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La stabilità della realtà

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 18 ottobre 2017

Originariamente pubblicato sul numero di giugno 1982 de The Christian Science Journal


Spesso i cambiamenti sono portatori di progresso e sono i benvenuti. Alla maggior parte di noi, però, una volta o l’altra è capitato di lamentarsi per la continua instabilità degli eventi.

È naturale per il cuore umano desiderare la stabilità — il bene stabile — ma tale consapevolezza sfugge il ragionamento umano. Solo col senso spirituale si può discernere il bene permanente che rivela che la realtà è stabile, che la bontà di Dio non varia. Per definizione, questa facoltà ha le sue radici nella stabilità: “Il senso spirituale è una capacità cosciente e costante di comprendere Dio”, scrive Mary Baker Eddy in Scienza e Salute con Chiave delle Scritture (pag. 209).

La realtà è costante, ed è costante anche la capacità dell’uomo di percepirla. Né la realtà né la capacità di percepirla includono alcun elemento fluttuante o che genera attrito. Il senso spirituale messo in azione funge da ammortizzatore nei confronti degli sballottamenti dell’esperienza umana portando armonia nella nostra vita e dimostrando l’abbondante bontà della realtà.

Dobbiamo far uscire Dio da un cielo lontano, se lì Lo abbiamo posto, e divenire consapevoli che Lui è la presenza stessa in cui viviamo. Dio è l’origine e la totalità del nostro essere — l’intelligenza causativa non materiale sempre presente, che è la base di tutta la vera esistenza. È il dolce e amorevole Padre-Madre della creazione.

Non possiamo mai ritrovarci a vagare all’esterno dell’abbraccio della Sua incrollabile bontà. E non esiste condizione che sia al di fuori della Sua influenza armonizzante. Tuttavia il senso materiale, impaurito da quello che vede e sente, si impunta davanti a questo fatto divino. Il mondo percepito dal senso materiale è caotico e imprevedibile — esattamente come i suoi dei.  Ma questo mondo è anche tanto volubile e soggetto a correzioni, quanto il pensiero. Riferendosi alla natura illusoria e instabile dei punti di vista mortali limitati, Scienza e Salute afferma: “La mente mortale vede ciò che crede tanto certamente quanto crede ciò che vede” (pag. 86).

Per scendere da queste montagne russe di paure, teorie e fraintendimenti umani dobbiamo esercitare il nostro senso spirituale mediante la preghiera — in comunione con quello che Dio conosce della realtà. Questo ci rende sicuri, ci protegge, ci guida e provvede a tutte le nostre necessità.

Non c’è variabilità nell’universo di Dio. La realtà è stabile. È sempre piena di pace, di salute, di gioia. Dio non cambia: sono i pensieri umani, le attitudini e le opinioni umane che cambiano. Comprendere che la bontà di Dio è incessante e l’identità dell’uomo è l’espressione di questa bontà significa trovare la soluzione all’instabilità dell’esistenza materiale. Questa comprensione ha un impatto diretto sulla nostra vita quotidiana.

Ad esempio, è realistico aspettarsi di mantenersi in buona salute? Il ragionamento mortale considera la salute come dipendente dal corpo e da una lista illimitata di variabili, come condizioni metereologiche, virus, biochimica, solo per citarne alcune. Questi elementi pongono la salute in una posizione precaria spesso al di fuori del nostro controllo.

Ma un senso più divino — il senso spirituale — ci rivela che la salute non è e non sarà mai una condizione del corpo umano. La salute, così c’insegna la Scienza Cristiana, è una qualità permanente della Mente — l’unica Mente, la Mente che l’uomo manifesta, la nostra Mente.

Per essere sani, dobbiamo respingere le insinuazioni persistenti e generalmente incontestate secondo cui la nostra salute è alla mercé di fattori materiali (spesso al di là del nostro controllo); dobbiamo invece entrare in accordo mentale con la realtà divina per cui la salute è spirituale e perciò immutabile. Il modo migliore per prendersi cura del proprio corpo è di mettere a tacere le preoccupazioni sottili dettate dalla paura e rivolgere il proprio pensiero alla realtà spirituale della salute che è stabile. In sole sette parole, Mary Baker Eddy ci dà l’essenza della salute: “La vera consapevolezza è la vera salute” (Miscellaneous Writings 1883–1896, pag. 298).

Inoltre, per quanto riguarda lo stato dell’economia, il senso spirituale ci mette in grado di discernere e dimostrare con certezza assoluta la continua abbondanza della Vita divina manifestata da Cristo Gesù. Egli disse: “Non temere, o piccol gregge; poiché al Padre vostro è piaciuto di darvi il regno” (Luca 12:32). Il Cristo, cioè la natura divina manifestata da Gesù, gli permise di percepire e dimostrare che la bontà di Dio è infinita, illimitata, stabile. Questo stesso Cristo è qui con noi oggi, immune da condizioni economiche sfavorevoli che non sono altro che il risultato di un pensiero basato sulla materia. La bontà di Dio è accessibile a tutti tramite l’obbedienza alla legge spirituale, una legge invariabile nella sua disposizione a provvedere continuamente ai bisogni dell’umanità. Queste parole di Scienza e Salute sono care a tanti: “L’Amor divino ha sempre provveduto e sempre provvederà ad ogni bisogno umano” (pag. 494).

Le disposizioni benevole e inesauribili di Dio per i Suoi figli non includono né restrizioni né ritardi. Questo è più che incoraggiante. Comprendere appieno il profondo significato della generosità senza riserve di Dio significa trovare il messaggio guaritore del Cristo applicabile al cronico senso di limitazione e mancanza, di fluttuazione e frustrazione del mondo. La bontà di Dio è costante e la nostra capacità di esprimere la Sua infinità incrollabile è sempre presente. In un mondo che continua a cambiare, questa verità è la nostra rocca.

Possiamo cominciare ogni giornata rinnovando la consapevolezza della nostra unità con Dio. Siamo qui per dimostrare la Sua bontà completa e immutabile — per esprimere salute, abbondanza, gioia, bellezza, dominio, intelligenza. Queste qualità sono spirituali, non dipendono in alcun modo dalla materia o da condizioni materiali; derivano e sono mantenute dallo Spirito; sono stabili quanto lo è Dio.

Qualunque sia la necessità, esiste una legge spirituale — una legge basata su un Principio fisso — che ci mostra quello che dobbiamo vedere. Non dovremmo mai lasciarci spaventare o impressionare da quello che i sensi fisici percepiscono; tale percezione è un effetto materiale. La vera causa è divina e i suoi veri effetti sono sempre perfetti.

Se ci troviamo bombardati da paure e dubbi, possiamo fermarci per un momento e ricordare la certezza della bontà di Dio, di tutto ciò che è reale. Possiamo prestare orecchio al senso spirituale e permettergli di governare i nostri pensieri e le nostre azioni. Potremmo rimanere alquanto sorpresi di constatare la velocità con cui gli eventi e le circostanze si ribaltano quando il pensiero si radica nella verità.

Quelle che sembrano essere materia e condizioni materiali non sono altro che l’esternalizzazione della mente mortale. L’intelligenza divina dissolve questi malintesi, appaiono quindi la bellezza, l’imponenza e l’ordine della creazione di Dio.

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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