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Compito impossibile + preghiera = successo

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 25 settembre 2017

Originariamente pubblicato sul numero di novembre 2016 de The Christian Science Journal 


“Scrivere una poesia che tratti di un’ingiustizia sociale”.

Era proprio questo il compito? Sì, era proprio questo. Il professore di inglese del liceo non offrì altre spiegazioni, ma solo una data limite entro la quale presentare il lavoro.

Dovevo comporre una poesia senza ricevere alcun aiuto su come scriverla! Mi vennero alla mente molte ingiustizie sociali: razzismo, disuguaglianza economica e sociale. I giorni passavano e nessuna delle mie più promettenti idee divenne più chiara né prese forma di poesia.  Conoscevo i miei talenti e di certo quello della poetessa non era incluso!

Il lunedì della scadenza del compito si avvicinava, ma continuavo a procrastinare l’inevitabile sforzo di completare il lavoro, fino a quando domenica nel tardo pomeriggio arrivò il momento cruciale. Mi ritirai nella camera da letto nell’appartamento dei miei nonni, dai quali ero in visita, con carta e penna in mano (allora non c’erano i laptop) ed un peso sullo stomaco.

“Da dove posso cominciare?” 

“Come potrò mai portare a termine questa impresa ciclopica in un paio d’ore?”

Ogni idea buona proviene dall’unica e sola Mente intelligente, ovvero Dio, e queste idee sono illimitate e assolutamente originali nel contenuto.

Ma ad infrangere i pensieri terrorizzati venne un persistente messaggio ricco di speranza:  “Egli seguirà quel che di me ha decretato…” (Giobbe 23:14). Avevo letto queste parole altre volte ed in quel momento mi vennero alla mente come un messaggio personalizzato proveniente da Dio. Il pronome “egli” in questa dichiarazione mi colpì come mai prima.  Mi ricordava che non stavo per compiere o per fare nulla perché Dio è il fautore del lavoro assegnato a me e a tutti noi. Senza alcun dubbio, avrei avuto le idee di cui avevo bisogno per completare la legittima richiesta di scrivere una poesia. Perché? Perché queste idee non sarebbero arrivate da me, dalla mia mente, dal mio talento, dalla mia capacità di essere intelligente o di pensare in modo creativo. Alla Scuola domenicale della Scienza Cristiana avevo appreso che ogni idea buona proviene dall’unica e sola Mente intelligente, ovvero Dio, e che queste idee sono illimitate ed assolutamente originali nel contenuto, perché rappresentano la Mente divina illimitata. E fortunatamente ci arrivano senza ritardi o interruzioni dal momento che siamo il riflesso di questa Mente. Quando ci troviamo davanti ad uno specchio, non vi è ritardo nell’immagine di noi che vi si riflette e, similmente, non vi è ritardo nella comunicazione delle idee dalla Mente a noi, che ne siamo il riflesso. Nell’intimo del mio cuore, sapevo che questo era vero.

Mentre pregavo riflettendo su queste idee, pensai anche a Gesù Cristo, che guarì i lebbrosi, diede la vista ai ciechi e resuscitò i morti. Per quanto miracolose apparissero queste opere, Gesù le vedeva come perfettamente naturali ed in linea con la legge divina. Piuttosto che assumersene il merito personalmente , cosa che sarebbe stato facile fare, egli diede a Dio tutta la gloria. La sua umiltà derivava da un profondo e saldo amore per Dio e dalla comprensione del suo legame inseparabile con suo Padre - la sua figliolanza divina.

Con le sue potenti opere, Gesù ci mostrò che al Padre tutto è possibile e che niente è possibile senza di Lui. Infatti, con grande umiltà, una volta disse: “Io non posso far nulla da me stesso” (Giovanni 5:30). Non vi era ego in lui, nessuna mentalità che affermasse: “sono io che sto svolgendo il lavoro”, o “sono io la forza creativa dietro a questo”. Egli riconosceva Dio come l’autore di ogni idea buona, intuizione ed impulso guaritore. Mentre alcuni considerano l’umiltà come una debolezza, Gesù la riconosceva come una delle forze più potenti, una qualità indispensabile per progredire e superare le limitazioni e le paure che associamo al pensiero mortale, come quella di non aver sufficiente tempo per portare termine un compito o di non averne la capacità.  Il cervello di fatto non possiede alcuna capacità di pensare o creare nulla. Proprio niente! È semplicemente l’oggetto della falsa mente mortale che sostiene che il cervello sia il centro di tutta l’intelligenza. La Mente divina è l’unica che conosce ed è la nostra Mente.

Pregai di avere l’umiltà per comprendere questa verità per me stessa e anche per i miei compagni di classe.

Presto, cominciarono a fluire le idee. Un’idea che mi era venuta in mente prese maggiormente forma ed iniziò a rivelarsi in modo logico, sviluppandosi con ritmo, continuità e scopo. Ad essere onesta, rimasi sorpresa da come tutti gli elementi si stessero assemblando facilmente. Infatti, in un paio d’ore, inclusa circa mezz’ora  in cui avevo pregato per il compito, mi sentii fiduciosa di aver composto una poesia solida e densa di significato.

Il giorno successivo, nell’ora di Inglese, consegnammo tutti il compito con puntualità

Mentre alcuni considerano l’umiltà come debolezza, Gesù la riconosceva come una delle forze più potenti, una qualità indispensabile per progredire e superare le limitazioni

Giorni dopo l’insegnante ci chiamò uno ad uno alla cattedra per comunicarci i voti. Mentre ero in piedi alla cattedra davanti a lui, notai che aveva piegato l’angolo del mio compito nascondendo così  il voto. Osservandomi al di sopra degli occhiali da vista dalla montatura nera, mi chiese schiettamente: “L’hai scritta tu?”. Sapeva che ero una persona onesta e gli assicurai che sì, era un mio lavoro! Allora sollevò l’angolo del foglio per rivelare il voto: era una A+, un voto che raramente assegnava. Pur essendo riconoscente per l’A+, sapevo che la Mente divina era quella che aveva “scritto” ogni singola parola.

Per me, questa esperienza illustra perfettamente ciò che Mary Baker Eddy, la scopritrice della Scienza Cristiana, scrive nel libro di testo parlando della Mente e della Sua espressione. Scrive: “La Mente non dipende necessariamente da processi educativi. Essa racchiude in sé tutta la bellezza e la poesia e il potere di esprimerle” (Scienza e Salute con Chiave delle Scritture, pag. 89).

Proprio in questo momento, la Mente divina sta esprimendo in te l’illimitata intelligenza, creatività, bellezza e poesia che possiede. Questo fatto spirituale mi ha aiutato a svolgere molti altri compiti complessi come quella poesia ed è applicabile anche a qualsiasi Monte Everest tu ti trovi a dover scalare.

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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