Skip to main content Skip to search Skip to header Skip to footer

Me ne andai guarito

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 12 settembre 2017

Originariamente pubblicato sul numero del 5 agosto 2002 del Christian Science Sentinel


Avevo deciso di farmi monaco perché avevo accettato l’idea che non sarei vissuto ancora a lungo. Dedicavo le mie giornate alla meditazione spirituale religiosa che mi dava forza e pace sempre maggiore, nonostante le mie gravi condizioni di salute.

Ero stato istruttore di sci ed un uomo d’affari di successo e avevo avuto due piccole società che organizzavano gite sciistiche e scuole estive. Fu una lunga strada da lì ad essere registrato come fisicamente disabile. Per dirla in parole povere, ero un “caso disperato”.

Da bambino, avevo avuto una malattia alle ossa che mi aveva lasciato una gamba più corta dell’altra e una curvatura alla spina dorsale. Questo tuttavia non mi aveva impedito di praticare molti sport durante l’infanzia. Giocavo a calcio e a tennis, facevo surf e correvo in bicicletta e rimasi uno sportivo anche dopo aver terminato la scuola.

Poi nel 1995, improvvisamente iniziai a perdere peso e i medici non riuscivano a trovarne la ragione. Passai mesi a fare esami e cure farmacologiche ed alla fine arrivarono alla conclusione che avevo la sindrome dell’intestino irritabile. Non riuscivo a tollerare determinati alimenti e soffrivo anche della sindrome da fatica cronica. I muscoli di schiena e collo si erano completamente indeboliti rivelando la debolezza del collo dovuta alla curvatura nella colonna vertebrale.  Alla fine del 1997 ero arrivato a pesare 47,6 kg, (105 libbre). Non tolleravo alcun alimento eccetto riso integrale bollito e verdure crude grattugiate e soffrivo di regolari lussazioni al collo. Ero confinato a letto.

Poi, nella primavera del 2001, vidi un poster che pubblicizzava una conferenza in zona. Parlava di una donna di cui non avevo mai sentito parlare, Mary Baker Eddy. Non capivo perché continuassi a pensarci. Non avevo alcun legame o interesse per questa signora né avevo alcun desiderio di conoscere niente di lei. Per non parlare del fatto che la mia disabilità rendeva molto difficile raggiungere la sede della conferenza. Ma l’idea continuava a non lasciarmi e a ronzarmi in testa. Così alla fine decisi di andare alla conferenza.

Lentamente, con dolore e pazienza, riuscii a raggiungere la sala. Ero stremato e molto sofferente.

Quello che udivo mi irritava: sentivo la parola “Scritture”. Da ragazzino, mi ero sentito molto a disagio con gente che era presa dalle “Scritture”. Inoltre continuavo ad udire il termine guarigione: avevo speso molti soldi in ogni tipo di terapia alternativa o naturale, dall’agopuntura alla terapia locale e molte altre. Non mi ero recato a quella conferenza per guarire! Stavo perdendo velocemente interesse.

Furono menzionate queste parole tratte dal libro Scienza e Salute con Chiave delle Scritture: “Dio è al tempo stesso il centro e la circonferenza dell’essere” (pag. 203 e 204). Fu allora che il conferenziere catturò la mia attenzione! Immediatamente pensai tra me: “Come è possibile che Dio sia ‘il centro e la circonferenza’ di questo essere? Questo essere che è così pieno di malanni, dolori ed ossa deformate?”

Ricordo anche che sentii che Dio significa “bene” e che questo “bene” riempie tutto lo spazio in ogni momento. Con questo, iniziai a sentirmi arrabbiato. Cosa c’era di “buono” in tutto quello avevo sofferto in tutti questi anni? Qual era il “bene” di essere definito fisicamente disabile ed incurabile all’età di 35 anni? Ero furibondo e preoccupato da questa filippica di pensieri irritanti.

