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Cosa si può fare per i giovani?

Da L'Araldo della Scienza Cristiana - 12 aprile 2017

Originariamente pubblicato sul numero di Ottobre 1982 de The Christian Science Journal


Ci rendiamo conto di quale privilegio rappresenti  insegnare ai ragazzi la Verità che li rende liberi? Quando prestiamo servizio come monitori nella Scuola domenicale della Scienza Cristiana, in effetti obbediamo al comandamento biblico: “Ricordati del giorno del riposo per santificarlo” (Esodo 20:8), che in questo modo idealmente osserviamo.

La Scuola domenicale è paragonabile ad una festa ove ciascuno contribuisce con qualcosa da mangiare. I bambini portano i loro pensieri originali e ricettivi anche se talvolta avvolti da un’apparente paura, distrazione o presuntuosa turbolenza. Ma questo rivestimento viene eliminato velocemente dall’amorevole insegnante della Scuola domenicale che guarda al di là di queste apparenze, scorgendo e facendo emergere il bene interiore affinché possa essere condiviso.

L’adolescenza, con i suoi aggiustamenti richiesti dal passaggio dall’infanzia all’età adulta, non è mai stata preannunciata come un periodo facile. Ma a questo bisogna aggiungere la mancanza di disciplina in molte case e scuole di oggi, la violenza, la paura e la ribellione contro l’autorità, la grave confusione e la diffusione di droghe che alterano la mente, e infine i suicidi, che pare siano in aumento tra gli adolescenti.

Vi è dunque un gran bisogno di consacrati insegnanti della Scuola domenicale, desiderosi di condividere settimanalmente con i ragazzi della loro comunità le verità della Scienza Cristiana. Solo queste verità possono mostrare ai giovani come difendersi dalle suggestioni mentali aggressive che si trovano ad affrontare. Proprio come gli adulti, anche i bambini e i giovani devono scegliere quotidianamente  tra il vedere se stessi come idee spirituali – I figli di Dio – o come mortali alla ricerca dei cosiddetti piaceri materiali che possono portare a situazioni disastrose. Le tentazioni quotidiane richiedono una difesa quotidiana.

L’insegnante della Scuola domenicale può essere colui che risveglia il pensiero, facendo rivolgere gli allievi all’amorevole guida e protezione di Dio. Egli può insegnare ai più giovani che l’uomo è l’immagine e somiglianza di Dio, Mente; che in realtà ogni allievo è la completa e perfetta espressione della Mente divina, quindi, come il Cristo, è innocente da credenze e desideri materiali. Essendo il riflesso di Dio, l’uomo è altruista e amorevole, gentile e puro. E colui che riconosce sempre più la sua somiglianza con Dio, che  si sforza di non vedere nessuna creazione al di fuori del bene, riesce a dominare sempre più i suoi pensieri e le sue azioni.

La Verità scopre e dissipa la credenza nella mancanza di opportunità, capacità e comprensione. L’affidamento a Dio in quanto fonte di tutto il vero essere e di tutta la vera capacità fa sì che si sblocchino le inibizioni che limitano, allevia le pressioni e apre la via per l’apparizione della propria vera identità a immagine di Dio.

L’uomo di Dio, in quanto espressione infinita della Mente immortale, ha libertà infinita di pensiero – intelligenza infinita e opportunità infinite di esprimerla. L’uomo possiede integrità perfetta  perché, essendo l’amata idea della Mente, riflette l’unica consapevolezza divina. Egli è creato per esprimere l’amore di Dio ed è governato, diretto e sostenuto da Dio.

Il progresso dell’allievo nella comprensione e nella pratica di queste verità dissipa sempre più la noia, l’insicurezza e la coscienza di un sé materiale; risveglia una maggiore consapevolezza spirituale e lo rende libero di esprimere la sua vera identità. Rivela che la Mente divina onnipotente è la sua Mente reale che non necessita di “espandersi” se non nell’infinito presente, perciò è immediatamente e infinitamente disponibile. Il progresso della comprensione spirituale dà all’allievo un crescente controllo sulla propria esperienza e lo mette in grado di seguire sempre più l’esempio di Gesù Cristo e la guida dei Comandamenti.

