e ci permette di mantenere una consapevolezza duratura della presenza e dell'amore di Dio.

Questa consapevolezza non include nulla che possa venire disturbato, poiché è un riflesso della Mente imperturbabile, che è Dio. A un pensiero così illuminato, le seguenti parole di guarigione della nostra Leader risuonano di un nuovo significato spirituale (Scienza e Salute, pag.306): "Indisturbata in mezzo alla testimonianza stridente dei sensi materiali, la Scienza, sempre sovrana, sta rivelando ai mortali il divino Principio immutabile, armonioso—sta rivelando la Vita e l'universo, sempre presenti ed eterni."

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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