Improvvisamente tuttavia, qualcosa cambiò. La mia mente si quietò completamente. Notai una diminuzione del dolore, prima nello stomaco, poi al collo e poi ancora alle ginocchia. Avvertii come se non fossi più intrappolato in un corpo denutrito, sbilenco e dolorante. Mi sentii un silente osservatore distaccato testimone di un crescente senso di sollievo. Questo sollievo stava sostituendosi alla costante sensazione di dolore e malattia. Era proprio come un cubetto di ghiaccio lasciato su un tiepido davanzale, che si scioglieva lentamente cambiando forma. Lo stesso facevano la sensazione di dolore e rigidità, che si scioglievano e si modificavano in me, liberandomi dalla rigidità che mi aveva intrappolato per così tanti anni. Rimasi veramente sbalordito.

Le semplici idee di Verità avevano trasformato il mio corpo dolorante in un corpo di pace quasi privo di sensazioni. Rimasi scioccato da quello che successe dopo. Me ne uscii dalla sala a lunghi passi, senza fatica, a testa alta e petto in fuori, senza alcun dolore, fatica o limitazione. Camminai per l’intero percorso fino a casa, all’incirca un chilometro e mezzo, ed arrivai traboccante di gioia e stupore per quello che mi stava accadendo.

Quella notte, dormii come un bambino e mi svegliai presto col pensiero di quanto buono fosse Dio. Dio era veramente “il centro e la circonferenza del mio essere”. Mi ricordai altre idee espresse durante la conferenza della sera precedente. C’era la seguente citazione dalla Genesi: “Dio creò l’uomo a sua immagine” e ancora: “E Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco, era molto buono”.

Scendendo dal letto, ebbi la mia sorpresa successiva. Stavo in piedi, perfettamente diritto, invece della solita sensazione sbilanciata a causa della differenza nella lunghezza delle gambe. Ero in equilibrio stando in piedi a piedi nudi. Proprio mentre cercavo di mettere a fuoco chiaramente nella mia mente ciò che accadeva, sentii le parole: “Dobbiamo appoggiarci a Dio radicalmente, per il nostro bene”. Queste erano parole che non ricordavo di aver sentito  coscientemente alla conferenza. Sembravano avere una tale autorità. Non nutrivo alcun dubbio sulla loro validità. In quel preciso momento mi sentii spinto a togliere tutti i plantari dalle mie scarpe sinistre.

Poi mi venne un irrefrenabile desiderio di andare per negozi a comprare tutti gli ingredienti per una colazione normale, come tè, zucchero, latte, cereali, pane, burro e miele. Non ero in grado di mangiare questi alimenti da sei anni. Feci un meraviglioso pasto “normale” senza alcuna traccia di reazione o intolleranza alimentare. Ricordo di aver pensato che questi non erano cambiamenti sconvolgenti, ma un ritorno alla normalità. Dovevo aspettarmene sempre di più.

Due giorni dopo, entrai alla mia prima funzione religiosa della Scienza Cristiana in assoluto. Iniziai a studiare Scienza e Salute con regolarità attraverso le Lezioni bibliche settimanali dal libretto trimestrale della Scienza Cristiana.

Dopo quattro settimane, avevo ripreso 25 kg e mezzo (56 libbre) di peso. Ero in grado di mangiare e digerire qualsiasi tipo di alimento. Camminavo ogni giorno più di due miglia (3 km, ndt) e ripresi ad andare in bicicletta, a camminare in montagna ed a nuotare. Mi sentivo letteralmente rinato con la possibilità di una nuova vita. Ero consapevole che la mia vita apparteneva a Dio e non avrebbe mai potuto essermi portata via. Non poteva essere diminuita in alcun modo o dipendere da alcuna circostanza materiale.

Avevo assistito ad una conferenza della Scienza Cristiana senza alcuna aspettativa e ne ero uscito senza più limitazioni. Ero stato liberato per la vita.

Phillip Hockley
Farningham, Kent, Inghilterra

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

Scopri di più su l’Araldo e sulla sua missione.