Esplicite istruzioni per l’insegnamento alla Scuola domenicale si trovano nel Manuale della Chiesa Madre di Mary Baker Eddy, ove leggiamo: “Soggetto delle lezioni. Sez. 3. Le prime lezioni impartite ai ragazzi dovranno essere i Dieci Comandamenti (Esodo 20:3-17), La Preghiera del Signore (Padre Nostro), (Matteo 6:9-13), e la sua Interpretazione Spirituale data da Mary Baker Eddy, il Sermone sul Monte (Matteo 5:3-12). Le lezioni successive dovranno consistere in domande e risposte adatte ad una classe di giovani, e potranno essere trovate nel Libretto Trimestrale delle Lezioni della Scienza Cristiana lette ai culti della Chiesa. L’insegnamento impartito dai monitori ai ragazzi non dovrà deviare dall’assoluta Scienza Cristiana [Christian Science] contenuta nel loro libro di testo"(Manuale, Art. XX, Sez. 3). L’allievo e l’insegnante possono essere certi del fondamento solido fornito dallo studio e dall’applicazione di queste lezioni.

In Scienza e Salute con Chiave delle Scritture, Mary Baker Eddy scrive: “Gesù insisteva sul comandamento: «Non avere altri dii nel mio cospetto»; che può essere così interpretato: non credere che la Vita sia mortale, non conoscere il male, perché vi è una sola Vita – cioè Dio, il bene” (pagg. 19-20). Il primo comandamento stabilisce la certezza che solo il bene in parola e azione è reale, efficace e benefico.

L’insegnamento dei Comandamenti, delle Beatitudini e del Padre Nostro assicura agli allievi un supporto istantaneo nel momento del bisogno. Esso aiuta a far comprendere l’amore di Dio che tutto avvolge, che allerta i più giovani alle false suggestioni e li spinge a rifiutare l’errore tramite le verità spirituali.

Incoraggiare ogni allievo ad assumersi l’impegno di studiare ogni giorno per conto suo le Lezioni Bibliche contenute nel Libretto trimestrale della Scienza Cristiana e ad applicare le verità apprese, oltre a riconoscere le somiglianze con le esperienze vissute dai patriarchi e dai profeti, costituisce una magnifica avventura.

Leggendo il racconto biblico di Giuseppe (vedi  Genesi 37-50), uno dei miei allievi comprese che forse il ragazzo aveva peccato d’orgoglio nel raccontare ai fratelli il suo sogno in cui i loro covoni di grano si erano inchinati ai suoi. Sarebbe stato più saggio da parte sua non tentare i suoi fratelli alla gelosia, concluse l’allievo. Inoltre osservò che Giuseppe non perse tempo a rammaricarsi, ma in ogni fase della sua vita trasformò la persecuzione e l’ingiustizia in benedizione mediante la devozione al bene.

L’insegnante amorevole incoraggia gli allievi a parlare delle difficoltà che stanno affrontando in modo che i ragazzi possano aiutarsi l’un l’atro a risolvere i rispettivi problemi. Spesso accade che degli allievi si fermino dopo la lezione per un colloquio individuale per ricevere qualche aiuto in più nell’affrontare i problemi individuali.

L’allievo che davvero conosce se stesso come espressione completa e perfetta della Mente divina può diventare vittima di droga, violenza, tendenze suicide o di qualsiasi altra suggestione aggressiva? O i membri della chiesa filiale chiamati ad insegnare nella Scuola domenicale della Scienza Cristiana possono non apprezzare il privilegio unico di impartire la Verità che rende l’uomo libero?

La missione de l’Araldo

L’Araldo della Scienza Cristiana fu fondato nel 1903 da Mary Baker Eddy. Il suo scopo è di “proclamare l’attività e la disponibilità universali della Verità”. La definizione di “araldo”, come indicata in un dizionario: “colui che avverte — un messaggero mandato avanti per annunciare l’approssimarsi di ciò che segue”, dà un significato particolare al nome Araldo ed inoltre indica il nostro dovere, il dovere di ognuno di noi, di vedere che i nostri Araldi assolvano alla loro responsabilità, una responsabilità inseparabile dal Cristo e annunciata per la prima volta da Gesù (Marco 16:15): “Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo ad ogni creatura”.

Mary Sands Lee, Christian Science Sentinel, 7 luglio 1956

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